Il ricordo della nostra comunità per Gabriele
A seguito di un incidente stradale è venuto a mancare a soli 25 anni lo studente Gabriele Gioacchino Allegra di Castelbuono, lo scorso venerdì 23 maggio.
Tutto il Dipartimento si stringe attorno alla famiglia, alla comunità studentesca e ai docenti del CdS LM 85 colpiti da questa gravissima perdita.
Gli studenti, sui colleghi del secondo anno della laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche LM 85, lo ricordano così:
“Rivolgiamo un pensiero al nostro Gabriele Allegra, studente, amico e collega indimenticabile.
Esempio di gentilezza, umanità e bontà infinita. Coraggioso e sempre ansioso per ogni esame, ma riusciva in ogni cosa con determinazione e forza d’animo.
È entrato nelle vite di ognuno di noi con un sorriso radiante, senza chiedere permesso, ma accolto subito con immenso affetto.
In poco tempo è diventato famiglia, lasciando un segno indelebile nelle nostre menti e nei nostri cuori.
Ha fatto tanti sacrifici per ogni materia, ma ogni volta ne è uscito trionfante.
Con immenso dolore lo ricordiamo, con il suo giubbotto di pelle e il suo zaino rosso.
Un amore profondo ci lega a lui, e per questo resterà con noi per sempre.”
“Improvvisamente la vita ci mette davanti a perdite difficili da accettare. La tua è una di quelle. La tua assenza pesa dentro quell' aula dell’università dove molti di noi ti hanno conosciuto, ma il segno che hai lasciato nei nostri cuori ci accompagnerà sempre. Un collega sensibile, composto e disponibile ma soprattutto all' altezza di realizzare ogni tuo sogno con dedizione e creatività”.
“Mai un capello fuori posto
Questo è quello che ricordiamo di te.
Un fratello, un amico, di una purezza sovrumana.
La luce è tutta tua, nel tuo sorriso, nella tua voce, nella tua anima, e di conseguenza nella nostra.
I tuoi occhi si sono uniti al cielo.
I nostri occhi si sono uniti ai tuoi.
Facci una foto da lassù, tanto il drone te lo sei portato, sicuro.
Ciao Gabri, alla prossima.”
“Sei sempre stato un ragazzo gentile, a modo, che ispirava fiducia, serenità, voglia di divertirsi. Una Luce.
Ho il ricordo di te col drone al 19 con le altre nostre colleghe mentre facevate chissà quale dei mille video che facevi per divertimento e per passione.
Non ti ho mai detto che invidiavo questa tua dote artistica e che per me era una bella sfida personale riuscire a fare le cose anche solo 1/4 di come le facevi tu. Ti stimavo in silenzio.
La tua scomparsa mi ha lasciato sgomento, e più passano i giorni più apprendo quante altre qualità tu avessi, e mi vorrei divorare non solo le mani, ma tutti gli arti, perché mi sembra che il mondo abbia persona una pietra preziosa, un essere umano meraviglioso, un amico con cui cantare in mezzo alla strada, un compagno amorevole e fedele, un figlio di cui essere fieri, un uomo che non aveva bisogno di essere tossico per essere uomo, un professionista che costruiva il suo futuro tra il silenzioso e una grande presenza, perché quando prendevi parola o ti prendevi lo spazio, ti sentivamo diretto, chiaro, e sapevi usare le parole.
Gabriele, io forse con te sono un po' scazzato perché mi ricordi in modo feroce che le grandi personalità sanno stare anche in elegante silenzio (quando vorrei che facessero solo un gran chiasso per poterle riconoscere); e sono scazzato con me perché provo un'altra grande invidia adesso: quella di non averti mai conosciuto intimamente, di non aver avuto quella spinta in più, di averti lasciato lì, nel cassetto dei colleghi universitari che stimi e niente più.
Saremmo potuti essere grandi amici e grandi colleghi di lavoro da tutto quello che scopro di te.
Che rabbia pensare che ti ho dovuto scoprire nella scomparsa terrena.
Che rabbia pensare che la morte si sia presa proprio te.
Che rabbia non saperle prima certe cose.
Ci ricordi che la vita è una, che i progetti sono importanti, che i propri bisogni vengono prima dei desideri altrui, che certe discussioni sono stupide e che l'importante è non avere rimpianti.
Gabriele, credo fortemente che tu non possa morire mai, perché una persona come te ne ispira altre cento, ed io ti ringrazio di essere stato un essere umano magico, perché questo ci permette di conoscerti attraverso le vite di chi hai amato e che ti hanno amato.
Non ti possiamo dimenticare, non ti vogliamo dimenticare.
Non possiamo lasciare che il mondo non ti incontri.
Volevi cambiare le cose.
Ci riuscirai.
Ciao Gabri.”
I suoi professori
Gabriele,
Con la tua brillante presenza, la tua elegante educazione, il tuo sorriso luminoso, con il tuo cuore grande quanto i tuoi sogni, vogliamo ricordarti così.
Chi ti ha conosciuto, anche solo per un frammento di strada, sa che hai lasciato un dono. E quel dono rimane. Resta nei ricordi, nei sorrisi che ci hai regalato, nei valori che riuscivi a rendere vivi in ogni tuo gesto.
Giovane pedagogista, a un passo dalla laurea magistrale, credevi profondamente nel valore dell’educazione, nel cambiamento possibile, nella cura degli altri. In te c’era già il segno del professionista, e ancor più quello dell’uomo capace di fare la differenza.
Caro Gabriele, oggi possiamo solo custodire con gratitudine il tuo ricordo.
Continuerai a vivere nella nostra comunità universitaria, nelle tue idee, nella tua gentilezza, nel tuo desiderio di contribuire a creare un mondo migliore, in tutto ciò che ci hai donato.
È difficile, in momenti come questo, mettere insieme i pensieri. Ogni parola rischia di sembrare retorica o, peggio, di banalizzare un dolore atroce che ci lascia sgomenti, increduli, incapaci di confrontarci con ciò che è e rimane profondamente inaccettabile: il vuoto assordante lasciato da una vita spezzata. Ma, proprio in momenti come questo, diventa fondamentale stringerci, uniti e vicini, nel caldo ricordo di chi abbiamo amato e che, a dispetto di questa inaccettabile assenza terrena, continuerà a palpitare con noi. Di Gabriele restano vivi il garbo e la delicatezza; l'allegria e la profondità; il genio creativo e la lucidità di pensiero. Si afferma con forza, in chiunque abbia avuto la gioia di incrociare, a qualsiasi titolo, il proprio cammino con il suo, la gratitudine per quella capacità di aprirsi all'altro, senza schermi e senza sovrastrutture. Resta l'ammirazione per quella voglia di comprendere questo complesso mondo e di cogliere la bellezza anche nelle sue contraddizioni. Vivono i sorrisi, le attenzioni, i momenti condivisi. Aveva tanti sogni, Gabriele. E tanto ancora avrebbe dato per quel cambiamento in cui credeva e per il quale, da eccellente Pedagogista e Anima pulita, era sempre pronto a mettersi in discussione, per migliorarsi e migliorare. Manca già Gabriele. Manca alla sua famiglia, alla sua amata, ai suoi affetti più cari, alla nostra comunità. Mancherà, Gabriele. Mancherà a tutti noi, che gli abbiamo voluto bene, e al resto del mondo che, ignaro di ciò che ha perso, continuerà a girare.
Addio Gabriele ...