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La musica, teatro di pace e di dialogo - Minori stranieri ospiti della Scuola incontrano la cantante Noa

9-gen-2014

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noa e minori

La mattina del 27 dicembre scorso, una folta rappresentanza della Scuola di Lingua italiana per Stranieri dell’Università di Palermo, tra cui un gruppo di ragazzi con lo status di Minori stranieri non accompagnati inseriti nei corsi di lingua e cultura italiana della Scuola, ha incontrato la cantante israeliana Noa nei locali del padiglione 33 dell’ex ospedale psichiatrico di via La Loggia dove aprirà a breve un centro di accoglienza per donne e bambini rifugiati nell’ambito del progetto “Comunità urbane solidali” coordinato dal Cresm.

Noa si è intrattenuta a lungo con i minori chiacchierando con loro e ponendo domande a proposito del viaggio che li ha condotti in Italia e della loro vita a Palermo fra studio della lingua e conoscenza della nuova cultura. Molti di loro non conoscevano la cantante prima di averne sentito parlare a lezione di italiano dai docenti della Scuola dell’Università nei giorni che hanno preceduto l’incontro.

Per rendere più significativa e completa l’esperienza, la Scuola (grazie anche ai biglietti donati dal Cresm) ha offerto ai minori stranieri anche la rara opportunità di conoscere uno dei teatri dell’Opera più grandi e famosi d’Europa e di ascoltare dal vivo la magnifica voce della cantante israeliana, la quale la sera stessa ha fatto da madrina all’evento di presentazione del“Sistema Musicale Giovanile di Palermo” nato nell’ambito del progetto “Comunità Urbane Solidali” in collaborazione con il Conservatorio Bellini, le scuole pubbliche, il Comune e numerose associazioni.

I ragazzi hanno vissuto con estremo interesse ed entusiasmo sia l’incontro del mattino che il concerto serale. Ma è l’esperienza del concerto che li ha emozionati in modo particolare, come hanno raccontato anche agli educatori delle comunità in cui sono ospitati. I ragazzi hanno espresso prima di tutto l’emozione di essersi trovati in mezzo a tante persone in un edificio così bello e di grande valore storico e architettonico come il Teatro Massimo. In particolare P., che ha dichiarato di non essere mai stato prima in un teatro, ha notato come gli spettatori fossero “bravi ad applaudire” e, pur apprezzando la bellezza di Noa, ha anche ammesso di essere riuscito a comprendere solo tre delle canzoni proposte dalla musicista.

Ma al di là della comprensione linguistica dei testi, sono stati proprio la musica e la voce di Noa ad aver colpito maggiormente i ragazzi, tanto da far dichiarare a uno di loro: “That woman, her voice… she killed me!”, come dire: “Quella donna, la sua voce… mi hanno stregato!”. E a proposito dei tamburi che Noa ha suonato, i ragazzi, provenienti da Bangladesh e Africa, hanno osservato che c’era “qualcosa in comune con la loro musica tradizionale”. Anche se non si trattava della musica che ascoltano di solito ragazzi giovani come loro, hanno molto apprezzato il fatto di averla conosciuta e scoperta.

È con questa esperienza densa di significati (questa volta non necessariamente di natura linguistica!) che la Scuola di Lingua italiana per Stranieri chiude quest’anno 2013 il cui inizio è stato segnato dall’avvio dello stesso “Progetto Minori”. Da gennaio 2013, la Scuoladell’Ateneo palermitano ha infatti attivato un progetto specifico che ha coinvolto finora una quarantina di minori stranieri provenienti da Paesi come Bangladesh, Gambia, Senegal, Ghana, Somalia, Egitto e 8 comunità alloggio. “Il nostro progetto è volto non solo a fare apprendere l’italiano a questi ragazzi, ma anche a farli interagire meglio con il territorio in cui vivranno”, afferma il direttore della Scuola, Prof.ssa Mari D’Agostino. 

Nel progetto sono coinvolti anche giovani studenti universitari italiani della Facoltà di Lettere e studenti coetanei italiani di un liceo palermitano, che a partire da gennaio 2014 parteciperanno insieme ai Minori stranieri a un laboratorio di “Italiano e Teatro” e a mini-tornei di calcio a cinque. Il progetto, finora interamente auto-finanziato, è possibile anche grazie alla collaborazione dell’Ufficio Nomadi e Immigrati del Comune di Palermo e delle diverse comunità alloggio che hanno aderito al progetto.

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