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WORKSHOP/“Dall’Assistenza all’Economia Etica” a Ingegneria

19-gen-2012

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Parte dalla Sicilia un programma (Etica al Quadrato) di attività che intende interrogarsi e proporre strategie per una ridefinizione dell’impresa sociale in Sicilia e non solo. Al centro della riflessione il modello del premio Nobel 2010, Yunus Muhammad e l’innovazione sociale del microcredito come investimento, più che prestito: ma si parlerà anche di venture capital sociali, di investimenti nel settore socio-sanitario rivolti alle nuove povertà,  di valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità con il sostegno del privato sociale.
Venerdì 20 gennaio, alle ore 9, nella Sala G. Capitò della presidenza della Facoltà di Ingegneria in viale delle Scienze, si terrà il workshop “Dall’Assistenza all’Economia Etica”.
“Attraverso il Workshop – dice Francesca Spataro, presidente e cofondatore di Ethyca -  intendiamo promuovere una piattaforma di soggetti che siano interessati ad investire con finalità etiche assumendo un ruolo centrale nello sviluppo dell’economia e dell’innovazione sociale della nostra Isola”.
Il workshop è in linea con quanto in questi giorni è discusso nei contesti della Commissione Europea e con le leve strategiche individuate per la ridefinizione del mercato unico. Al vaglio in questi giorni la ridefinizione di impresa sociale, capace di coprire un fabbisogno occupazionale in Italia pari al 3,5%, che coniuga lo sviluppo con un impatto sociale- etico nelle persone e nell’ambiente. “La finanza pubblica e il capitalismo disumano non sono più, per evidenti ragioni sotto gli occhi di tutti, la risposta a questo momento storico – afferma Francesca Spataro. E’ necessario che il privato sociale proponga alternative imprenditoriali valide, uscendo dall’assistenzialismo, soprattutto rivolgendosi alle “nuove povertà” ovvero a quelle persone e famiglie che, pur avendo un reddito più spesso non riescono più ad arrivare a fine mese. E sono tanti: si stima 1 famiglia su 3, ovvero circa 30% della popolazione siciliana.  Un dato destinato a crescere. Le sacche di povertà createsi in questi ultimi anni sono nuove e includono fasce sociali prima impensabili, quali i fuoriusciti dal mercato del lavoro a causa di licenziamenti o chiusura delle unità produttive (cassaintegrati), le famiglie e le imprese sovra indebitati esposti al rischio di usura, gli immigrati, gli anziani, i giovani senza lavoro da lungo tempo, le famiglie separate. Per loro dobbiamo pensare a servizi e interventi specifici economicamente sostenibili ma in grado di porre al centro di ogni azione la persona e l’ambiente”.
Info: www.ethyca.net