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Memoria Scientiae 2023. La chimica dell’arte: per un approccio ‘eco-critico’ all’ultima sezione della Naturalis historia di Plinio il Vecchio”

26-feb-2024

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A cura di Pietro Li Causi (Liceo Scientifico “S. Cannizzaro”) e Rosa Rita Marchese (Dipartimento di Scienze Umanistiche, Università degli Studi di Palermo). In collaborazione con l’Associazione Palermoscienza

esperienzaInsegna 2023 - Polididattico dell’Università di Palermo - 15 febbraio 2023

I libri finali della Naturalis historia di Plinio il Vecchio sono dedicati ai minerali, ai metalli, alle gemme e alle loro applicazioni.

Larga parte di queste applicazioni è destinata alla produzione artistica, che rende l’uomo artefice e demiurgo, e proprio per questo imitatore della Natura, ovvero di quella divinità immanente che governa e plasma il cosmo e che con il cosmo stesso si identifica.

La critica ottocentesca, in passato, ha visto in Plinio un mero compilatore, che si limitava a raccogliere notizie e idee altrui. Da tempo, però, gli orientamenti sono mutati: è adesso possibile, infatti, leggere la sua opera-mondo con mente sgombra e porre ad essa nuove domande: quale idea di materia viene sviluppata, sia pure surrettiziamente, nei libri finali dell’enciclopedia pliniana? Cosa significa, inoltre, per Plinio ‘trasmettere’ la natura ai suoi lettori, e quali sono le implicazioni della conoscenza e della sua costruzione in termini epistemologici, ideologici, sociali?

L’idea che la natura possa essere ‘manipolata’ e modificata è, come è noto, alla base della chimica moderna.

Ma cosa significa per Plinio ‘manipolare’ la natura? Quali sono le implicazioni morali delle pratiche umane sul mondo che si evincono dai giudizi espressi all’interno dell’opera?

In altre parole, è possibile leggere in chiave eco-critica la Naturalis historia? Ci sono tracce di un pensiero ecosistemico e ambientalista ante litteram in questa summa monumentale dei saperi di età flavia?

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