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ELENA MIGNOSI

Educazione, convivenza e cittadinanza nella prima infanzia

Abstract

Se per “cittadinanza” facciamo riferimento al concetto di “cittadinanza attiva” nei termini di appartenenza, partecipazione consapevole e critica, rete di relazioni, esercizio di potere e di responsabiltà, come ci si può riferire alla prima infanzia e quali percorsi educativi possono essere pensati in questo senso per i bambini fin dai primi anni di vita? Nel mio intervento, dopo aver delineato in termini problematici il concetto di infanzia all’interno della nostra cultura, evidenziando contraddizioni e ambivalenze presenti anche in ambito scientifico e sottolineando i rischi oggi legati alla globalizzazione ed alla prospettiva neoliberista, proverò a proporre strade possibili avvalendomi anche di alcuni esempi tratti dall’esperienza. La prima infanzia, per le sue peculiarità e per la sua natura “transizionale”, è infatti oggetto di costruzioni culturali, attribuzioni di significati e di valori da parte del mondo adulto. D’altro canto le recenti ricerche in ambito biologico, neurologico e psicologico hanno mostrato che l’essere umano è predisposto alle interazioni sociali ed è attivo negli scambi relazionali fin dai primi giorni di vita. E’ dunque necessario un “contatto autentico” che consenta ai bambini di essere visti per poter vedere: è grazie all’osservazione, all’ascolto e alla costruzione intenzionale di spazi e tempi significativi per la relazione col mondo attraverso la relazione (con gli adulti, con i pari), che viene da un lato garantita e dall’altro promossa la cittadinanza fin dai primi anni di vita.