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BIBLIOTECHE/Il Senato Accademico aderisce alla lettera aperta dei docenti

14-gen-2014

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Il Senato Accademico dell’Università degli Studi di Palermo ha deliberato di aderire a questa lettera aperta firmata da numerosi docenti e ricercatori dell’Ateneo e sottoscritta dal Rettore Roberto Lagalla.
“Riteniamo di dover manifestare un profondo disagio per lo stato delle biblioteche pubbliche palermitane, con particolare riferimento alle difficoltà economiche in cui versa la Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “Alberto Bombace”, e alla ormai pluriennale inaccessibilità ad alcuni depositi della Biblioteca Comunale, relativi anche ai beni più preziosi, quali i manoscritti e i testi rari di diverse epoche.
Ovviamente, tutti i cittadini palermitani sono danneggiati da questo stato di cose. Crediamo, però, che sia opportuno segnalare il particolare punto di vista di chi della ricerca ha fatto il proprio lavoro. In queste condizioni, infatti, è impossibile studiare importanti fondi, senza i quali molti progetti che vertono sulla storia letteraria, artistica, musicale, politica e sociale della nostra Isola, e dell'Italia tutta, risultano inevitabilmente monchi, se non del tutto inattuabili. Da docenti universitari, ci siamo trovati più volte in imbarazzo davanti a colleghi stranieri che, interessati alla cultura siciliana, vengono a Palermo convinti di potere svolgere le loro ricerche come in altre importanti città europee, ma si scontrano con la sempre più scarsa possibilità di accedere a fondi archivistici e librari. Segnaliamo come anche gli studiosi palermitani debbano spesso recarsi altrove per ricerche bibliografiche che attengono al patrimonio culturale siciliano. Temiamo per il futuro dei nostri studenti, che già ora hanno enormi difficoltà nella stesura di alcune tesi di laurea. Infatti, le biblioteche dell’Ateneo non possono in alcun modo sostituire le antiche biblioteche cittadine che conservano spesso materiali unici, acquisiti nella loro lunga storia. Facciamo rilevare, inoltre, che il funzionamento e l’accessibilità delle biblioteche presenti sul territorio incidono sulla qualità delle nostre ricerche, e dunque sui finanziamenti che la nostra università riceve. L’eventuale funzionamento a singhiozzo della Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “Alberto Bombace” (già da tempo si registrano difficoltà nell'acquisto di libri), e il perdurare dell'indisponibilità di parte dei fondi della Biblioteca Comunale hanno gravi conseguenze anche sul nostro Ateneo oltre che sulla cittadinanza.
Siamo consapevoli della grave crisi economica in cui versano il nostro Paese, la nostra Regione e il nostro Comune. Riteniamo però che sia interesse di tutti preservare istituzioni dalla storia prestigiosa che ancora molto hanno da offrire al tessuto di questa città. Sappiamo che affrontano simili difficoltà anche enti di altre città siciliane e importantissimi istituti la cui vita dipende dai finanziamenti pubblici. Scriviamo questa lettera aperta, dunque, per caldeggiare un’ampia riflessione sulle precarie condizioni in cui si trovano a operare molti centri che danno un contributo irrinunciabile alla produzione culturale siciliana. Un piano urgente che renda possibile il consolidamento delle risorse a disposizione della Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “Alberto Bombace” e la piena accessibilità ai fondi della Biblioteca Comunale ci pare rappresenti un indispensabile passo per questo necessario e generale rilancio”.