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Scienze Umanistiche

In memoria di Jean-Luc Nancy

26-ago-2021

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Giorno 23 Agosto, è morto a Strasburgo Jean-Luc Nancy.
Era uno dei pochissimi filosofi a saper volgere uno sguardo libero sul proprio tempo, trovando sempre la giusta misura: né di compiacimento né di condanna; accordando sempre all’oggi la grazia di un senso possibile, anche insperato. I principali temi da lui trattati: il ripensamento dell’ontologia, la comunità, la pluralità, la democrazia, la tecnica, rivelano tutti, oltre alla lucidità dell’analisi e all’originalità del taglio prospettico - legato alla decostruzione di Derrida ma innovatore rispetto alla sua stessa matrice - un tratto ostinato di speranza e di generosità. Nancy è stato ospite dell’Università di Palermo nel 2013, dove ha tenuto sette lezioni sui temi della comunità e dell’immagine; nel 2015 ha partecipato alla Summer School organizzata dal CRF (Centro internazionale per la ricerca filosofica) a Montevago; ha collaborato con le riviste Giornale di Metafisica ed Epekeina.
Malgrado scrivesse in una lingua ricca, poetica ed evocativa, tutti i suoi libri posseggono una immediatezza sorprendente, frutto di una rara capacità di cogliere e di comunicare la trama fondamentale dei fenomeni e di renderla evidente. Ma se questo filosofo indimenticabile per chi lo ha conosciuto e ha avuto il dono di averlo come amico sapeva toccare veramente le cose con la sua parola calda e accogliente (non a caso Jacques Derrida gli ha dedicato un libro dal titolo Toccare. Jean-Luc Nancy), era perché, nel fondo, egli sapeva vivere armonicamente il rapporto fra filosofia e vita.
Per la leggerezza e la grazia che la sua figura sapeva comunicare, gli si addice il modo in cui Platone, nel Teeteto, fa pensare al filosofo come a colui che sa tirarsi sulle spalle il mantello con libertà.

 

Rosaria Caldarone