Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

RICERCA/Più stress se gli impiegati lavorano poco

13-gen-2015

Ascolta

Una mole di lavoro irrisoria procurerebbe livelli di stress alti nei dipendenti comunali, i quali percepirebbero un forte squilibrio psicologico, in quanto vorrebbero lavorare di più per riuscire a soddisfare le proprie aspettative professionali, sempre più elevate. È quanto emerge da una indagine per verificare la presenza di eventuali fattori di stress sui dipendenti pubblici condotta dagli psicologi di Scienze della Formazione dell'Università degli studi di Palermo sul Comune di Ficarazzi. L'indagine di Psicologia sociale del lavoro e delle organizzazioni, redatta da Federica Fontana, si è concentrata su un campione di dipendenti dell'area contabile finanziaria e di quella dei servizi sociali e ha monitorato il livello di stress sugli impiegati pubblici. L'esposizione al rischio stress è stato rapportato a cinque variabili principali quali il genere, l'anzianità di servizio, la tipologia contrattuale, l'inquadramento professionale e il livello di professionalità offerta. La ricerca ha prodotto risultati interessanti in merito ai livelli di rischio stress che in entrambe le aree della macchina amministrativa, specie l'area servizi sociali, si collocano in una posizione medio-alta. Lo studio ha registrato valori troppo bassi sulle dimensioni orari e carico di lavoro. Secondo quanto stabilito dall'indagine, il Comune fornisce valori medio bassi in merito alla cultura e all'organizzazione del personale e riguardo la possibilità di carriera per gli impiegati. In questo senso, dallo studio emerge un discreto disagio da parte del dipendente anche nelle dinamiche relazionali con gli altri colleghi. La ricerca ha contemplato i fattori principali da cui si evincono margini di stress preoccupanti, ossia la salute psicologica e quella fisica dei dipendenti e descrive valori nella media, sui livelli di salute psicologica e risultati leggermente sotto la media, in merito alla condizione fisica del dipendente sottoposto ai test. Secondo la ricerca di Federica Fontana, autrice dello studio, il dato sul disagio fisico è più marcato per l'area servizi sociali, maggiormente sottoposta a un'utenza problematica e merita di essere monitorato perché problemi di salute fisica possono presto mutarsi in forme di  disturbo psicologico. “Lo studio ha rappresentato un ottimo spunto di ricerca sociale con cui misurarsi al fine di migliorare laddove possibile, la sicurezza e la salute negli ambienti di lavoro – spiega il sindaco Paolo Francesco Martorana – non per nulla estenderemo la ricerca alle altre aree della macchina amministrativa. Adesso monitoreremo periodicamente il livello di stress dei dipendenti attraverso queste ricerche perché ritengo sia indispensabile per assicurare loro una buona qualità della vita lavorativa, secondo quanto contemplato dall'accordo europeo del 2004”.