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LA GRANDE GUERRA E L’UNIVERSITÀ DI PALERMO

15-giu-2021

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Nel giugno del 1914 l’assassinio a Sarajevo dell’arciduca Francesco Ferdinando (1863-1914), erede al trono degli Asburgo, e della moglie, l’arciduchessa Sofia (1868-1914), costituì la scintilla per l’apertura di un conflitto fra l’Impero austro-ungarico e la Serbia destinato ad allargarsi presto oltre i confini dell’Europa centrale e a sfociare nella Prima guerra mondiale. Nel 1915, con l’entrata in guerra del Regno d’Italia a fianco di Francia e Gran Bretagna contro i grandi imperi centrali, la vita degli studenti universitari palermitani fu travolta dall’abbandono dei percorsi universitari per rispondere alla chiamata alle armi.


Agli studenti che persero la vita sul fronte la Regia Università degli Studi di Palermo volle conferire la laurea ad honorem. L’Archivio Storico di Ateneo conserva un intero faldone contenente la documentazione degli Studenti caduti in guerra [foto 3.1], che restituisce però informazioni relative anche a quelli feriti o fatti prigionieri dal nemico.


I genitori dei caduti scrivevano al Rettore per comunicare la tragica scomparsa dei propri figli, dei quali inviavano fotografie in divisa, come quella del sottotenente palermitano Giuseppe Gabriele [foto 3.2], che, morto in trincea sul Carso nell’ottobre del 1816 per una granata nemica, aveva ottenuto la Medaglia d’Argento al valore militare [foto 3.3]; o quella del trapanese Giuseppe La Grutta, studente d’Ingegneria, “Caduto da S[otto] Tenente nel 138° Fant[eria] combattendo per la Patria il 17 agosto 1915 in S. Martino nel Carso” [foto 3.4].


Accanto alla fotografia del palermitano Giuseppe Lanza Filingeri, principe di Mirto, che cadde come Sottotenente a Monfalcone il 15 maggio 1916 [foto 3.5], è esposto il documento con cui il Segretariato Generale del Ministero della Guerra gli conferì il 12 giugno 1917 la Medaglia d’Argento al valore militare “con l’annesso soprassoldo di Lire cento annue” [foto 3.6].


Dalla stessa documentazione provengono anche la fotografia in bianco e nero [foto 3.7] e la lettera [foto 3.8] con cui il 13 ottobre 1817 Salvatore Sollano da Girgenti scriveva al Rettore dell’Ateneo di Palermo:
“Mi pregio acchiuderle qui in seno la fotografia del defunto mio figlio Sottotenente Sollano Alfonso allievo presso codesta scuola iscritto al 2° anno d’ingegneria, caduto il 10 Settembre 1916 a Cima Grama sul Monte Majo. Egli combatté eroicamente e fu ferito il 22 ottobre 1915 come ebbi a comunicarle a suo tempo e dietro sua richiesta, poi fu ferito ancora un’altra volta il 5 Agosto 1916, da scheggia di bomba a mano alla testa”.
Nel marzo del 1918 il cavaliere Giuseppe Virgilio, appresa dal Giornale di Sicilia la notizia “che il giorno 20 corrente avrà luogo in cotesta Università la cerimonia del conferimento della laurea ad honorem agli studenti caduti in guerra”, scriveva al Rettore dell’Università di Palermo “con animo straziato” per rendergli noto “che la sera dell’8 Ottobre 1917, a Castagn[e]vizza, cadde combattendo da prode l’adorato mio figlio Giuseppe Virgilio, iscritto al 3° anno di Giurisprudenza, Aspirante Ufficiale nel 111° Regg[imen]to Fanteria, Comandante la 1° Sezione pistole bis” [foto 3.9].


Nella teca è esposta inoltre una pubblicazione data alle stampe a Palermo nel 1917 per i tipi della Luigi Celesia Tipografia, dedicata Alla Sacra Memoria di Giuseppe Grillo laureando in Giurisprudenza Sottotenente Aiutante Maggiore [foto 3.10]. In essa sono riprodotti il testo dell’orazione funebre tenuta in occasione dei solenni funerali celebrati a Castellammare del Golfo il 27 luglio 1916 nella ex-Chiesa dei Padri Crociferi e quelli dei telegrammi indirizzati alla famiglia.


Fra il materiale esposto vi è, infine, la lettera con cui il Rettore dell’Ateneo palermitano, lo storico Gaetano Mario Columba (1861-1947), dava notizia al Prefetto della Provincia di Palermo e al Sindaco della Città di Palermo che il Ministro della Pubblica Istruzione, Agostino Berenini (1858-1939), sarebbe arrivato la sera del 19 marzo 1918, “per assistere, il giorno seguente, al conferimento della laurea ad honorem al nome degli studenti caduti nella nostra Guerra” per ripartire per Catania “la mattina del 22” [foto 3.11].

 

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