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CELEBRAZIONE/Il cardinale Romeo: "Ognuno faccia il proprio dovere"

17-ott-2012

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“Riempie di gioia il mio cuore di padre e Pastore di questa Chiesa di Palermo, potervi incontrare di nuovo all'inizio di questo anno accademico 2012/13”. E’ stato il saluto del cardinale Paolo Romeo che mercoledì scorso ha presieduto la celebrazione Eucaristica per l’inizio del nuovo anno accademico nella Chiesa di Santa Caterina.
“Sin dall’inizio della mia missione in questa Arcidiocesi restai impressionato dal dato dei più di 65 mila studenti universitari. (I dati ne riportano oggi 56 mila). Quello era più che un dato. Colsi che dovevamo ripensare che cosa la Chiesa poteva dare al mondo degli universitari. E cosa – a sua volta – ne poteva ricevere. Colsi una sfida molto bella, una sfida d’amore. E in questi anni abbiamo fatto molta strada. Ringrazio quindi voi tutti e in modo speciale p. Alberto Avi che si dedica con cura e passione alla Cappellania Universitaria e don Carmelo Torcivia, cappellano della libera Università Maria Assunta della Lumsa, e quanti hanno collaborato nell’ambito dei progetti della Pastorale Universitaria tutta”.
Presenti alla celebrazione Calogero Licata in rappresentanza del rettore Roberto Lagalla, l’ex pro rettore vicario Ennio Cardona, il direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Scuola e l’Università Alfio Briguglia, il direttore dell’Ufficio per la Pastorale Sociale del lavoro Giuseppe Notarstefano, il preside della facoltà di Giurisprudenza Antonio Scaglione, i docenti Giuseppe Verde e Franco Viola e gli studenti appartenenti ai vari gruppi giovanili che hanno animato la liturgia.
L’Arcivescovo ha quindi ricordato alcuni santi testimoni del Vangelo come Sant’Ignazio di Antiochia di cui si festeggiava la memoria liturgica, il Venerabile don Pino Puglisi che verrà beatificato il prossimo 25 maggio a Palermo e il Servo di Dio Rosario Livatino che nella sua vita di magistrato e fino a quando fu procuratore del Tribunale di Agrigento, nello svolgimento del suo lavoro trovò il suo cammino di santità e addirittura il motivo di donazione della sua vita. 
“L'esempio dei santi dei nostri tempi ci serve per riscoprire che ciascuno di noi è chiamato a portare frutti, ad essere santo non in situazioni straordinarie ma nella normalità della vita familiare e professionale, a patto che ci sia quell’unità tra il “dire” e il “fare” coerente con il Vangelo, che i grandi santi hanno testimoniato. Un docente universitario troverà il suo cammino di santità nel suo lavoro svolto con professionalità e spirito di servizio. Così uno studente scoprirà la santità nel suo prepararsi alla professione futura con le ore sui libri di “Patologia medica” o “Filologia romanza” o “Procedura civile” o “Meccanica razionale” col suo studio coscienzioso, scoprirà che potrà mettersi al servizio del prossimo studiando non tanto per un libretto ricco di 30 e lode, piuttosto con l’intenzione di formarsi come cittadino responsabile; scoprirà che il lavoro verso il quale si prepara non sarà solo un diritto ma soprattutto un dovere per riscattare questa nostra Sicilia dalla fuorviante logica del “posto di lavoro”; scoprirà la bellezza di essere imprenditore dei propri talenti ricevuti in dono da Dio. A tutti voi studenti, voi docenti e voi del personale amministrativo do la conferma che potrete trovare la santità se saprete incontrare Cristo che passa nelle aule universitarie e nei vari ambienti di studio e della ricerca”.
Il ricavato della colletta è stato destinato a studenti bisognosi che si rivolgono alla cappellania universitaria per aiuti economici, mentre a tutti i partecipanti è stato donato il volume del compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica.