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DOTTORATO DI RICERCA IN FILOSOFIA

8-mar-2013

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La rilevanza scientifico-culturale del dottorato si lega innanzitutto alla necessità di mantenere nell’Ateneo uno spazio formativo – presente sin dall’inizio e, dopo un’interruzione di qualche anno, di nuovo in forma continuativa dal IX ciclo – dedicato all’indagine sull’unità del sapere, al di là dell’attenzione, ovviamente altrettanto necessaria, allo sviluppo dei singoli settori di ricerca scientifica e tecnologica. Il gruppo di docenti di filosofia (sette del settore teoretico, quattro del settore morale, quattro del settore storico-filosofico, uno del settore storico-filosofico medioevale e uno del settore di logica e filosofia della scienza), che formano il collegio del dottorato, sono convinti della necessità che l’Università conservi un dottorato in Filosofia senza aggettivi settorializzanti, cui continuare ad affidare il compito, vitale per la sopravvivenza del concetto (anzi dello stesso nome) di Università, di cogliere l’unità complessiva di tutto il sapere. Un’impresa, questa, sempre più bisognosa di un approccio, metodicamente attrezzato, adatto a formare una coscienza critica in un’epoca senza precedenti per la complessità dei saperi specialistici e per la molteplicità di culture diverse ormai fortemente interconnesse tra loro senza la mediazione di principi condivisi; capace dunque di affrontare i conflitti interculturali, scavando nelle loro motivazioni profonde, custodendo e allo stesso tempo ripensando la tradizione, fornendo anche risposte adeguate alle domande più urgenti del mondo contemporaneo. Questi compiti hanno bisogno di un forte supporto istituzionale. Occorre sostenere anche sul piano epistemico uno spazio di autonomia della formazione e della ricerca accademica di fronte alle pur legittime richieste di abilità tecniche “professionalizzanti”, di volta in volta provenienti dal mercato. La crescente complessità della ricerca filosofica esige inoltre un percorso più ampio dei cinque anni, per padroneggiare sia il lessico, sia la strumentazione teorica dei testi filosofici. Con le loro competenze, i proponenti lavorano a un progetto formativo centrato sui seguenti obiettivi: 1) far maturare la capacità di “intervento” meditato sulle questioni più difficili che dividono l’opinione pubblica, troppo spesso propensa ad abbandonare un dialogo difficile e costruttivo e a scivolare in estremismi e violenza; 2) formare al rigore del ragionamento, alla dialettica metodicamente costruita. Particolare attenzione s’intende dedicare, per questo riguardo, ai concetti speculativi fondamentali della tradizione, alla storia della logica, alla teoria della conoscenza, al dibattito epistemologico; 3) coltivare l’approfondimento della tradizione e delle radici culturali attraverso una disposizione critica di distacco dal proprio punto di vista e di ricerca dell’universalmente valido. Particolare attenzione viene dedicata in questo senso all’ermeneutica dei testi fondamentali della tradizione filosofica. Il dottorato traduce questi obiettivi in specifici contenuti di ricerca, con i quali rinnova l’attenzione tradizionale della filosofia alle domande di fondo del sapere umano mediante lo sviluppo di solide competenze scientifiche sui problemi scottanti e attuali del dialogo interculturale, interreligioso, multietnico. In particolare il dottorato cura la ricerca intorno alle problematiche etiche e filosofico-religiose legate a prospettive multiculturali, con un percorso di studio estremamente approfondito sul tema, filosoficamente complesso e politicamente urgente, del riconoscimento. Forma inoltre al legame tra etica e sviluppo scientifico-tecnologico, con una forte attenzione alle problematiche bioetiche.

 

Sede Amministrativa

Università degli Studi di Palermo

Dipartimento FIERI-AGLAIA  Filosofia, Filologia, Arti, Storia, Critica dei Saperi

Viale delle Scienze - Edificio 12 - 90128 Palermo

 

Coordinatore

Prof. Leonardo Samonà

Tel 09123895431

email: leonardo.samona@unipa.it