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UniPa partner del progetto Erasmus K2 “CARE” coordinato da Al Quds Open University di Ramallah in Palestina

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Un gruppo di diciotto docenti provenienti da quattro Università palestinesi, accompagnato dalla prof.ssa Elena Mignosi del Dipartimento SPPEFF-Scienze Psicologiche, Pedagogiche, dell’Esercizio Fisico e della Formazione dell'Università degli Studi di Palermo, ha incontrato allo Steri il Prorettore prof. Enrico Napoli, la Delegata alle attività inerenti al Diritto allo Studio e all'Innovazione dei processi di apprendimento prof.ssa Luisa Amenta, il Delegato ai rapporti con il Medio Oriente prof. Manfredi Rizzo e i rappresentanti dell’Ufficio rapporti internazionali UniPa, per discutere di futuri accordi e programmi di scambio e di ricerca.

I docenti palestinesi sono stati ospitati dall’Ateneo per seguire un training sul tema dell’educazione della prima infanzia in un’ottica di continuità 0-6 anni, sulla base dei criteri di qualità condivisi dall’Unione Europea (EECEC). Il training è stato realizzato nell’ambito del progetto Erasmus K2 “CARE” coordinato dalla “Al Quds Open University” di Ramallah in Palestina, in partnership con l’Università di Palermo, la cui referente è la prof.ssa Mignosi del Dipartimento SPPEFF.

Il progetto, sostenuto dal Ministero dell’istruzione e dal Ministero delle politiche sociali palestinesi, ha tra i principali obiettivi quelli di definire un percorso universitario per educatrici e educatori della prima infanzia rendendo la laurea di primo livello il titolo di accesso per poter lavorare nei servizi educativi 0-6 in Palestina e di perfezionare un curricolo per la formazione e l’aggiornamento degli operatori già in servizio.

“In questo scenario, che vede coinvolte oltre a quella di Palermo altre tre Università europee, Braganza, Londra ed Heraclion – dichiara la prof.ssa Mignosi – il nostro Ateneo ha un ruolo molto importante: assieme al Rawda Technical Community College di Nablus, infatti, progetta e coordina tutte le azioni per l’elaborazione dei due percorsi formativi. Si tratta di un’occasione unica di scambio interculturale e di arricchimento reciproco, nella direzione dello sviluppo di una cultura dell’infanzia e nella prospettiva di una società più equa e inclusiva”.

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