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EVENTO/Allo Steri l’International Master in Peace & Development

8-ott-2010

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L'Università di Palermo, sotto l'egida della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri e con la collaborazione di altri Atenei italiani, organizza “L'International Master Program, Univerisity Cooperation for Peace and Development” che si svolgerà allo Steri dal lunedì 11 a sabato 16 ottobre 2010.
Sono coinvolti 20 studenti libanesi provenienti 10 dall'Università di Beirut (di orientamento musulmano) e 10 dall'università Usek di Krasnik (di orientamento cristiano-maronita), nonché aggregati altri 14 studenti provenienti da sei atenei palestinesi della West Bank.
Gli allievi del Master sono in Italia da circa un mese per seguire corsi di diversa natura culturale, e l'occasione costruita e progettata dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo intende riflettere la volontà sempre più diffusa di istruire alla convivenza individui di differente formazione e orientamento attraverso un corso di studi altamente qualificato.
“Numerosi docenti del nostro Ateneo hanno risposto al mio appello – spiega Salvo Vaccaro, delegato alle Politiche di solidarietà sociale e di cooperazione per lo sviluppo – lasciandosi coinvolgere con entusiasmo, così come numerosi nostri studenti dei corsi magistrali di Cooperazione e sviluppo, che si uniranno ai ragazzi e alle ragazze libanesi e palestinesi per facilitare non solo la loro integrazione, ma anche la conoscenza reciproca con noi "indigeni", con il nostro territorio, attraverso visite guidate ad alcuni dei più importanti siti monumentali di Palermo, nonché la socializzazione con le varie comunità etniche presenti allorquando, sabato sera, si terrà una festa a Santa  Chiara in loro onore”.
Gli organizzatori sono fiduciosi che tale opportunità sarà un momento di crescita individuale e collettiva per tanti che vi hanno collaborato e, auspicabilmente, per i ragazzi e le ragazze mediorientali che beneficeranno dell’offerta formativa e che, magari un domani, individueranno nel nostro Ateneo un segmento della loro ulteriore crescita culturale per onerarsi di una formazione spendibile nei loro territori e con i loro concittadini”.