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Teoria, Progettazione e Didattica dell'Italiano come lingua straniera

Presentazione

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I Master di I e II livello in “Didattica dell’italiano come lingua  seconda e straniera” sono erogati dal Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo e si avvalgono della stretta collaborazione della Scuola di Lingua Italiana per Stranieri dello stesso Ateneo.
 
Che cosa sono i Master universitari?
I Master di I e II livello sono titoli post laurea diperfezionamento scientifico che vengono rilasciati esclusivamente dalle Università. In quanto titoli universitari, essi differiscono da altre iniziative di formazione denominate “Master” ma erogate da enti di formazione di altro tipo.
I Master del Dipli sono legalmente riconosciuti in Italia e nell’Unione europea e in quanto titoli universitari permettono di acquisire crediti riconoscibili dalle Università europee, ai fini dell’iscrizione a lauree di secondo livello o ad altre iniziative didattiche post-laurea, sulla base dello European Credit Transfer System (ECTS). Entrambi i Master hanno il valore di 60 crediti ECTS.
 
Chi può accedere?
Al Master di I livello possono accedere i cittadini italiani in possesso di una laurea di primo livello. Al Master di II livello può accedere chi è in possesso di lauree di II livello (magistrali e specialistiche) e lauree del vecchio ordinamento (quadriennali e quinquennali).
Entrambi i Master sono aperti a cittadini stranieri in possesso di titoli di accesso equivalenti alle lauree richieste. Ai corsisti stranieri si richiede una certificazione di conoscenza adeguata della lingua italiana.

Il modello formativo

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I Master in Didattica dell’Italiano realizzati dal Dipartimento di Scienze Umanistiche si fondano sulla visione dell’insegnante come professionista riflessivo. Tale visione identifica tre aspetti fondamentali della professionalità: la competenza, intesa come possibilità effettiva di mobilitare le proprie conoscenze in modo autonomo e intelligente; la capacità progettuale, per prefigurare scenari generali che gli interventi formativi possono contribuire a realizzare e strutturare percorsi didattici coerenti con tali scenari e con la specificità dei discenti; l’habitus del ricercatore per tutto l’arco della vita.

Coerentemente con questa idea di docente, il progetto dei Master prevede una offerta formativa  approfondita e sfaccettata adeguata al profilo professionale previsto; essafornisce conoscenze linguistiche e didattiche e un percorso di riflessione metacognitiva che affianca e accompagna tutte le attività, con lo scopo di rendere mobili e spendibili tali conoscenze.

I corsisti sono guidati da una regia, a più voci ma orchestrata coerentemente, a mettersi in gioco attraverso processi di apprendimento e di ricerca/azione di cui sono responsabili e, contemporaneamente, rispetto ai quali sono sostenuti e affiancati, in un modo che garantisce loro in maniera equilibrata e senza strappi il passaggio dalla posizione di apprendente a quella di docente.

La didattica si articola in lezioni, laboratori, seminari, a seconda della specificità dei contenuti, e prevede comunque una curvatura delle discipline, anche quelle più teoriche, verso le finalità professionalizzanti: per questo i contenuti dei diversi insegnamenti sono organizzati, nell’impostazione del docente e nel tipo di prestazioni richieste agli allievi, tenendo conto della spendibilità di tali contenuti nell’ambito della professione; l’interconnessione tra contenuti disciplinari e didattica è inoltre resa trasparente agli apprendenti  attraverso il percorso di riflessione.

Il percorso di riflessione che accompagna e sostiene tutte le attività si realizza nell’ambito di quello che è stato chiamato Modulo Tessuto, ad indicare la finalità di realizzare con un movimento coordinato da parte dei docenti e dei discenti stessi un tessuto connettivo che integri e dia senso alle diverse esperienze di formazione.

Tra gli strumenti utilizzati nell’ambito del Master ci sono materiali originali, prodotti dai docenti e utilizzati per alcuni segmenti di percorso on line, e i documenti prodotti dal Consiglio d’Europa sul tema dell’insegnamento e dell’apprendimento delle lingue, in particolare il Qcer (Quadro Comune Europeo di riferimento) e il Pefil (Portfolio Europeo per la Formazione degli Insegnanti di Lingue). Entrambi questi documenti vengono utilizzati sia nella loro funzione e forma proprie, sia rivisitati e adattati alle esigenze del Master in un modo che ne valorizza le potenzialità formative.


Profilo professionale

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Obiettivo del Master è la formazione di figure professionali di alta qualificazione in relazione ai seguenti sbocchi occupazionali:

  • insegnanti di italiano a stranieri e a immigrati;
  • collaboratori ed esperti linguistici presso i Centri Linguistici di Ateneo e presso Scuole, Istituti italiani di cultura e Università straniere.
  • progettisti di percorsi formativi nell’ambito dell’italiano L2/ LS;
  • progettisti di strumenti di certificazione e di verifica delle conoscenze;
  • progettisti e realizzatori di materiali didattici;
  • progettisti in ambito comunitario in riferimento all’italiano L2/LS.

L’offerta formativa del Master riguarda  quindi entrambe le dimensioni dell’Italiano come lingua non materna: lingua seconda (L2: per chi apprende l’italiano vivendo  in Italia) e lingua straniera (LS: per  chi apprende l’italiano vivendo abitualmente in contesti non italofoni) e individua nella dimensione didattica l’elemento unificante delle diverse attività. Vengono quindi sviluppate competenze diversificate, che partendo da una base comune di conoscenze linguistiche e glottodidattiche, e da una sensibilità trasversale alla dimensione culturale della lingua, si articoleranno  in relazione ai diversi contesti di insegnamento.

Per entrambi i versanti della professione viene curata la dimensione progettuale, finalizzata a consentire ai corsisti di apprendere a progettare dispositivi per l’insegnamento – apprendimento della lingua non materna.

Valutazione

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Nell’ambito dei Master la valutazione oltre che come valutazione esterna è intesa come autovalutazione. La valutazione esterna, attuata attraverso modalità diverse di verifica, mira ad accertare le competenze acquisite e non semplicemente le conoscenze apprese, viene richiesto pertanto ai corsisti di formulare ipotesi applicative dei contenuti o di eseguire performances didattiche.

Il percorso autovalutativo passa invece per la compilazione di un portfolio del corsista che contiene tutti gli strumenti di osservazione, autoosservazione e autovalutazione elaborati nel corso dell’esperienza formativa e materiali realizzati (progettazioni, percorsi didattici, materiali didattizzati, dispositivi progettati) significativi o utilizzabili da altri.

A conclusione del percorso i corsisti redigono una tesi sotto forma di autobiografia di apprendimento, mentre in itinere tengono un diario di bordo. Nel progetto dei Master si riconosce infatti il valore euristico della scrittura e la sua adeguatezza come strumento di riflessione, oltre che l’opportunità per un docente di lingua in fieri di affinare la propria competenza di scrittura funzionale.