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Paleogenetica dei Punici nel Mediterraneo: ricercatori dell’Università di Palermo nel team internazionale autore dello studio pubblicato su Nature

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Un gruppo di ricercatori dell’Università degli Studi di Palermo, guidato dal prof. Luca Sineo, Ordinario del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche Chimiche e Farmaceutiche, ha partecipato a uno studio internazionale sulla paleogenetica dei Punici nel Mediterraneo. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Nature”.

Il team di scienziati, coordinato da David Reich della Harvard Medical School, ha analizzato resti ossei provenienti dalle principali necropoli puniche del Mediterraneo occidentale ottenendo dati antropologici e paleogenomici che hanno permesso di definire i legami genetici del mondo punico con il Levante fenicio.

«In questo studio – spiega il prof. Luca Sineo – abbiamo selezionato un campione molto ampio di reperti scheletrici e su questi sono state applicate le metodiche di analisi del “DNA antico” che hanno generato dati genomici completi per ben 210 individui, 196 dei quali provenienti da 14 siti archeologicamente identificati come fenici e punici nel Levante, Nord Africa, Penisola Iberica, Sicilia, Sardegna e Ibiza.
I risultati indicano chiaramente che i fenici levantini diedero scarso contributo genetico agli insediamenti punici nel Mediterraneo centrale e occidentale tra il VI e il II secolo avanti Cristo.
I siti punici nel Mediterraneo centrale e occidentale, infatti, mostrano pattern popolazionistici simili con elevata diversità genetica. Il melting pot punico si compone principalmente di componenti Nordafricane, indigene Siciliane ed Egee. Interessante – conclude il docente – il reperto di alcune familiarità tra abitanti della sponda africana e della sponda siciliana di questa enclave».