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INCHIESTA/Esami falsi. Il rettore: “Abbiamo denunciato noi il caso alla Magistratura”

24-feb-2012

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“Prendiamo atto delle iniziative assunte dalla Procura di Palermo alla quale noi stessi abbiamo rimesso le carte a settembre del 2010 appena acquisiti elementi di rilevanza penale, adottando contestualmente provvedimenti disciplinari nei confronti degli stessi dipendenti che oggi sono destinatari delle misure cautelari”.
Così il rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla, commenta la notizia dell’arresto di due dipendenti e di un ex studente dell’Ateneo nell’ambito dell’inchiesta su esami falsificati. “Rinnoviamo il nostro rispetto alla magistratura – aggiunge Lagalla – alla quale ribadiamo la disponibilità a tenere aperto qualsiasi canale di collaborazione, impegnati come siamo in un processo di trasparenza e di rifondazione della struttura universitaria”.
I provvedimenti dell’Ateneo scattarono a settembre del 2010: una dipendente che aveva ammesso di avere caricato irregolarmente alcuni esami fu licenziata, mentre i due per i quali adesso è scattato l’arresto furono sospesi da servizio e retribuzione per due mesi e poi reintegrati in altre funzioni, fuori dalle segreterie e senza uso di password.
I due, al termine dell’indagine interna dell’Università avviata a seguito del caso che riguardava una studentessa di Economia, furono ritenuti "responsabili, nell'impossibilità di accertare in sede disciplinare quanto realmente accaduto, di grave negligenza nella gestione dell'accesso alla procedura informatica di caricamento, e di omissione di qualsiasi cautela nella custodia dello stesso". Si potè accertare insomma che avevano incustodita la loro postazione con la password che serve al caricamento dei dati. Il 21 settembre 2010 il rettore Lagalla depositò in Procura un dossier al termine di un lungo colloquio con i magistrati.
Il caso esplose nel 2010 a seguito dei controlli incrociati attuati dall'università di Palermo all'atto della domanda di laurea: nel fascicolo della studentessa, che aveva anche autocertificato di avere sostenuto quegli esami, non c'erano gli statini cartacei. Il controllo più approfondito rivelò che non esistevano neanche i verbali e che quindi le prove non erano state sostenute. “Studenti e famiglie devono sapere – conclude Lagalla - che il sistema di controlli incrociati che adesso abbiamo istituito non consente a nessuno di aggirare le procedure e garantisce massima legittimità e trasparenza". Dopo l'episodio, la squadra addetta alle verifiche delle carriere accademiche degli studenti è stata potenziata. Oltre ai controlli a tappeto su tutti coloro che presentano domanda di laurea, sono partite verifiche retroattive a partire proprio dalla facoltà di Economia.