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RICERCA/Presentate le migliori “150 idee” di ricerca dell’Ateneo di Palermo

1-mar-2010

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C’è il catamarano asimmetrico e il manoscritto inedito del giurista Gaio, il software per restaurare le immagini di interesse storico e i nuovi enzimi “ecologici” per ripulire le opere d’arte, le scoperte sulle mappe del mondo nei manuali del Medioevo inglese e le “prove di dialogo” tra la Finanza occidentale e islamica. E ancora l’alter ego comandato dal cervello per i malati che non possono muoversi, i dispositivi oculari anti-incidenti stradali, il sistema per arginare i disastri ambientali in mare, le scoperte sulle cause dell’aterosclerosi.
Sono 150 “le idee di successo”, cioè le ricerche scientifiche d’eccellenza dell’Università di Palermo, che sono state raccolte attraverso un censimento nei dipartimenti dell’Ateneo e pubblicate in un volume che costituisce la prima “mappa” di orientamento su “chi fa che cosa”. Il lavoro è sttao presentato alla presenza del rettore Roberto Lagalla e del nuovo dirigente della Ricerca nell’amministrazione universitaria, Patrizia Valenti.
A essere inserite nella pubblicazione, che sarà presto pubblicata e aggiornata sul web, sono state le ricerche che hanno avuto importanti in termini di brevetti, premi, applicazioni, sperimentazioni, pubblicazioni d’eccellenza. Sette le sezioni: salute dell’uomo e biotecnologie, ambiente e territorio, sviluppo eco-sostenibile, agro-alimentare, tecnologie industriali, scienze umane e sociali, beni culturali. “Un’iniziativa mirata a portar fuor dalla cerchia degli addetti ai lavori – ha detto Lagalla – la buona ricerca che si sviluppa dentro i dipartimenti dell’Ateneo, che sono alla vigilia di una virtuosa razionalizzazione. Ricerca che è strategica per lo sviluppo del territorio e che noi vogliamo sostenere in ogni modo. Non a caso, dopo due anni di blocco dovuto a difficoltà finanziarie, nel bilancio 2010, che si approverà a fine marzo, torneranno i fondi d’Ateneo per la ricerca, comunemente chiamati ex 60 per cento: 2 milioni e 300 mila sul 2010 e altrettanto nel 2011”.
Quest’anno, poi, i progetti presentati dai ricercatori dell’Ateneo di Palermo a valere sul bando Prin (Progetti di rilevante interesse nazionale) 2008 del Ministero dell’Università e della Ricerca portano a casa la fetta più consistente dei finanziamenti ottenuti dalle Università del centro-sud. Nella classifica assoluta, l’Ateneo di Palermo si piazza al nono posto tra le Università italiane: su 986 progetti finanziati, 27 vedono come coordinatore nazionale un docente dell’Università di Palermo, con una percentuale del 2,74 per cento e un finanziamento totale da parte del Miur che ammonta a oltre due milioni e mezzo di euro (nel 2007 la percentuale era stata dell’1.92, nel 2006 dell’1.24, nel 2005 dell’1.71).