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Steri

11-mar-2013

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Il soffitto delle meraviglie e i loggiati dei Chiaromonte

è uno dei luoghi simbolo di Palermo, un palazzo che custodisce sette secoli di arte e di cultura della Sicilia: dall’epoca della fondazione, nel Trecento, a opera della grande famiglia dei Chiaromonte, passando per la stagione dei re aragonesi e per quella oscura dell’Inquisizione spagnola, per arrivare agli anni Cinquanta del Novecento, quando l’edificio rinacque sotto il segno degli architetti Roberto Calandra e Carlo Scarpa. Oggi sede istituzionale dell’Università di Palermo, lo Steri (dal francese antico oster, dimora sontuosa) è un museo di se stesso in cui ogni passaggio della storia ha lasciato testimonianze preziose: il soffitto trecentesco della Sala Magna, esteso duecentoquindici metri quadrati e definito “un’enciclopedia medievale” per la ricchezza delle sue trentadue narrazioni; i loggiati; i graffiti dei prigionieri dell’Inquisizione già restaurati e inglobati nell’attuale Sala delle Armi; la Sala delle Capriate; la Vucciria di Renato Guttuso il dipinto-icona di Palermo che l’artista nel 1974 volle regalare all’Ateneo. Al posto della grande tela, in prestito temporaneo al Vittoriano per la grande retrospettiva nel centenario della nascita del maestro bagherese, una fotografia del dipinto di analoghe dimensioni.