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Culture e Società

9. Narciso

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La statuetta in bronzo fu riportata alla luce nel 1862 a Pompei, nella Casa VII 12, 17, una dimora non ricca e dotata anche di ambienti destinati alla lavorazione di tessuti. Fin dal momento della scoperta il piccolo manufatto, che in origine doveva essere collocato in un ambiente al piano superiore dell’abitazione, ha goduto di una larghissima fortuna, tale da giustificare il rilevante numero di copie realizzate in età moderna. Sono però noti altri bronzetti antichi che riproducono lo stesso tipo, il cui torso è testimoniato anche nel marmo.

Si tratta di un giovane nudo, calzato di endromides, incoronato d’edera e con una pelle di pantera che scende dalla spalla sinistra. Con l’indice levato della mano destra sembra indicare qualcosa. L’atteggiamento rilassato e la testa chinata verso il basso avevano fatto in un primo tempo pensare a una rappresentazione di Narciso intento ad ammirare la propria immagine riflessa nell’acqua, e con questo nome convenzionale continua a essere conosciuto, ma gli elementi del suo abbigliamento e la corona di cui è provvisto lo qualificano piuttosto come Dioniso. Il gesto lascia pensare che il dio sia intento a scherzare con un animale invisibile che lo accompagna, molto probabilmente una pantera.

La posa flessuosamente inarcata e la delicatezza dei lineamenti riconducono la figura alla tradizione prassitelica, ma la creazione originale da cui deriva il bronzetto, datato all’età flavia per il tipo di lavorazione, va con buona probabilità riferita al periodo ellenistico. Era un prezioso elemento di arredo, di qualità non comune e solitamente attestata, a Pompei, soltanto nell’ambito di dimore più sontuose.

 

Calco in scala 1:1, che riproduce anche la base sagomata del bronzetto pompeiano. Sono riconoscibili i tasselli della lavorazione. Le braccia, che erano spezzate in più frammenti, sono state ricomposte grazie al recente intervento di restauro. Tuttavia parte delle dita della mano destra è mancante.

Inventario: DCS 3566.

Misure: cm 65 x 27.

Bibliografia: S. Rambaldi, La Gipsoteca del Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo. Storia e Catalogo, Palermo, Palermo University Press, 2017 (“Artes”, n.s. 2), pp. 50-51, nr. 9 (con bibliografia di riferimento sull’originale).