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TOMMASO LA MANTIA

Gli uccelli delle isole circumsiciliane

  • Autori: Massa, B.; Lo Cascio, P.; Ientile, R.; Canale, E.; La Mantia, T.
  • Anno di pubblicazione: 2015
  • Tipologia: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/250622

Abstract

Gli autori sintetizzano tutte le informazioni bibliografiche e inedite sulle specie che sino al 30 agosto 2015 sono state contattate almeno una volta nelle 14 isole circumsiciliane (Eolie, Ustica, Egadi, Pantelleria e Pelagie), confrontando alla fine la lista complessiva con quella delle isole Maltesi. In totale sono ad oggi note 434 specie (isole Maltesi incluse); molte di esse hanno mostrato nel corso dei secoli una notevole capacità di colonizzazione, fluttuando nel tempo o addirittura estinguendosi e ricolonizzando alcune isole. Questi piccoli territori in mezzo al mare rappresentano ottimi siti di controllo dell’andamento delle migrazioni nel corso dei decenni; alcune specie hanno chiaramente cambiato il loro status rispetto al passato, aumentando o diminuendo. Nel corso di circa 15 anni in alcune di queste isole (Ustica, Marettimo, Lampedusa e Linosa) sono stati condotti dei campi di inanellamento sia primaverili sia autunnali che hanno permesso di inanellare 102.208 uccelli, in gran parte Passeriformes; ciò ha consentito di raccogliere una notevole mole di dati sulle strategie migratorie, che vengono qui brevemente presentati. Le piccole isole sono davvero importanti per gli uccelli migratori transahariani, che devono sostare durante i loro lunghi viaggi per recuperare energie; la disponibilità di risorse sotto forma di frutti selvatici o di insetti (a seconda delle specie) consente a queste masse di migratori di continuare il loro viaggio. La conservazione degli uccelli è dettata dalla Direttiva Uccelli e l’istituzione delle Zone di Protezione Speciale ha proprio lo scopo di salvaguardare alcune specie in determinati territori. Questo è un impegno preso da parte di tutti i Paesi dell’Unione Europea, proprio perché le popolazioni di uccelli non conoscono confini amministrativi e la loro tutela va al di là delle competenze e degli interessi di un singolo Paese. Per quanto riguarda le specie nidificanti, è risultata un’elevata correlazione negativa (r=-0,746), altamente significativa (P=0,002) tra la capacità dispersiva media delle specie e la superficie in km2 delle isole. Le specie con minore capacità dispersiva hanno colonizzato le isole di maggiori dimensioni, ma non quelle più piccole; questo con molta probabilità dipende dalla eterogeneità ambientale, a sua volta legata alla dimensione delle isole ed alla loro posizione geografica. Nel caso delle isole circumsiciliane, sembra che non sia tanto la distanza dalla costa a determinare il numero di specie, quanto le condizioni ambientali e la posizione geografica; indubbiamente la posizione tirrenica delle isole settentrionali rappresenta un vantaggio per la presenza di habitat differenziati e la conseguente colonizzazione di specie ad essi legate, mentre la posizione meridionale, influenzata dall’aridità africana, riduce alcune possibilità colonizzatrici da parte di alcune specie di uccelli e rende altresì problematica la stessa esistenza di habitat diversificati. Il numero delle specie nidificanti in un’isola è variabile nel tempo, essendovi specie che vi nidificano in modo irregolare. La correlazione area/N° specie nelle isole circumsiciliane è pari a 0,58, ma se si esclude l’isola di Pantelleria, sale a 0,86; essa è pari a 0,92 per le sole isole settentrionali (Eolie, Ustica ed Egadi), mentre risulta 0,99 per le sole tre isole meridionali del Canale di Sicilia.