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Finanziamento Comunità Europea Progetto "Provide" di Ignazia Bartholini

10-ago-2017

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Un importante successo scientifico e di coordinamento è stato conseguito dalla prof. Ignazia Bartholini, Ricercatore Senior in “Sociologia” per il Progetto "Provide" (REC-VAW-AG-2016/REC-VAW-AG-2016-01 25) che permette all'Università di Palermo di incamerato un budget di quasi un milione di euro.

Il progetto “Provide” riformula e implementa sul piano della rete internazionale e del target di riferimento il precedente progetto - Welcome - che, nell’anno 2016, è stato approvato dalla Commissione U.E., facendo parte in un elenco di riservisti di soli tre progetti ammessi ma non finanziati dall'UE, per l’esiguità dei fondi disponibili dalla stessa EU.

“Coordinerò nove unità di ricerca e sperimentazione su una misura, il Justice – afferma la prof. Ignazia Bartholini - fra istituti internazionali e Università ma anche ospedali, organismi di cooperazione Ong, Comuni, Prefetture. Sarà sperimentato un modello volto a definire le best practices contro la VAW (Violence against Women) subita da rifugiati richiedenti asilo che la Comunità Europea adotterà nei suoi paesi frontalieri e di prima e seconda accoglienza. Dunque non solo ricerca, ma applicazione e spendibilità della ricerca su scala internazionale”.

Il progetto formulato e proposto dall’Università di Palermo, attraverso la prof. Bartholini, prevede un duplice piano di formulazione teorica e applicativa che individua i seguenti macro-obiettivi:

• Aumentare la sensibilità della salute, il benessere sociale, di donne e uomini, minori e anziani, rifugiati-richiedenti asilo, vittime di violenza, mediante la formazione di personale qualificato;

• Creare una rete nazionale ed internazionale di sostegno tra servizi sociali, unità sanitarie, Comuni ospitanti migranti in prima e seconda accoglienza, uffici di polizia e uffici giudiziari oltre che alle organizzazioni no-profit , finalizzata alla difesa delle vittime di violenza;

• Consentire una gestione multidisciplinare del “danno” subito dalle vittime (donne, uomini e minori rifugiati/richiedenti asilo vittime di violenza).

Il progetto individua come necessari sul piano operativo la formulazione di un “prontuario” di intervento; la formazione di soggetti (medici, assistenti sociali, psicologi, esponenti delle forze dell’ordine etc.) in grado di potenziare le proprie competenze e di applicarle nelle situazioni specifiche; il monitoraggio di un numero ristretto di donne, uomini e minori rifugiati/richiedenti asilo vittime di violenza) e la diffusione delle best practices formulate e applicate in ambito locale, nazionale e internazionale.

“Ancora una volta i nostri ricercatori dimostrano di essere all’avanguardia nella ricerca scientifica. – ha detto il retore Fabrizio Micari – Esprimo le mie più fervide felicitazioni dalla prof. Ignazia Bartholini per il prestigioso riconoscimento ottenuto dalla Comunità Europea”.