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Terza Missione

Collezione di strumenti di psicotecnica

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La collezione di strumenti di psicotecnica del Dipartimento SEPF dell’Università di Palermo è esposta presso l’edificio 15 del Campus universitario, grazie al lavoro congiunto del SiMuA e della prof.ssa Silvana Miceli. Gli strumenti, risalenti agli anni Trenta, provengono dal laboratorio del prof. Gastone Canziani e organizzati dal prof. Giovanni Sprini, documentano l’evoluzione della psicologia applicata al lavoro. Il progetto ha coinvolto numerosi attori istituzionali e ha previsto attività di inventariazione, restauro e catalogazione nel sistema SIGECweb. La collezione comprende circa sessanta strumenti, tra cui chimografi, tachistoscopi e test psicologici. Essa ha un importante valore culturale e scientifico, testimoniando la storia delle scienze della mente in Sicilia. Inserita nelle “Vie dei Tesori”, la mostra promuove la divulgazione scientifica e la partecipazione del territorio.

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La raccolta si compone di strumenti storici provenienti dal laboratorio di psicologia allestito alla fine degli anni Trenta da Gastone Canziani presso la Clinica delle malattie nervose e mentali, diretta da Alfredo Coppola. All’interno di questa struttura, Canziani, insieme al prof. Ideale Del Carpio (cattedra di Medicina Legale e incaricato di Medicina Preventiva dei Lavoratori e Psicotecnica), istituì uno dei primi Centri di Psicologia del Lavoro in Italia in convenzione con l’ENPI (Ente Nazionale Prevenzione Infortuni).

L’ENPI, sorto in epoca fascista e potenziato nel secondo dopoguerra anche grazie al contributo di padre Agostino Gemelli, introdusse la dimensione psicologica nella prevenzione degli infortuni sul lavoro, istituendo il ruolo di psicotecnico e servizi di psicologia e psicosociologia del lavoro. Il Centro palermitano nacque dalla convergenza delle attività svolte presso l’Istituto di Psicologia e l’Istituto di Medicina Preventiva e Psicotecnica, con sede provvisoria nei locali dell’Istituto di Psicologia, sotto la direzione congiunta di Canziani e Del Carpio.

Negli anni Cinquanta, grazie anche alla legge n. 25 del 1955, che introduceva accertamenti psicofisiologici per l’accesso ai corsi di formazione professionale, si assistette a un notevole sviluppo della psicologia del lavoro, focalizzata sulla selezione, l’orientamento professionale e l’assistenza psicologica ai giovani.

In qualità di membro della Commissione Nazionale per lo studio e la determinazione dei profili professionali, Canziani, assume l'incarico di elaborare i profili professionali degli addetti all'edilizia (armatore, muratore, cemetista, copritetto), degli stenodattilografi, degli addetti alle professioni manuali a carattere artistico (fonditori di oggetti artistici, scultori in legno, marmo, ecc.) e dei guidatori di veicoli rapidi (tranvieri, macchinisti, ecc.). L'esame psicotecnico per la selezione di guidatori di veicoli rapidi, in particolare, ha rappresentato uno dei primi problemi affrontati dalla psicologia applicata al lavoro, sin dalle ricerche di Munsterberg (1910) sui guidatori di tram a Chicago. Da qui la necessità di individuare e mettere a punto strumenti in grado di prevedere il futuro rendimento professionale di soggetti impegnati in tali attività.

Particolarmente rilevanti furono le attività legate all’elaborazione dei profili professionali per numerose categorie lavorative e alla valutazione psicotecnica dei guidatori di veicoli rapidi, per i quali vennero utilizzati strumenti sviluppati da Jean-Maurice Lahy e altri, volti ad accertare attenzione, prontezza percettiva, coordinazione visivo-motoria, acuità uditiva e visiva.

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Fino agli anni Novanta, la psicologia accademica palermitana risultava ancora frammentata in diverse sedi (Lettere e Filosofia con Canziani, Medicina con Traina, Magistero con Riccobono Terrana, Economia con Sprini). La riunificazione amministrativa del 1986, con l’istituzione del Dipartimento di Psicologia (D.R. n. 176 del 29 dicembre 1986), si concretizzò fisicamente solo nei primi anni 2000 con l’assegnazione della sede unica presso l’edificio 15 del Campus universitario.

Fu Giovanni Sprini, figura carismatica nonchè decano della facoltà di Scienze della Formazione, a promuovere con entusiasmo il trasferimento del patrimonio strumentale degli ex istituti nella nuova sede, comprese le apparecchiature conservate per decenni nei locali di via Divisi. Purtroppo, la sua prematura scomparsa nel 2010 interruppe una prima attività di inventariazione.

Negli anni successivi, grazie all’impegno della prof.ssa Silvana Miceli, responsabile scientifica della collezione e verificatore accreditato presso la Soprintendenza BB.CC.AA., il progetto di recupero e valorizzazione è stato riattivato, culminando nell’esposizione inaugurata nel marzo 2023.

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La realizzazione dell’esposizione ha coinvolto numerose figure e istituzioni: - Prof. Paolo Inglese, Direttore del SiMuA - Dott.ssa Antonella Tarantino, responsabile U.O. Valorizzazione dei beni e amministratrice SIGECweb per UNIPA - Dott.ssa Carla Lenzo, architetto progettista del progetto di allestimento - Volontari del Servizio Civile Nazionale ("ValorizziAMO – Il Sistema Museale dell’Università di Palermo", 2019/2020)

L’attività ha incluso il censimento degli strumenti, la produzione di un corredo fotografico (conservato presso l’Archivio Fotografico del SiMuA), operazioni di pulitura, verniciatura, misurazione e catalogazione nel Sistema Informativo Generale SIGECweb dell’ICCD, Ministero della Cultura.

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La collezione attualmente esposta conta circa sessanta strumenti, tra cui: - Chimografi e poligrafi per la registrazione grafica di processi fisiologici - Tachistoscopi, per la valutazione della percezione e dell’attenzione - Stereometri, per lo studio della percezione della profondità - Strumenti accessori: contasecondi, fotocontatori, shock generator, randomizzatori, contaerrori elettronici, cumulative recorder, fotostimolatori, ecc. - Strumenti audio-video - Modelli didattici (Ditta Paravia) - Circa trenta test per la valutazione attitudinale, della personalità, dell’intelligenza e del deterioramento mentale

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L’esposizione della collezione di strumenti di psicotecnica risponde all’obiettivo di ricostruire e divulgare la storia delle scienze della mente in Sicilia e più specificatamente a Palermo nei primi anni del Novecento. Le collezioni scientifiche rappresentano, infatti, luoghi densi di significato, poiché raccontano la storia di un preciso momento culturale che spesso ha segnato la nascita e lo sviluppo della disciplina a cui esse fanno riferimento. Ciò è particolarmente vero per la psicologia che assume valore scientifico grazie alla fondazione dei laboratori, attraverso cui diventa possibile sviluppare un approccio empirico ai problemi della mente e del suo funzionamento. Essa assume una valenza culturale e storica di grande rilievo, non soltanto per gli studenti dei Corsi di Laurea in Psicologia e per tutti i cultori della psicologia e della psichiatria, ma anche per l’intero territorio, rispondendo a una domanda sempre crescente di divulgazione scientifica che incoraggia la partecipazione al sapere di un numero sempre maggiore e diversificato di persone.

Negli ultimi decenni, le collezioni hanno stimolato un’attenzione crescente riconoscendo questi luoghi non come «cimiteri dell’arte» destinati all’oblio, ma come strumenti di education, in grado di trasmettere conoscenze utili per la crescita dell’individuo e della società.

A tal fine sono state realizzate diverse iniziative volte ad attrarre un maggior numero di visitatori rivolte non soltanto agli studenti dei nostri Corsi di Studio, attraverso Giornate dedicate all'Orientamento, Open day, ma rivolte anche al territorio. La collezione è stata infatti inserita tra le visite guidate proposte dalle Vie dei tesori. Quest'ultima iniziativa è stata accolta favorevolmente, evidenziando una buona affluenza. Per l'occasione è stata realizzata una brochure illustrativa dei principali strumenti esposti.

 

La collezione è stata inclusa nel circuito de “Le Vie dei Tesori”, riscontrando notevole successo. In tale occasione è stata prodotta una brochure illustrativa.