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PUBBLICAZIONE/IV fascicolo rivista studi inglesi "Fogli di Anglistica"

5-lug-2011

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Il tema del viaggio inglese in Sicilia e, più in generale, nel Mediterraneo è il filo conduttore della prima sezione del quarto fascicolo (n. 7-8 2010) di Fogli di anglistica, (Editore Flaccovio), rivista di studi inglesi diretta da Elio Di Piazza, ordinario di Letteratura inglese presso l’Università degli Studi di Palermo.
Un’indagine sul ‘mediterraneismo’, un’area di studi – riconducibile al più ampio ‘orientalismo’ – costituita da principi rappresentativi e pregiudizi che regolano la raffigurazione dell’Alterità mediterranea, è al centro dell’interesse degli autori dei primi sette saggi che aprono il quarto fascicolo della rivista edita da Flaccovio. Un’ulteriore sezione raccoglie contributi su temi di letteratura inglese di vario genere.
Di particolare rilievo è il saggio di Luigi Cazzato intitolato “The English Foot in the Heel of the Italian Boot, 1885/1925” con cui ha inizio la prima sezione, denominata “Il viaggio al Sud”.  Nel proprio essay Cazzato focalizza l’analisi su una serie di autori-viaggiatori che, fra il 1885 e il 1925, visitarono e descrissero la Puglia. In particolare, gli scrittori in questione, Janet Ross, George Gissing, F. Hamilton Jackson, Norman Douglas ed Edward Hutton concentrarono la loro attenzione sulla rappresentazione di Lucera, l’odierna Foggia, e su Taranto. Come sottolinea Cazzato, i resoconti di viaggio dei suddetti autori vanno inquadrati nell’ambito di un’epoca contrassegnata dal sorgere della ‘questione meridionale’ e dal diffondersi di raffigurazioni ambivalenti del Sud Italia tendenti a presentare quel territorio come ‘un paradiso abitato da diavoli’, ovvero come luogo ad un tempo pittoresco e primitivo. Sempre nell’ambito della scrittura odeporica pubblicata fra la fine del Diciannovesimo secolo e l’inizio del Ventesimo si inserisce il  travelogue di Louis Golding, Magdalen in Sicily (1925), analizzato da Marcella Romeo nel saggio “Il viaggio di Louis Golding in Sicilia”. In questo contesto, la Sicilia appare come un luogo che affascina i viaggiatori inglesi al centro delle vicende del resoconto, eccezion fatta per l’autore che rimane al contempo turbato dalla contaminazione dei propri compatrioti e stupito dall’aspetto poco esotico della Sicilia. Ricchi di spunti ugualmente interessanti sono gli altri saggi della prima sezione di Fogli di anglistica. Fra questi ricordiamo il contributo “Il classical tour siciliano di John Breval” di Fina Calì, “Representations of Naples: a Literal and literary Commonplace?” di Barbara Dawes, “Byron nella mente e nell’anima di Giuseppina Turrisi-Colonna” di Aldo Gerbino, “La Palermo di Cornelia Knight tra Settecento e Ottocento” di Sabina D’Alessandro, “Una eruzione del Vesuvio. La liquefazione del sangue di San Gennaro” di Rosario Portale. In quest’ultimo saggio l’autore presenta una delle tre versioni delle ascese sul Vesuvio del viaggiatore scozzese Patrick Brydone: quella che non compare nei Journals, ma che fa parte dei Brydone Papers 4/35 e che fu trascritta da una delle sue figlie. Questa versione ha come titolo An Eruption of Vesuvius by Papa.
Nella serie di saggi che apre Fogli di anglistica assume rilevanza anche l’analisi della retorica colonialistica, ampiamente veicolata attraverso la letteratura di viaggio.
Nella prima appendice alla prima sezione della rivista di studi inglesi troviamo, invece, la traduzione di Fina Calì del resoconto di viaggio di Cornelia Knight, intitolato Palermo, mentre nella seconda appendice la traduzione effettuata da Rosario Portale de I papers di Patrick Brydone.
Ad aprire la seconda sezione di saggi più propriamente letterari è il ragguardevole contributo di Marina Warner “The Vehicle of Stories in the Arabian Nights”, curato da Valentina Castagna e incentrato su uno studio del valore simbolico degli oggetti presenti nella celebre raccolta di racconti di genere fantastico. Come evidenzia Warner, nelle Arabian Nights, che diedero vita ad un ricco immaginario collettivo sull’Oriente, gli oggetti (tappeti volanti, bottiglie d’ottone, etc.) parlano, si muovono e hanno una coscienza propria.
Degno di nota è, altresì, il saggio “The Quiet American, il cuore tragico del romanzo politico di Graham Greene” di Richard Ambrosini, in cui si sottolinea come, a partire da The Quiet American, Greene prenda le distanze dalle tematiche cattoliche per dedicarsi a rappresentare l’’orrore politico’. Parimenti interessanti sono gli altri contributi presenti nella seconda sezione di Fogli di anglistica, intitolata “Saggi”, fra i quali figurano: “Caryl Phillips e l’idea di home in The Atlantic Sound” di Valeria Polopoli, “Richard Burton’s Translation of The Book of a Thousand Nights and a Night” di Silvia Antosa, “Sir Walter Raleigh, El Dorado and the Tropical Environment of Guiana” di Nicoletta Brazzelli, “Calvin’s Godly Word Translated by Anne Locke” di Massimo Sturiale, “Il finale di The Winter’s Tale e l’Alcesti di Euripide” di Laura Russo e, dulcis in fundo, “George Pettie traduttore elisabettiano” di Carmela Nocera.
Fogli di anglistica è patrocinata dalla Provincia di Palermo ed è realizzata nell’ambito delle attività culturali del Dottorato in Storia della cultura e della tecnica (Dipartimento Ethos dell’Università di Palermo). La rivista si avvale di un Comitato Scientifico Nazionale di esperti del settore ed è distribuita a livello internazionale.