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Didattica dell’italiano per apprendenti sinofoni: al di là degli stereotipi.

1-lug-2015

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naoko

“Gli apprendenti sinofoni di lingua italiana: lo ‘sguardo’ di un docente italiano”. È il titolo della relazione presentata dal docente della Scuola di Lingua italiana per Stranieri (ItaStra) Vincenzo Pinello al convegno internazionale su “Incroci di sguardi: culture italiane e sinofone a confronto”, svoltosi presso il Dipartimento di Legge della  Chongqing University ed appena conclusosi.

Filo conduttore dei lavori congressuali, infatti, è stato il confronto tra le esperienze maturate dai relatori, nei diversi settori, in contatto da anni con la cultura straniera.

Oltre a Pinello, a rappresentare il punto di vista italiano, il Console Generale d’Italia a Chongqing Sergio Maffettone. Relatori cinesi, Chen Zhonglin ordinario di giurisprudenza della Chongqing University, e Zhang Lihong della East China University of Political Science and Law.

Nella sua relazione Pinello ha presentato il modello didattico e formativo elaborato da ItaStra in particolare per gli studenti sinofoni in residenza di studio a Palermo, molti dei quali provenienti dalla Sichuan International Studies University – SISU (Chongqing). Un modello che coniuga acquisizione e apprendimento, lingua e pragmatica, struttura ed uso, attento a far sviluppare, oltre alle tradizionali abilità, anche la competenza a concettualizzare nuclei teorici complessi riguardanti soprattutto la cultura italiana ed occidentale.

La presentazione del modello, con dati e testimonianze fotografiche, è stata preceduta dalla disamina dei più diffusi stereotipi sugli apprendenti sinofoni di italiano e sull’ambiente psico-cognitivo che li alimenta. Il modello di ItaStra, oltre ovviamente ad andare al di là di tali stereotipi, mira a valorizzare talune caratteristiche della storia formativa e didattica dello studente sinofono precipue del sistema d’istruzione cinese, piuttosto che prescinderne o addirittura cercare di ‘correggerle’.

Il console Maffettone ha delineato il quadro generale sull’apprendimento dell’italiano degli studenti cinesi in contesto L2, cioè in territorio italiano.

L’intervento di Zhang Lihong ha focalizzato conoscenze ed opinioni di alcuni studiosi italiani sul sistema legislativo cinese. Chen Zhonglin, facendo tesoro dei tanti anni trascorsi in Italia come ricercatore e docente, ha messo in risalto gli aspetti della cultura giurisprudenziale italiana che potrebbero o dovrebbero essere accolti nell’ordinamento cinese.

Il nostro docente si trova in Cina per un visiting professor di italianistica alla Sichuan International Studies University – SISU (Chongqing) con la quale l’Università di Palermo e la sua Scuola di Lingua italiana per Stranieri hanno siglato quattro anni fa un accordo di mobilità internazionale di studenti e docenti. Nelle prossime settimane 23 studenti della Università SISU si recheranno a Palermo per dare inizio alla loro residenza di studio che durerà tra i sei mesi ed un anno. Tra di loro Wu Xiaoya Margherita, che è stata l’interprete del convegno.