Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

Presentazione e obiettivi formativi

19-giu-2020

Ascolta

Il programma di dottorato in “Dinamica dei sistemi” si fonda su un approccio multidisciplinare integrato. Tale approccio mira a sviluppare delle capacità di ricerca-intervento che consentano allo studente di acquisire una “chiave di lettura” sulle relazioni tra le dinamiche fenomeniche osservate in diverse fattispecie nei sistemi sociali e le strutture causali ad esse sottostanti. Questa “chiave di lettura” si incentra sull’utilizzo di una metodologia denominata “dinamica dei sistemi” (System Dynamics). Detta metodologia consente allo studente di acquisire capacità di analisi-diagnosi che si prestino a supportare i processi di comunicazione, di apprendimento, di allineamento e miglioramento dei modelli mentali e l’adozione di sistemi normativi, di regole e strumenti decisionali, tali da condurre alla formulazione di politiche “sostenibili”, nel tempo e nello spazio. Ovvero, tali da non migliorare soltanto i risultati nel breve ma anche nel lungo termine; e altresì tali da rendere la soluzione dei problemi compatibile con i risultati connessi ad altri ambiti problematici affini.

Il programma di dottorato, in tal modo, forma una nuova figura professionale: quella del “facilitatore” dei processi di apprendimento e dei processi decisionali che coinvolgono diversi attori sociali chiamati a rispondere a problemi sistemici e “globali”; problemi che non si prestano ad un approccio settoriale, monodisciplinare e statico. Tra questi problemi, un ruolo particolare è occupato da quelli che la letteratura ha definito come wicked problems, cioè da quelle tematiche multiformi nel tempo e nello spazio che – specialmente oggi – pongono alla società e alle sue istituzioni delle sfide senza precedenti. Ad esempio: la regolazione dei flussi migratori, il terrorismo, la globalizzazione dei mercati, l’invecchiamento della popolazione, la prevenzione e il controllo del crimine, il miglioramento della qualità della vita nelle aree urbane metropolitane e nelle periferie, la salute, l’inquinamento, i disastri naturali, la marginalizzazione sociale.

Soprattutto nell’ultimo decennio, le dinamiche generate da questa ‘famiglia’ di problemi hanno dimostrato l’imprevedibilità di una serie di fenomeni ai quali una pluralità di decisori operanti in diverse istituzioni è chiamata a fornire delle risposte. In tale contesto, i modelli interpretativi, le regolamentazioni, i processi e gli strumenti decisionali tradizionali si sono rivelati obsoleti. Tali approcci al governo e alla formulazione delle decisioni tendono, per la più parte, ad essere caratterizzati da una prospettiva statica (cioè, tale da non considerare il peso della variabile “tempo” e le implicazioni di “trade-off” che da questo discendono), settoriale (cioè, mono-disciplinare), e atomistica (cioè, tale da frazionare il governo nel solo alveo delle politiche e delle decisioni formulate nell’ambito di singole istituzioni o di singole componenti di una istituzione, perdendo così di vista la prospettiva del sistema sottostante ai problemi stessi). Un esempio, al riguardo, è fornito dalle politiche di risanamento finanziario che, in diversi paesi del mondo, le amministrazioni di Comuni capoluogo di aree urbane metropolitane hanno adottato. Nell’intento di recuperare livelli efficienza nella spesa pubblica, e di ripristinare un equilibrio nei bilanci comunali, tali politiche sono state talvolta incentrate sulla adozione di “tagli trasversali” nella stessa, e specialmente nella contrazione delle c.d. “spese per lo sviluppo” (come, ad esempio, quelle per le infrastrutture, per il verde pubblico, per l’assistenza sociale, per la prevenzione dei rischi). Tale politica ha gradualmente condotto ad un peggioramento della “qualità della vita” e dell’attrattività dei territori presidiati da tali Comuni, dando così luogo ad ulteriori problemi finanziari per l’amministrazione finanziaria di tali istituzioni.

Nella prospettiva descritta, determinati ambiti decisionali riguardanti il settore pubblico, e tradizionalmente identificati in modo univoco con riferimento all’autorità e alla responsabilità di specifiche istituzioni o agenzie – come, ad esempio, per quanto concerne le infrastrutture, l’istruzione, i trasporti, lo smaltimento dei rifiuti, la valorizzazione dei beni culturali – non si prestano oggi a questa visione atomistica. La necessità di un più forte coordinamento tra istituzioni e decisori pubblici e, tra questi, e istituzioni private (es: imprese, associazioni noprofit, famiglie) richiede la formulazione e attuazione di politiche che derivino da una visione condivisa della struttura causale sottostante ai problemi da affrontare. Tale coordinamento implica pure la ricerca di una 30 maggiore capacità di attuazione delle politiche pubbliche e di valutazione del loro impatto. Si tratta, dunque, di un coordinamento inteso sia in senso “verticale” che “orizzontale”, volto a superare barriere distorsive di diversa natura (politica, amministrativa, di regolamentazione, di linguaggio, culturali, professionali).

Il processo di apprendimento strategico che può supportare il cambiamento descritto costituisce la chiave attraverso la quale l’approccio della “dinamica dei sistemi” offre il concreto vantaggio per una evoluzione delle conoscenze e delle pratiche applicative in un’ottica interdisciplinare.

Sebbene le decisioni volte a fornire una risposta a tali problematiche non possano che essere formulate nell’ambito di singole istituzioni che si avvalgono di specifiche competenze e professionalità, oggi queste devono sempre più discendere da una governance collaborativa che presuppone la capacità dei decisori di combinare una visione macro con una visione micro, con riferimento alla chiave di lettura dei fenomeni analizzati. Questa prospettiva, attraverso l’analisi delle relazioni di feedback tra struttura e dinamica dei sistemi, è tale da favorire un migliore allineamento tra sistema giuridico-istituzionale, sistema socio-politico, economico e culturale, e sistema manageriale, tale da sostenere un miglioramento delle prestazioni che guardi anche agli outcome, e non soltanto agli output o ai presupposti formali sottostanti alle azioni intraprese da ciascun decisore.

Sulla base di questi presupposti metodologici, il programma di dottorato si articola su tre curricula tra loro collegati, cioè:

- Modelli per il miglioramento della performance nel settore pubblico (curriculum interamente in lingua inglese, “Based Public Planning, Policy Design and Management”, e a doppio titolo con la Università Tadeo Lozano di Bogotà, Colombia, e con il supporto didattico della Università di Bergen, Norvegia);

- Dinamica dei sistemi giuridici;

- Dinamica dei sistemi storici, economici e sociali.

The PhD program in “System Dynamics” is a Doctoral program which holds two curricula: (1) Model Based Public Planning, Policy Design and Management, an international curriculum in English, run by the University of Palermo (Italy) in collaboration with the University Jorge Tadeo Lozano of Bogotà – Colombia, with the educational support of the University of Bergen - Norway); (2) Social Science Path. The international curriculum also awards students with a double degree within a framework of a co-tutelae agreement between the University of Palermo and the foreign partner Universities. In particular, the main aim of the curricula in Model Based Public Planning, Policy Design and Management is to prepare students for research and teaching in the area of public and private sector growth planning and crisis management, by using a dynamic performance management approach. Such an expertise will allow students to make strategic analysis and diagnosis, leading to plan strategies aimed at counteracting weak signals of crisis and foster a continuous improvement of processes, both from a qualitative and quantitative perspective. This expertise is gained through a systemic view of relevant variables pertaining to the policy problem.

The Doctoral program is specifically oriented to public and private sector participants aiming at:

● starting a career in Universities and Research institutions, or even in “think tanks” involved in organizations analysis;

● working in Public Administration (ranging from Governmental Institutions, Counties, Municipal administrations, Public utilities, Health care organizations, etc.);

● working in Private Sectors;

● supporting, as consultants, organizations’ decision makers in better assessing the quality and sustainability of their policies and strategies.

The PhD program consists of three academic years, during which students will attend seminars, lectures, focused modelling and simulation sessions, class discussion sessions, computer-based training sessions. The teaching strategy will be based on the active participation of students and on the need to increase their attitudes to frame a scientific problem, develop research hypotheses, implement proper research methodologies to test them, and evaluate results. The PhD program adopts a methodological framework that combines System Dynamics modelling with Planning & Control systems to support decision-makers (politicians and managers) in managing and assess organizational performance, as well as to foster sustainable growth and monitor crisis prevention.

As for the curricula in Social Science, legal and markets globalization, multiculturalism, migrations flows, the crisis of the traditional division between public and private spheres, the disaggregation and reconstruction of the municipal scheme of the sources of law are all phenomenon that profoundly and pervasively affect the mutation and evolution of legal, political, and economic systems putting at stake traditional and well rooted categories. Considered that, some critical question points do appear crucial for tackling and understanding (also in a predictable way) the continuous mutation of systems: What processes may describe how a legal, economic, political system changes over time? Are such processes deliberate or gradual? Why such changes occur? Who are the actors of such changes? What levers do such actors have to act on the changes in legal, political, and economic systems? How to assess the quality of legal, political, and economic systems and their 31 ability to well perform over time, to generate outcomes for a community? What are the drivers of such outcomes? The Social Science Path of the Phd program in System Dynamics will be focused on the following areas 1. Comparative law methodology; 2. Comparative methods in economic, historic, political and social research; 3. Regulation: Strategies and Enforcement; 4. Mutation of systems at national level; 5. Mutation of systems at international level; 6. Mutation of systems at global level; and 7. Legal and commercial English.

 

Titolo Curriculum

Descrizione

1. Modelli per il miglioramento della performance nel settore pubblico/Model Based Public Planning, Policy Design and Management

Il programma di dottorato - curriculum "Modelli per il miglioramento della performance nel settore pubblico" - è incentrato sull'applicazione della metodologia System Dynamics per favorire un approccio orientato all'apprendimento nella gestione delle performance del settore pubblico e nella governance, per la progettazione e l'attuazione di politiche sostenibili.

Il programma si svolge interamente in lingua inglese.

Frequentando il programma, i dottorandi di ricerca impareranno come la modellizzazione delle dinamiche di un sistema complesso (es. aziendale, interaziendale, ecc.) possa supportare una governance collaborativa, per gestire questioni sociali "wicked" e per perseguire risultati sostenibili per la comunità.

I problemi sociali "wicked" caratterizzano la maggior parte della pianificazione governativa, con una preoccupazione specifica per le questioni sociali. Si tratta di problemi politici complessi caratterizzati da alto rischio e incertezza e da un'alta interdipendenza tra le variabili che li riguardano. Tali problemi non possono essere raggruppati entro i confini di una singola organizzazione, o riferiti a specifici livelli amministrativi o aree ministeriali. Sono caratterizzati da una complessità dinamica, che coinvolge sfide multilivello, multi-attore e multisettoriali. Esempi di tali problemi includono: la congestione del traffico, l'invecchiamento della società, la disoccupazione, il disimpegno dei giovani, l'istruzione, la coesione sociale, la violenza domestica, gli abusi sui minori, la criminalità, la corruzione, il terrorismo, la povertà, i flussi migratori dei rifugiati, i senzatetto, i cambiamenti climatici e i disastri naturali.

2. Dinamica dei sistemi giuridici / Legal Systems Dynamics

Lo scopo principale del curriculum "Dinamica dei Sistemi Giuridici" consiste nel cercare una spiegazione nuova alla teoria della circolazione dei sistemi giuridici, valutando se sia possibile utilizzare le tecniche della dinamica dei sistemi.

La dinamica dei Sistemi costituisce un approccio alla comprensione del comportamento dei sistemi complessi nel corso del tempo. Ha a che vedere con i circuiti di retroazione e i ritardi che incidono sul comportamento di tutto il sistema. La base del metodo è il riconoscimento che la struttura di ogni sistema è spesso altrettanto importante nel determinare il suo comportamento quanto i singoli componenti stessi. L’analisi delle dinamiche nella circolazione dei modelli dovrebbe condurci alla realizzazione di diagrammi di flusso esplicativi della circolazione stessa e del successo di un dato modello piuttosto che di un altro anche al di là delle obsolete spiegazioni circa il “prestigio” o la presunta “efficienza economica” del modello stesso.

Contestualmente sarà un modo per validare le classificazioni e le tassonomie in genere, la teoria dei formanti, la circolazione dei flussi giuridici, il trapianto dei sistemi anche alla luce dell'esportazione dei modelli giuridici in sede di programmi di cooperazione allo sviluppo giuridico, e anche ricostruire, sia a livello macrocomparatistico che microcomparatistico l’evoluzione dei principali sistemi giuridici e sociali contemporanei, alla luce dei principi della Sistematica.

3. Dinamica dei sistemi storici, economici e sociali /Historic, Economic and Social Systems Dynamics

Lo scopo principale del curriculum “Dinamica dei Sistemi Storici, Economici e Sociali” consiste nel cercare una spiegazione nuova alla teoria della circolazione dei sistemi storici, economici e sociali (ivi compresi gli aspetti politici), valutando se sia possibile utilizzare le tecniche della dinamica dei sistemi.

La dinamica dei Sistemi costituisce un approccio alla comprensione del comportamento dei sistemi complessi nel corso del tempo. Ha a che vedere con i circuiti di retroazione e i ritardi che incidono sul comportamento di tutto il sistema. La base del metodo è il riconoscimento che la struttura di ogni sistema è spesso altrettanto importante nel determinare il suo comportamento quanto i singoli componenti stessi. L’analisi delle dinamiche nella circolazione dei modelli dovrebbe condurci alla realizzazione di diagrammi di flusso esplicativi della circolazione stessa e del successo di un dato modello piuttosto che di un altro anche al di là delle obsolete spiegazioni circa il “prestigio” o la presunta “efficienza economica” del modello stesso.

In particolare, ci si propone di approfondire lo studio della dinamica e delle varietà socioeconomiche del capitalismo in prospettiva storica, anche attraverso l’utilizzo di case studies e di comparazioni internazionali. Esempi di possibili progetti di ricerca riguardano: le varietà del capitalismo; i sistemi di welfare e del mercato del lavoro; la teoria della crescita economica; le istituzioni economiche nazionali e internazionali; i processi di integrazione e di globalizzazione dei mercati.

Inoltre, si intende formare ricercatori in grado di analizzare i processi di cambiamento sulla base di una stretta integrazione tra teorie sociologiche e ricerca empirica, acquisendo sia una preparazione teorico-concettuale sia una padronanza delle principali metodologie e tecniche della ricerca sociale, di tipo standard e non-standard.