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TOMMASO LA MANTIA

Efficacia degli strumenti pianificatori operanti in Sicilia per la tutela del paesaggio e della biodiversità: il caso studio di Lampedusa

  • Autori: Calì Rosa; Sala Giovanna; Pasta Salvatore; da Silveira Bueno Rafael; La Mantia Tommaso
  • Anno di pubblicazione: 2021
  • Tipologia: Abstract in atti di convegno pubblicato in volume
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/534713

Abstract

I processi in atto nelle aree protette dovrebbero concorrere alla conservazione e/o al ripristino della biodiversità di questi territori. Tra tutti i vincoli che insistono su un’area protetta, determinati da diversi strumenti legislativi (es. piani paesistici, regolamenti della riserva/parco, vincoli idrogeologici) la preminenza, ove presenti, spetta a quelli derivanti dalle applicazioni delle norme di tutela dei siti natura 2000. Come diversi studi dimostrano, molte specie rare e/o minacciate della flora vascolare di Lampedusa sono legate agli ambienti agricoli, mentre i consorzi pre-forestali ospitano diverse specie (corbezzolo, fillirea, mirto) non rare a livello regionale ma delle quali va salvaguardato il patrimonio genetico. Gran parte delle specie endemiche e legate agli habitat prioritari locali, appaiono in buona salute, sebbene le praterie corrispondenti all’habitat prioritario 6220, in assenza di disturbo (es. pascolo) tendono ad evolvere gradualmente verso comunità di gariga. I locali rimboschimenti presentano uno scarso valore ecologico ma potrebbero contribuire alla struttura del mosaico ambientale locale se adeguatamente convertiti. In questa sede vengono individuate tre principali destinazioni d’uso, corrispondenti ad altrettante direttrici di intervento, per l’isola: 1) aree agricole dove andrebbero incrementate e supportate attività di agricoltura sostenibile, 2) formazioni di prateria e gariga che andrebbero lasciate alla libera evoluzione senza precludere la possibilità di pascolo moderato e regolamentato, 3) superfici forestali dove bisognerebbe effettuare un graduale diradamento degli impianti artificiali e favorire la diffusione di specie legnose autoctone. L’adozione di questa strategia d’intervento fornirebbe un efficace strumento di pianificazione a lungo termine e consentirebbe di ridurre i tempi di realizzazione degli interventi da sottoporre alla valutazione d’incidenza.