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Promozione della Salute, Materno-Infantile, di Medicina Interna e Specialistica di Eccellenza “G. D’Alessandro”

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FastTrackCity


Giornata mondiale contro l’Aids, inaugurazione del “Check Point” di Palermo Fast Track City

 

Il 1° Dicembre 2022, in occasione della Giornata mondiale contro l’AIDS, sarà inaugurato a Palermo il check point “Palermo Fast Track City” presso la Casa dei Diritti, in via Libertà 45.

Disponibile personale specializzato per counseling e test rapidi ogni mercoledì dalle ore 16.00 alle ore 18.00.

Direttore scientifico del “Check Point” di Palermo Fast Track City è il professore Antonio Cascio, afferente al Dip. Promise dell'Università di Palermo e responsabile dell'Unità Operativa Complessa di Malattie infettive e tropicali e Centro di riferimento regionale AIDS del Policlinico “Paolo Giaccone”.

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Sito di Riferimento dell'iniziativa internazionale:

https://palermo.fastrackcity.it/

 

Rassegna stampa:

Giornata mondiale contro l’Aids, inaugurazione del “Check Point” di Palermo Fast Track City, articolo di redazione ufficio stampa A.O.U. Policlinico "P. Giaccone" del 29-11-2022; 

Lotta all'aids, a palermo apre un check point gestito da volontari per test e informazioni, articolo di redazione Giornale di Sicilia del 01-12-2022;

Lotta all’Aids, al via il Check Point di “Palermo Fast Track City”, intervista al prof. Antonio Cascio di Caterina Ganci su insanitas.it del 29-11-2022;

Lotta all’Aids, al via il Check Point di “Palermo Fast Track City”, intervista video al prof. Antonio Cascio di Caterina Ganci su insanitas.it del 29-11-2022;

Giornata mondiale contro l'Aids, sarà inaugurato a Palermo il primo check point, articolo di Caterina Ganci su monrealenews.it del 29-11-2022;

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Webinar on line

"Should I Stay or should I go? Why healthcare workers intend to quit"

The online event will take place on

28 November, 2022 from 17.00 to 18.30 CET

REGISTRAZIONE all'Evento

LOCANDINA (PDF)

 Webinar Should I Stay or should I go - Why healthcare workers intend to quit_locandina

 
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Il prof. Silvio Buscemi del Dipartimento PROMISE-Promozione della Salute, Materno-Infantile, Medicina Interna e Specialistica di Eccellenza "G. D'Alessandro" dell’Università degli Studi di Palermo è tra gli autori di uno studio multicentrico internazionale sulla cura dell’obesità i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Nature Medicine”.

Lo studio, dal titolo “Two-year effects of semaglutide in adults with overweight or obesity: the STEP 5 trial” , è stato condotto al Policlinico “Paolo Giaccone”, centro coordinatore nazionale, e ha confermato la disponibilità di terapie sempre più efficaci per trattare l’obesità.

«Semaglutide, farmaco già noto ed in commercio alla dose settimanale massima di 1 mg per il trattamento del diabete, si è dimostrato molto efficace per il trattamento dell'obesità con un dosaggio di 2.4 mg - spiega il prof. Silvio Buscemi - Lo studio STEP 5 ha avuto una durata di 104 settimane al termine delle quali è stata ottenuta una perdita media di peso pari al 15.2% rispetto al peso iniziale. In pratica, alla fine dello studio, il 77% circa dei partecipanti ha ridotto il proprio peso corporeo di almeno il 5%, che è il valore soglia per considerare efficace un trattamento per l'obesità. Sono dati molto importanti - prosegue il docente - e, in molti casi, l'entità del calo di peso è raffrontabile a quello che può ottenersi con la chirurgia dell'obesità.  Il farmaco si è dimostrato sicuro ed i principali effetti indesiderati sono quelli già noti, di tipo gastrointestinale, il più delle volte di lieve entità e transitori. Di fatto, gli effetti indesiderati hanno comportato la sospensione del trattamento molto raramente, solo nel 3.9% dei casi contro lo 0.7% del gruppo placebo. Stiamo vivendo un momento epocale, una vera rivoluzione nel campo del trattamento dell'obesità, una malattia sino a qualche anno addietro priva di trattamento farmacologico, e nel futuro disporremo di farmaci sempre più efficaci. L'auspicio - conclude il prof. Buscemi - è che questi  farmaci, in considerazione della loro efficacia, possano essere garantiti dal sistema sanitario nazionale».

 

Rassegna stampa:

 

 
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Rassegna stampa del 14 Settembre 2022

Notizie del 14 Settembre 2022, docenti del Dipartimento, Proff. Francesco Vitale e Giovanni Corsello

 

Fonte: Unipa.it

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Rassegna stampa del 12 Agosto 2022

Notizia del 12 Agosto 2022 - docente del Dipartimento, Prof. Antonio Cascio

 

Fonte: Unipa.it

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La drssa Salvatrice Mancuso dell'UOC di Ematologia diretta dal prof Siragusa ha ricevuto il ringraziamento ed il riconoscimento dell'associazione "Lymphoma Coalition" per l'impegno nell'assistenza ai malati con neoplasie ematologiche profughi dalla Ucraina. Il dipartimento PROMISE è onorato di contribuire, tramite i Suoi Docenti e Sanitari, a queste attività di "Terza Missione" che sono certamente tra le più rilevanti che si possano attivare.

Notizia del 26 Luglio 2022 - docente del Dipartimento, Dott.ssa Salvatrice Mancuso

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Il dott. Antonio Simone Laganà del Dipartimento ProMISE nominato Coordinatore della Commissione Endometriosi della European Society of Human Reproduction and Embryology

Notizia del 21 Luglio 2022 - docente del Dipartimento, Dott. Antonio Simone Laganà

Fonte: Unipa.it


Rassegna stampa del 22 Luglio 2022

Notizie del 22 Luglio 2022 - docente del Dipartimento, Dott. Antonio Simone Laganà.

Fonte: Unipa.it


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Nel convegno promosso dal Comune di Reggio Calabria e associazioni sarà trattato il tema "endometriosi: manifestazioni cliniche e diagnosi", curato dal dott. Antonio Simone Laganà, dirigente medico dell'Unità di Ginecologia oncologica "Arnas - Civico - Di Cristina - Benifratelli" e Ricercatore presso il Dipartimento di Promozione della salute materno - infantile di Medicina Interna e Specialistica di Eccellenza - Promise, dell'Università degli Studi di Palermo.

 


Rassegna stampa del 17 Luglio 2022

Notizia del 17 Luglio 2022 - docente del Dipartimento, Dott. Antonio Simone Laganà

 

Fonte: Unipa.it

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Fare il punto sullo stato dell’arte della presa in carico del paziente con epatocarcinoma in Sicilia, evidenziare l’importanza del lavoro sinergico dei team multidisciplinari della rete regionale che possono migliorare l’appropriatezza delle procedure diagnostiche e terapeutiche, facilitare la gestione del paziente, migliorare l’efficacia delle cure e l’accesso delle stessa da parte dei pazienti, e migliorare il rapporto costo-beneficio delle terapie: sono questi alcuni gli obiettivi della tappa di Palermo di “Uniti e Vicini ai Pazienti con Epatocarcinoma: l’esperienza della rete siciliana”, il roadshow promosso da Roche con il patrocinio di EpaCOnlus.

L’epatocarcinoma (HCC) è uno dei tumori più aggressivi e una delle prime cause di morti oncologiche nel mondo. In Italia, nel 2020 i nuovi casi stimati di tumori epatici sono stati 13.000 e l’epatocarcinoma rappresenta il 75-85% del totale. Oggi, grazie ai progressi scientifici e alle innovazioni diagnostiche e terapeutiche, la prognosi della patologia è in miglioramento, ma questo si accompagna ad una maggiore complessità della sua gestione, che pone alcune sfide sia dal punto di vista clinico che organizzativo.   

La presa in carico del paziente con epatocarcinoma, infatti, deve essere guidata da un team multidisciplinare, composto da epatologi, chirurghi, oncologi e radiologi interventisti e altri specialisti che, lavorando in sinergia fin dal momento della diagnosi, possa individuare il miglior trattamento possibile per il paziente e indirizzarlo verso strutture di eccellenza e ad alta specializzazione, con la garanzia di accesso ai migliori percorsi di diagnosi e cura. Il team definisce il trattamento personalizzato sul paziente, in base alle patologie esistenti o pregresse, alle condizioni e alla morfologia del fegato e del tumore, alle comorbidità, alle riserve funzionali epatiche, alla rapidità di crescita dalla diagnosi, con il supporto di Linee Guida e percorsi regionali dedicati per velocizzare la corretta presa in carico del paziente.

Un moderno progetto di  rete  assistenziale, come quello proposto dai ricercatori del gruppo della Gastroenterologia dell'Università di Palermo e dell'Azienda Policlinico di Palermo tra cui i Professori Antonio Craxì, Calogero Cammà Vito Di Marco, ha come obiettivo quello di permettere a tutti gli attori coinvolti di applicare le migliori evidenze cliniche ed organizzative disponibili al processo decisionale, offrire un adeguato livello delle cure che sia aderente alla richiesta di salute della popolazione e alle correnti conoscenze professionali e permettere al Sistema Sanitario Regionale di misurare la qualità degli esiti di salute e fare un’analisi di costo-efficacia del programma sanitario pianificato. La rete, inoltre, si pone l’obiettivo di consentire a tutti i cittadini siciliani di poter essere presi in carico dagli ospedali più vicini a loro, senza dover compiere lunghi tragitti per recarsi in grandi centri o addirittura fuori regione, e ricevere il supporto di una rete composta da centri di riferimento a livello nazionale nei quali sono anche presenti studi clinici con nuove molecole; la ricerca è difatti uno dei pilastri della rete siciliana.

“La rete regionale per la gestione condivisa dei tumori primitivi del fegato è costituita da 5 centri HUB che al loro interno hanno 18 Unità multidisciplinari in grado di offrire tutte le opzioni terapeutiche (dalle terapie locoregionali e chirurgiche, alle terapie oncologiche, fino al trapianto di fegato) ai pazienti con tumori primitivi del fegato e 44 centri SPOKE che sono in grado di avviare un iter diagnostico adeguato e possono gestire il follow-up oncologico e clinico dei pazienti che sono stati già sottoposti a terapia nei centri HUB - ha detto il professore Vito Di Marco - L'organizzazione del progetto si basa su: una piattaforma web-based già funzionante e che registra l’iter diagnostico praticato, le scelte terapeutiche attuate, l’esito clinico ottenuto, i dati del follow-up oncologico e epatologico; un sistema di analisi delle immagini radiologiche che permette una condivisione della diagnosi radiologica tra i vari centri della rete e che consente un veloce accesso agli esami di diagnostica radiologica; un sistema di tumor board in videoconferenze che permetta il collegamento di tutti i centri della rete per valutare la documentazione clinica dei pazienti, discutere e condividere le decisioni terapeutiche e pianificare la terapia appropriata nel centro più vicino alla residenza del paziente”.  

L’epatocarcinoma si sviluppa prevalentemente in persone che soffrono di cirrosi a causa di epatite cronica (B o C) o di abuso di alcool, sindromi dismetaboliche, e tipicamente si manifesta in stadi ormai avanzati.1La prognosi per le forme non resecabili di HCC è infausta, con poche opzioni di trattamento sistemico e il tasso di sopravvivenza ad un anno minore del 50% dal momento della diagnosi della forma avanzata.

“La Rete Siciliana dei tumori del fegato rappresenta uno strumento già pienamente operativo che fornisce ai cittadini siciliani elevati standard qualitativi di cura, non solo azzerando la mobilità extra-regionale, ma anche consentendo l’immediato e rapido accesso, elemento non trascurabile sia nel periodo pandemico che post-pandemico, a cure altamente appropriate nel centro più vicino al proprio domicilio - ha detto il professore Calogero Cammà - Il rapido accesso a consultazioni multidisciplinari che coinvolgono specialisti di discipline differenti con elevata esperienza nel campo risulta oggi particolarmente rilevante in considerazione dell’importantissima innovazione terapeutica rappresentata dall’ingresso di trattamenti immunoterapici di prima linea per i tumori primitivi del fegato. La Rete siciliana rappresenta inoltre un importante strumento per il miglioramento della formazione dei giovani medici in formazione delle diverse scuole di specializzazione siciliane coinvolte nel progetto. Ultimo ma non ultimo, la Rete permetterà ulteriormente di integrare l’attività assistenziale e l’attività di formazione con l’attività scientifica in cui la Sicilia, in questo contesto clinico, rappresenta una assoluta eccellenza nazionale”.

Il PDTA regionale si prefigge di fornire un percorso di riferimento unico per il paziente con epatocarcinoma, ottimizzare i tempi di diagnosi e di trattamento, implementare sistemi informatici comuni di raccolta dei dati, fruibili dai professionisti ospedalieri che operano lungo tutto il percorso e integrare le diverse competenze specialistiche che concorrono alla gestione del paziente con epatocarcinoma, assicurando la multidisciplinarietà e la disponibilità al dialogo tra operatori ospedalieri ed il medico di medicina generale.

“L'Assessorato della Salute ha incluso nel Piano Sanitario la costituzione delle reti assistenziali multidisciplinari per le malattie croniche, che caratterizzano per l'equità di accesso ai servizi specialistici, l'appropriatezza diagnostica e terapeutica e la gestione territoriale dei pazienti - ha detto l’Ing. Mario La Rocca,  Dirigente Generale del Dipartimento di Pianificazione Strategica dell'Assessorato della Salute della Regione Sicilia - Questo programma diventerà ancora più importante con la prossima riorganizzazione della rete assistenziale regionale che prevede i grandi Ospedali Specializzati a stretto contatto con gli Ospedali di Comunità. La possibilità di interconnessione in rete tra i vari servizi e il modello HUB e SPOKE permetterà di migliorare l'assistenza sanitaria per tutti i cittadini, di  ridurre i costi e la mobilità passiva verso altre regioni. La rete per la gestione dei Tumori Primitivi del fegato è un modello virtuoso perchè è stato finanziato con un PSN dall'Assessorato della Salute e prevede la costruzione di una rete assistenziale che permetterà anche di fare una buona ricerca e formazione continua. Il progetto è già in avanzata fase di realizzazione e ha raggiunto gli obbiettivi che si prefissava sulla gestione dei tumori del fegato coinvolgendo gli epatologi, radiologi, oncologi e chirurghi che si occupano della gestione clinica di questa malattia. L'assessorato si impegna a formalizzare questo strumento di gestione sanitaria che potrà anche essere utilizzato come modello per la costruzione e la gestione di altre reti per le malattie croniche che hanno un alto impatto sociale, economico e sanitario nella nostra Regione”.

“UniPa ha una lunga tradizione e una presenza attenta e attiva nell’ambito della salute per lo sviluppo di terapie e tecniche sempre più innovative che possano migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da tumore del fegato - ha commentato il Magnifico Rettore, professore Massimo Midiri - Riteniamo necessario ed utile che si rafforzi e si consolidi sempre di più la stretta e fruttuosa collaborazione tra i componenti della Rete siciliana e i diversi settori specialistici, per potere stare ancora maggiormente ‘uniti e vicini ai pazienti con epatocarcinoma’, soprattutto in considerazione del fatto che si tratta di un tumore molto aggressivo, tra le prime cause di morti oncologiche nel mondo, e per garantire nel territorio siciliano un’organizzazione ed un’assistenza di altissimo livello”.

L'Ing. Alessandro Caltagirone, Commissario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “P. Giaccone” ha sottolineato che “La pandemia ha contribuito spesso a ritardare la gestione di patologie oncologiche complesse come l’epatocarcinoma. Adesso è il tempo di recuperare e programmare le azioni più efficaci per offrire percorsi di assistenza multispecialistici. Il trattamento di un tumore, infatti, non può non determinarsi con un approccio multidisciplinare. Un aspetto che, se da una parte può apparire scontato, in realtà va sempre tenuto presente, pianificando, anche a livello organizzativo aziendale, le condizioni che più lo rendono attuabile, agevolando percorsi e implementando le strutture cliniche di riferimento sul piano tecnologico”.

Nell’attuazione e nell’implementazione delle reti assistenziali sul territorio come quella siciliana, le Associazioni Pazienti svolgono un ruolo cruciale perché testimoniano i bisogni di chi è affetto dalla patologia, in termini di gestione, diagnosi e cura ed evidenziano le zone d’ombra in cui è prioritario intervenire per una corretta e sempre più funzionale presa in carico. L’epatocarcinoma ha un impatto significativo sui pazienti e sulle loro famiglie che hanno necessità di avere informazioni chiare e precise sui trattamenti e sulle strutture in grado di seguire al meglio il loro percorso diagnostico-terapeutico.

“È necessario che il paziente affetto da un tumore primitivo del fegato sia assistito nel corso della propria quotidianità, guidato nel percorso terapeutico assistenziale e preso in carico da una struttura adeguata e da un team multidisciplinare - ha detto Massimiliano Conforti, Vice Presidente EPAC Onlus, Associazione che ha dato il patrocinio al Roadshow - Da una recente ricerca condotta da EpaC Associazione Onlus è emerso che spesso i pazienti si ritrovano a doversi rivolgere a più centri per una diagnosi definitiva, spesso viaggiando, anche in altre regioni, alla ricerca di risposte sia in termini di diagnosi, quanto ancor più di gestione e di terapia da seguire. Soltanto il 37% dei partecipanti alla ricerca ha affermato di non aver avuto necessità (o desiderio) di rivolgersi ad un centro differente da quello in cui era inizialmente seguito per ottenere la diagnosi di tumore epatico, mentre il 63% ha dovuto consultare almeno una seconda struttura, e in circa il 20% dei casi, addirittura una terza o una quarta. L’implementazione di queste reti assistenziali regionali multidisciplinari è, quindi, quanto mai primaria per la prevenzione e per la gestione dei pazienti”.

Alla Tavola Rotonda che si è svolta a Palermo hanno partecipato Antonio Craxi, Direttore dell’UOC di Gastroenterologia dell'Azienda Policlinico P. Giaccone di Palermo, Massimo Midiri, Magnifico Rettore dell'Università di Palermo, Mario La Rocca, Dirigente Generale del Dipartimento di Pianificazione Strategica dell'Assessorato della Salute della Regione Sicilia, Alessandro Caltagirone, Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera Policlinico P. Giaccone, Calogero Cammà, Professore Ordinario di Gastroenterologia e Direttore Scuola di Specializzazione in Gastroenterologia dell’Università di Palermo, Vito Di Marco, Dirigente Sanitario presso Unità Complessa di Gastroenterologia ed Epatologia dell’Azienda Universitaria Policlinico “P. Giaccone”, Giovanni Raimondo, Direttore Epatologia AOU Policlinico G. Martino di Messina, Maurizio Russello, Responsabile U.O.D. Epatologia Ospedale Garibaldi-Nesima di Catania, Salvatore Gruttadauria, Direttore del Dipartimento per la Cura e lo Studio delle Patologie Addominali IRCCS-ISMETT UPMC, Francesco Verderame, Direttore UOC di Oncologia Medica Azienda Ospedaliera "Villa Sofia Cervello" di Palermo,  Fabio Cartabellotta, Direttore Unità Operativa di Medicina Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli di Palermo, Massimiliano Spada, Medico oncologo presso Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù e Coordinatore Regionale AIOM, Nino Cartabellotta, Presidente comitato scientifico Fondazione Gimbe e Massimiliano Conforti, Vice Presidente EPAC Onlus.

Notizia del 29 Giugno 2022 - docenti del Dipartimento, Proff. Antonio Craxì, Calogero Cammà e Vito Di Marco

Fonte: Unipa.it



Rassegna stampa del 6 Luglio 2022

Notizia del 6 Luglio 2022 - docenti del Dipartimento, Proff. Calogero Cammà, Antonio Craxì e Vito Di Marco.

Fonte: Unipa.it


Rassegna stampa del 5 Luglio 2022

Notizie del 5 Luglio 2022 - docenti del Dipartimento, Proff. Calogero Cammà, Antonio Craxì, Vito Di Marco e Vincenza Calvaruso.

Fonte: Unipa.it


Rassegna stampa del 3 Luglio 2022

Notizie del 3 Luglio 2022 - docenti del Dipartimento, Proff. Vito Di Marco, Calogero Cammà, Antonio Craxì e Silvio Buscemi.

Fonte: Unipa.it


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Lotta all’infarto, il Policlinico “Giaccone” è di nuovo tra i centri di riferimento in Sicilia

Notizia del 20 Giugno 2022 - docente del Dipartimento, Prof.ssa Giuseppina Novo

Fonte: Insanitas.it


Attivata la seconda sala di emodinamica: il Policlinico è centro hub per la cardiologia interventistica

Notizia del 20 Giugno 2022 - docente del Dipartimento, Prof.ssa Giuseppina Novo

Fonte: PalermoToday.it

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Il prof. Francesco Vitale, Ordinario del Dipartimento Promozione della Salute, Materno-Infantile, di Medicina Interna e Specialistica di Eccellenza “G. D’Alessandro” e Decano del SSD MED/42 dell’Università degli Studi di Palermo, ha ricevuto l'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica per l’impegno profuso nel corso dell'emergenza pandemica COVID-19.

Il riconoscimento, consegnato dal Prefetto di Palermo, è stato attribuito dal Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri.

 

Fonte: Unipa.it

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"Il Prof. Francesco Vitale, decano del SSD MED/42, nel corso delle odierne celebrazioni della Festa della Repubblica, ha ricevuto dal Prefetto di Palermo l'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica, conferitagli dal Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, per il suo impegno profuso nel corso dell'emergenza pandemica COVID-19. Questo riconoscimento rappresenta un motivo di orgoglio per il nostro Dipartimento e per la nostra Comunità Accademica tutta".

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Salute e cultura alimentare: il cibo può creare dipendenza?
https://youtu.be/ivWzYS6HZw4

Notizia del 28 Marzo 2022 - Intervista al Prof. Silvio Buscemi

Fonte: Canale 86 del Digitale Terrestre
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