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Cosa si può chiedere alla filiera editoriale per evitare che si scoraggi l’open access?

29-nov-2017

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L’editoria tradizionale può in parte rappresentare l’ostacolo maggiore al diffondersi e incentivarsi dell’open access: il passaggio importante per i grandi editori è la comprensione, anche solo in considerazione dell’attuale crisi economica che investe tutti i settori compresa la ricerca scientifica e l’attività accademica, che l’open access può essere un valore che si affianca ai canali tradizionali non necessariamente in contrasto ma in aggiunta, ad esempio per poter fornire gratuitamente alcuni dei contenuti disponibili. In questo senso le strade già oggi ampiamente battute anche dagli editori internazionali maggiori prevedono l’accesso libero ai metadati di tutti gli articoli presenti nelle piatteforme, al testo pieno di alcuni selezionati dai comitati editoriali, all’intero contenuto di specifici journal, a parte degli archivi contenenti i documenti degli anni precedenti. Ovviamente gli editori hanno anche la possibilità di creare nuovi journal open access e di strutturare appositi depositi disciplinari.

Ad un diverso livello, un impegno importante da parte degli editori consiste nel non ostacolare gli autori dei lavori scientifici sia nella conservazione, al momento della stipula del contratto, dei diritti legati all’accesso aperto dei propri prodotti che nell’archiviazione di pre-print e post-print.