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Società investe su un’impresa nata all’Università

15-mar-2011

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Un investimento di 500 mila euro su un’impresa nata dalla ricerca scientifica di un pool di medici e biologi dell’Università di Palermo e del Cnr. L’impresa è la Abiel, che ha brevettato un sistema per generare enzimi purissimi per i trapianti di cellule e di tessuti, a partire dai trapianti di cellule pancreatiche nei malati di diabete di tipo 1. Ma utili anche in applicazioni di tipo industriale come trattamento delle biomasse, agroindustria, restauro. A scommettere sull’impresa è la Lsc, la Life Science capital, società specializzata in investimenti nella salute e in particolare nelle nuove tecnologie medicali e diagnostiche. Il venture capital – tipo di investimento che si fa su imprese con grandi margini di crescita – è il secondo mai realizzato in Sicilia: il primo se l’era aggiudicato un’altra realtà nata dal talento di un giovane dell’Università di Palermo: la Mosaicoon di Ugo Parodi Giusino, che con i suoi video su Internet ha conquistato sul mercato colossi del calibro di Nike e American Express e che con i 650 mila euro ottenuti dalla Vertis Venture ha moltiplicato la sua attività, dato una decina di posti di lavoro, realizzato una nuova sede che sarà inaugurata tra pochi giorni.
Adesso l’investimento su Abiel, società vincitrice di un premio Start Cup (assegnato alle migliori idee d’impresa nate dalla ricerca scientifica all’Università di Palermo), diventata spin off misto Università/Cnr, poi incubata ad Arca, l’incubatore d’impresa dell’Ateneo. Oggi la soddisfazione del rettore Roberto Lagalla e del presidente del consorzio Arca, Umberto La Commare: “Questi successi – dice il rettore – dicono che i ricercatori devono avere il coraggio di tirare fuori le loro ricerche dal recinto accademico e confrontarsi con il mercato. E che oggi l’operare in territori geograficamente più periferici e con tessuti imprenditoriali più deboli, è un limite superabile”. La Commare: “Bisogna credere nelle proprie idee – dice - è una certezza che devono avere i ricercatori e i giovani delle nostre Università, per i quali abbiamo appena avviato corsi di imprenditorialità”.
Abiel nasce da Federico Bertuzzi, medico endocrinologo esperto in terapia cellulare; Angela Cuttitta, ricercatore Cnr, biologo, esperta in biologia marina; Giulio Ghersi, professore universitario esperto in Enzimologia; Monica Salamone, assegnista di ricerca Cnr, esperta in biochimica degli enzimi; Camillo Ricordi, celebre medico endocrinologo e Gregorio Seidita: ricercatore universitario esperto di genetica e biologia molecolare. “L’intervento di Lsc – dice Ghersi - è di fondamentale importanza per Abiel nel passaggio che sta percorrendo da contenitore d’idee e conoscenze alla produzione biotecnologia di molecole con finalità di applicazione industriale, non dimenticando l’importanza che ricerca e sviluppo hanno in tal senso”.
Il team di ricerca si propone una duplice strategia d’intervento: generare enzimi ricombinanti con tecniche di biologia molecolare stabili, puri, specifici e non tossici; e selezionare, caratterizzare e purificare enzimi proteolitici da organismi marini, che possano lavorare a basse temperature (meno 20 gradi centigradi), preservando in tal modo le caratteristiche strutturali e funzionali delle cellule nel processo d’estrazione. Oggi quelli in commercio provengono prevalentemente da procedure estrattive, come le “collagenasi”, estratte dal batterio Clostridium hystoliticum, quello che causa la cancrena. Di conseguenza è facile immaginare le conseguenze di una purificazione imperfetta. L’obiettivo di Abiel è coprire il 20 per cento del mercato.