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ALESSANDRO DI VITA

«Student Voice» per la valorizzazione delle risorse personali

Abstract

Negli ultimi dieci anni, un nuovo movimento di opinione in campo educativo si è diffuso in Italia per stimolare i responsabili delle politiche educative e gli insegnanti di ogni ordine e grado dell’istruzione ad ascoltare attentamente le voci, nonché i bisogni e gli interessi di tutti gli studenti. Si tratta del movimento «Student Voice», nato negli anni Novanta nel Regno Unito e diffusosi in alcuni Paesi di area anglofona (USA, Canada, Australia). Questo movimento sostiene la partecipazione attiva e responsabile di tutti gli studenti ai processi formativi che si attivano nelle scuole e nelle università: nello specifico, questa partecipazione si esplica nella didattica in aula, nelle ricerche dei loro professori e nei processi decisionali con cui si attuano le politiche educative che riguardano i diritti e gli interessi degli studenti. In questo articolo, dopo aver presentato i capisaldi teorici che i pionieri anglofoni della prospettiva «Student Voice» hanno identificato e il modo in cui i pedagogisti italiani hanno recepito le loro suggestioni, si descrivono le modalità più significative che quei ricercatori italiani, che si sentono partecipi di tale prospettiva emergente, hanno sperimentato per valorizzare la voce degli studenti e migliorarne la partecipazione alla vita scolastica e universitaria. Si cerca di cogliere le potenzialità e i limiti del movimento «Student Voice».