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Scienze Politiche e delle relazioni internazionali

Dottorato di ricerca di interesse nazionale in “Studi europei”

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Presso il Dipartimento di Scienze politiche e delle relazioni internazionali è attiva 1 borsa di dottorato con sede amministrativa Genova. Oltre a Palermo, partecipano le Università di: Bologna, Chieti-Pescara, Enna Kore, Foggia, Insubria, Messina, Milano Statale, Molise, Perugia, Perugia Stranieri, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Siena, Siena Stranieri, Torino, Udine

 

Sito web del dottorato: https://studieuropei.dottorato.unige.it

UE flag

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Il programma di Dottorato, di durata triennale, si prefigge di fornire agli studenti gli strumenti interpretativi e le competenze necessarie alla comprensione avanzata e approfondita della Comunità/Unione europea, sia nella sua dimensione storica sia in riferimento alla realtà attuale dell’UE e ai possibili scenari futuri.

L’innovativo approccio metodologico adottato è fortemente interdisciplinare, nella convinzione che lo studio dell’Europa, della sua storia, delle sue politiche pubbliche e del suo diritto possa essere affrontato efficacemente solo attraverso l’interazione tra le varie discipline, nelle loro articolazioni. Simile approccio si spiega in ragione della complessa architettura istituzionale dell’Unione Europea e della sua peculiarità rispetto ad altre organizzazioni internazionali e agli stessi Stati di tipo federale, con la compresenza di elementi di carattere internazionale e associativo e di componenti di carattere statuale e costituzionale, così come della complessa storia del processo di costruzione europea, in cui si sono intrecciati fattori molteplici. La conoscenza di un’Europa in movimento, che mette in discussione gli assetti territoriali precedenti, pluralista, regionalista e ‘integrata’, che dà spazio a modelli di statualità flessibile e a varianti di appartenenze, richiede l’adozione di una concezione diacronica della realtà, di una metodologia capace di modularsi sul cambiamento e di strumenti adeguati a interpretare la società europea nella complessa fenomenologia dei suoi comportamenti.

Le finalità del Dottorato si inseriscono nel quadro degli obiettivi indicati dal PNR e dal PNRR portando, da un lato, un contributo all’avanzamento della ricerca scientifica sui temi dell’Unione Europea favorendo, , dall’altro, la formazione di profili culturali idonei, per la loro proiezione europea e internazionale, all’esercizio delle diverse professionalità sia nell’amministrazione dell’UE, nelle diverse sedi comunitarie, sia nella pubblica amministrazione a livello locale, regionale, nazionale. Attraverso eventi di livello nazionale aperti alla cittadinanza, il Dottorato mira, anche, a costituire uno strumento di approfondimento per l’opinione pubblica e di aggiornamento per i docenti delle scuole medie superiori sulle tematiche europee, spesso poco conosciute; si contribuirà così alla fondamentale funzione di disseminazione dei risultati della ricerca.

In passato, l’Unione è riuscita, sostenendo anche finanziariamente iniziative di formazione di altissimo livello, a formare e reclutare la classe dirigente che avrebbe avuto il compito di far avanzare questo processo all’interno delle istituzioni. Esempio ne sono i Centri di Bruges e di Firenze: in queste scuole è nata una nuova generazione di funzionari, e si sono gettate le basi di un sistema europeo della ricerca e della formazione. Oggi, la scommessa strategica è legare sempre più i nostri Atenei a questo processo e a questo network europeo, valorizzando pienamente il nostro ruolo di studiosi e di esperti a fianco e in partnership con le istituzioni europee, collaborando con il ruolo di esperti, per formare i giovani che ambiscano a continuare la loro carriera all’interno dei nostri atenei e per rafforzare la nostra capacità di placement e di finanziamento. Per tale ragione sono previste collaborazioni con numerosi centri studi nazionali, europei e internazionali. Riguardo ai primi si richiamano, a titolo esemplificativo: l’Associazione Universitaria di Studi Europei (AUSE), il Centro interuniversitario di ricerca sull’integrazione europea (CRIE), TO-EU Centro studi sull’Europa del Dipartimento del Culture, Politica e Società dell’Università di Torino, il Centro studi sul federalismo di Torino, il Centro Spinelli dell’Università “La Sapienza” di Roma, il Centro Einstein di studi internazionali (CESI), il Centro di eccellenza – Punto Europa di Forlì. Per quanto riguarda i secondi: il Collège d'Europe di Bruges, il Centre européen Robert Schuman, il Centre International de formation européenne (CIFE), la Fondation Jean Monnet pour l’Europe, il Joint Research Center (JRC) della Commissione Europea, la Robert Triffin International Foundation, gli Historical Archives of the European Union di Firenze, il reseau delle Case natali dei padri fondatori dell’Europa, le reti europee di giovani studiosi.

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DOTTORATO DI RICERCA DI INTERESSE NAZIONALE - XXXIX CICLO

Foto AngelettiDott. Leonardo Angeletti (leonardo.angeletti@unipa.it)

Supervisore: Prof.ssa Claudia Giurintano

Leonardo Angeletti è dottorando in Studi Europei, curriculum “Storia dell’idea d’Europa e dell’integrazione europea”, presso l’Università degli Studi di Palermo, con sede amministrativa Genova. Attualmente collabora con la rivista online “I Quaderni della Ginestra”. I suoi interessi di ricerca riguardano lo studio della storia del pensiero politico moderno e contemporaneo, con particolare riferimento alla crisi della democrazia rappresentativa e della cultura occidentale. Partendo dalle analisi del pensiero politico e sociale di Christopher Lasch, il suo progetto di ricerca mira a individuare la diffusione di una “cultura del narcisismo” nella società europea contemporanea, valutando l’impatto e le conseguenze che questa può aver avuto sul sistema democratico e sul processo di integrazione europea. Allo stesso tempo, una particolare attenzione viene riservata alla questione femminile e al tema della parità di genere, elementi fondamentali che si inseriscono all’interno del dibattito contemporaneo sulla democrazia.

Ricerca: "Democrazia e cultura del narcisismo: impatto, conseguenze e prospettive di cambiamento nell’Europa contemporanea"

Titolo di studi: Laurea Magistrale in Scienze Filosofiche, conseguita presso l’Università degli Studi di Milano (2023)

Tesi: “Limiti e speranze della cultura occidentale. La vita e le opere di Christopher Lasch”

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Le competenze scientifiche fornite dal Dottorato preparano a diverse possibili carriere:

  1. Ricerca. I dottori di ricerca saranno in grado di condurre studi e analisi ad alto livello di complessità all’interno di Università e di Centri di ricerca pubblici o privati, nonché in società di consulenza nazionali e internazionali nell’ambito della comunicazione e dell’elaborazione di politiche di think tank nei vari settori in cui si articola il progetto formativo.
  2. Pubblica amministrazione europea, nazionale, regionale e locale. I dottori di ricerca saranno figure professionali adeguate a svolgere mansioni di alto profilo presso istituzioni e organizzazioni europee e internazionali, all’interno della PA ad ogni livello territoriale, e a impostarne i processi di innovazione nel quadro delle normative e delle politiche comunitarie, rispetto al contesto internazionale e in rapporto con gli apparati della UE;
  3. Politica estera, percorsi diplomatici e cooperazione internazionale. Il corso garantisce una formazione poliedrica che può essere anche valorizzata nell’ambito dei tradizionali sbocchi lavorativi propri della politica estera (funzionari della Comunità, carriere diplomatiche, ecc.) e delle attività di carattere umanitario e sociale e del mondo della cooperazione internazionale (organizzazioni sovranazionali e non governative)
  4. Altri contesti. La formazione interdisciplinare sarà altresì spendibile in una pluralità di contesti della nostra società che sempre più richiedono un’approfondita conoscenza del nuovo contesto europeo e internazionale in cui i professionisti (giornalisti, dirigenti d’azienda, operatori del settore no-profit, ecc) sono chiamati a operare.
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Tra gli obiettivi che il Dottorato si prefigge, vi è la formazione per aspiranti dirigenti della PA, con particolare riferimento a funzionari impegnati su tematiche europee e nella gestione dei programmi comunitari. Ponendo un’attenzione specifica alle politiche, alla progettazione e rendicontazione, all’economia, al diritto, e in genere a tutte le tematiche europee, il corso di dottorato prepara gli studenti a lavorare nella gestione dei grandi enti pubblici, fornendo gli strumenti necessari di analisi delle politiche, direzione del programma, direzione dello sviluppo, consulenza e analisi del budget, gestione delle risorse umane, coordinamento della sicurezza sul lavoro, lobbying, specializzazione dell'informazione e scrittura di sovvenzioni. La prospettiva rimane naturalmente quella europea, sia in termini di raffronto con le altre pubbliche amministrazioni dei paesi più avanzati della UE, sia in riferimento a quanto richiesto dalla UE stessa, attraverso i suoi bandi e attraverso le richieste di una PA semplificata, efficiente e qualificata.

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Gli obiettivi formativi del dottorato si inseriscono nelle strategie delineate dal PNR 2021-2027 e dal PNRR. Nell’ambito del PNR 2021-2027 il dottorato si colloca nel grande ambito di ricerca e innovazione “2. Cultura umanistica, creatività, trasformazioni sociali, società dell’inclusione” con particolare riguardo alle aree:

 

2.2 “Discipline storico, letterarie e artistiche”, con particolare attenzione alle articolazioni:

1. Discipline umanistiche, democrazia e governance

3. Discipline umanistiche, ambiente e sostenibilità

 

2.5 “Trasformazioni sociali e società dell’inclusione”, con particolare attenzione alle articolazioni:

1. Demografia: invecchiamento e denatalità

2. Mobilità e migrazioni

3. Disuguaglianze e inclusione

4. Nuove identità e processi culturali

6. Welfare urbano, città pubblica e diritti

7. Innovazione, democrazia, etica e diritto

8. Modelli di sviluppo, competenze e formazione

11. Metodi innovativi e tecnologie per la ricerca sociale e l’educazione

 

Nell’ambito del PNRR il dottorato si colloca nella “Missione 4: Istruzione e ricerca” e nello specifico nel “M4C1 - Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università” con riguardo anche, ma non esclusivamente, all’Investimento 4.1 “Estensione del numero di dottorati di ricerca innovativi per la Pubblica Amministrazione e il patrimonio culturale”.

Il contributo del dottorato in questi ambiti sarà rivolto a una preparazione degli studenti sulla storia dell’Europa e sul cambiamento economico e sociale in corso nell’Unione Europea. Gli effetti di questo cambiamento sono eterogenei e trasversali su diversi aspetti della società. Le diverse visioni tra politiche europee e nazionali portano i decisori pubblici a compiere scelte complesse, che spesso mettono in contrasto l’interesse locale o immediato con quello generale o di lungo periodo. Il dottorato fornisce, quindi, gli strumenti, per leggere questi cambiamenti e le interazioni nell’ambito di una governance multilivello, in modo da cogliere le trasformazioni sociali e i nuovi processi culturali in una prospettiva europea, focalizzandosi sulle nuove identità e la riduzione delle disuguaglianze (di reddito, di genere, di opportunità) sulla base dei principi della democrazia, dell’etica, del diritto e della sostenibilità in senso ampio (economica, sociale e ambientale). 

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Il Dottorato si articola in tre curricula: “Storia dell’idea d’Europa e dell’integrazione europea”, “Politiche economiche e sociali europee”, “Governance multilivello e Diritti fondamentali”. La formazione interdisciplinare sarà garantita, da un lato, dall’organizzazione di cicli di lezioni e di eventi in presenza presso le diverse Università consorziate e da corsi comuni online; dall’altro, da una Summer School annuale a carattere interdisciplinare in collaborazione con l’Associazione universitaria di studi europei (ECSA Italy).

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Il curriculum approfondisce le idee e gli eventi storici che hanno portato ai primi tentativi di unificazione europea e i principi teorici che ne sono stati alla base; analizza la storia del federalismo fra Otto e Novecento; ricostruisce storicamente il processo d’integrazione europea, sia sul versante governativo che su quello delle iniziative dal basso promosse dalla società civile, in particolare dai movimenti per l’unificazione europea; esamina il ruolo svolto nel processo dai diversi attori (partiti nazionali e gruppi parlamentari europei; stampa e ambienti della cultura; imprese, sindacati e organizzazioni economiche; Santa Sede, chiese e associazioni religiose); studia il ruolo dei protagonisti, piccoli e grandi, del processo; ricostruisce la nascita e l’evoluzione delle istituzioni europee e delle politiche comunitarie.

Si articola nelle seguenti aree disciplinari: storia contemporanea; storia delle relazioni internazionali; storia moderna, anche con riferimento alla storia marittima e delle migrazioni; storia delle dottrine politiche; storia delle dottrine economiche, storia economica e delle imprese.

Il curriculum promuove ricerche originali, capaci di apportare un contributo alla storiografia europea e internazionale nei diversi settori oggetto degli studi, privilegiando le metodologie storiche e l’uso di fonti primarie di diversa natura (a stampa, orali, multimediali). Al riguardo, sarà preziosa la collaborazione con gli Archivi storici dell’UE, Centri di raccolta documentaria sulla storia dell’integrazione europea quali l’Archivio storico dell’Università di Pavia, la biblioteca Gianni Merlini di Torino, il CRIE, presso i quali sono depositati fondi di movimenti europeisti e federalisti e archivi privati di protagonisti del processo di unificazione continentale; gli archivi di personalità e di imprese che hanno giocato un ruolo nelle varie tappe del processo di unificazione.

Il corpo docente è formato dagli storici delle diverse discipline che fanno parte del Collegio docenti e da altri specialisti di chiara fama in ambito nazionale e internazionale.

Al primo anno, oltre all’avvio delle ricerche archivistiche e bibliografiche individuali, sono previste lezioni di Storia dell’idea di Europa; Storia del federalismo tra Otto e Novecento; Storia dell’integrazione europea; Storia dell’Europa dell’Est. Al secondo anno si svolgeranno lezioni di Storia dei partiti europei; Storia economica e di impresa dell’integrazione; Storia della politica ambientale europea; Storia delle istituzioni europee; Public History; Storia della politica estera europea e delle relazioni esterne dell’UE. Il terzo anno sarà dedicato all’elaborazione della tesi sotto la supervisione del tutor universitario.

Le tematiche e la metodologia che formano il curriculum, pur partendo da una base comune di competenze interdisciplinari, caratteristica dell'attività formativa del dottorato, saranno di volta in volta affinate per i singoli progetti dottorali, a seconda delle scelte di ciascun candidato e nel confronto con il Collegio dei Docenti e con il tutor.

Il curriculum si potrà avvalere, per le pubblicazioni dei lavori originali dei dottori di ricerca che verranno ritenuti adeguati, della stretta collaborazione con le prestigiose collane “Fonti e studi di Storia del federalismo e dell’integrazione europea” (nata nel 1989 e attualmente edita da Il Mulino) e “AUSE” (edita da Cacucci), e con le riviste “De Europa - European and Global Studies Journal”, “Eurostudium” , “La Cittadinanza europea”, “Instituta”.

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Il curriculum si concentra sull'analisi e lo studio delle politiche economiche e sociali dell'Unione Europea, con particolare attenzione ai loro impatti sui paesi membri e sulla società europea nel suo insieme. L’approccio multidisciplinare (economico, statistico, giuridico, storico, sociologico, politologico) consente un’ampia lettura della complessità di queste politiche e dei loro effetti sia nei confronti dai paesi membri che dei paesi terzi.

Al primo anno, oltre agli inquadramenti storici e giuridici sull’Unione Europea di base comuni agli altri curricula, il programma approfondisce alcuni temi fondamentali sulle politiche economiche e sociali dell’Unione Europea tra cui: l'integrazione economica, il mercato unico, la strategia europea in materia di politiche sociali, ambientali, fiscali, per l’occupazione e altre politiche pubbliche europee. La formazione del primo anno è completata con metodi statistici ed econometrici utili a comprendere il cambiamento in atto nell’Unione Europea, anche in una prospettiva di future studies e di strategic foresight. Largo spazio viene dato all’utilizzo di software statistico per sviluppare al meglio le capacità analitiche dei dottorandi. Le discipline principalmente coinvolte nella formazione del primo anno sono: economia politica, politica economica, scienza delle finanze, statistica, statistica sociale e demografia.

A partire dal secondo anno, i dottorandi saranno impegnati in attività di ricerca e studio avanzato, svolgendo progetti di ricerca indipendenti sotto la guida di docenti esperti e sviluppando linee di ricerca specifiche su temi quali: sviluppo sostenibile, riduzione delle disuguaglianze (con particolare attenzione a quelle di genere), scenari demografici e politiche migratorie, welfare, politiche sanitarie, politiche del lavoro, green deal, taxation, turismo, sport, integrazione religiosa, ecc.  Saranno anche incoraggiati a partecipare a conferenze, seminari e workshop per discutere e condividere i loro risultati di ricerca con la comunità accademica. Il curriculum prevede anche la partecipazione degli studenti a programmi di scambio con università europee, offrendo loro l'opportunità di studiare all'estero e di approfondire la loro comprensione della cultura e della politica europea.

Al termine del programma, gli studenti saranno in grado di analizzare e comprendere le complesse dinamiche delle politiche economiche e sociali dell'UE, di formulare raccomandazioni politiche e di contribuire allo sviluppo di politiche pubbliche europee informate. Inoltre, avranno acquisito le competenze necessarie per intraprendere una carriera accademica o professionale nel campo degli studi europei.

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Il curriculum si focalizza sull’analisi dei meccanismi e delle strategie istituzionali volti alla tutela dei diritti fondamentali in un contesto ordinamentale multilivello. Il tema è indagato a partire da una prospettiva giuridico-comparativa, la quale permette di integrare il discorso prettamente giuridico con il contributo di altri saperi (a partire dalla storia, dalla scienza politica e dall’economia politica), al fine di coniugare la conoscenza del diritto positivo con la consapevolezza in merito alle molteplici questioni di ordine fattuale che rilevano ai fini della protezione in concreto dei diritti fondamentali. Fra le diverse prospettive di indagine che verranno seguite, hanno particolare rilievo quelle legate ai “nuovi” diritti o alle nuove sfide dei diritti tradizionali. Una particolare attenzione, dunque, sarà data alle tematiche dello sviluppo sostenibile e dell’ambiente, al diritto alla sicurezza e all’emersione di una “comprehensive security”, nonché al diritto delle nuove tecnologie, compresa la cd. intelligenza artificiale, con riferimento alle ricadute sulla protezione dei diritti fondamentali.

Al primo anno, vengono forniti agli studenti gli strumenti concettuali e le competenze di base al fine di approcciare proficuamente la tematica della protezione dei diritti fondamentali in un contesto ordinamentale multilivello. A tal fine, si affronterà una pluralità di tematiche che vanno dalla teoria generale del diritto, alla metodologia della comparazione giuridica, al diritto costituzionale comparato, toccando anche ambiti disciplinari diversi da quelli giuridici come la storia del pensiero politico e del pensiero economico. Stante il carattere comparatistico del curriculum, agli studenti verrà richiesto di intervenire anche a momenti di dibattito e confronto di carattere internazionale e di partecipare a programmi di scambio con università europee, al fine di completare la propria formazione con uno o più periodi di studio all'estero e di approfondire la propria comprensione della cultura (in primo luogo ma non esclusivamente giuridica) di altri Paesi dell’Unione europea. A partire dal secondo anno, gli studenti del dottorato inizieranno a lavorare su attività di ricerca individuale, nell’ottica di costruzione e di realizzazione di un percorso personale di studio e di ricerca volto alla realizzazione della tesi di dottorato, sotto la supervisione di docenti esperti. In tale fase saranno incoraggiati a partecipare attivamente alle occasioni di incontro e di studio (convegni, workshop, seminari), al fine di instaurare un dialogo con la comunità scientifica di riferimento e di condividere e discutere i risultati delle proprie ricerche. I progetti di ricerca individuali potranno avere ad oggetto qualunque tematica attinente alla protezione dei diritti fondamentali in un contesto ordinamentale multilivello, quali ad esempio: libertà di manifestazione del pensiero e nuove tecnologie; transizione digitale e habeas data; diritto alla sicurezza e “comprehensive security”, libertà religiosa e radicalizzazione politica; diritto ad un ambiente salubre e climate change litigation; protezione dei diritti sociali e globalizzazione dei mercati; protezione della biodiversità e diritto al cibo.

Al termine del programma, gli studenti saranno in grado di analizzare e comprendere le complesse dinamiche relative alla tutela dei diritti fondamentali in un contesto ordinamentale multilivello, con particolare riferimento a quello dell’area europea, in cui coesistono gli Stati nazionali, l’Unione europea ed il Consiglio d’Europa, ed avranno le competenze necessarie per intraprendere una carriera accademica o professionale legata al tema della protezione dei diritti fondamentali.

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