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Insetti vettori: studio UniPa pubblicato sulla rivista “Entomologia Generalis”

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Lo studio dal titolo “The invasive tomato pest Tuta absoluta can transmit the emergent tomato brown rugose fruit virus”, condotto da un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali (SAAF) dell’Università degli Studi di Palermo, è stato pubblicato sulla rivista scientifica “Entomologia Generalis”.

Il lavoro è frutto di un’ampia collaborazione che coinvolge Salvatore Davino, Gabriella Lo Verde, Stefano Panno, Andrea Caruso, Sofia Bertacca e Arianna Ragona del Dipartimento SAAF, Roberto Rizzo e Simona Tortorici del Centro di ricerca Difesa e Certificazione del CREA, Antonio Biondi del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania ed Emanuela Noris dell’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del CNR di Torino.

“L’articolo presenta i risultati di uno studio condotto in laboratorio dove viene dimostrato che l’insetto chiave della coltura del pomodoro, il Lepidottero Tuta absoluta, è in grado di trasmettere il tomato brown rugose fruit virus (ToBRFV), che ad oggi rappresenta il virus più pericoloso per le colture di pomodoro in ambiente protetto – spiegano dal team di ricerca.
Questo studio aggiunge un nuovo tassello ai paradigmi consolidati dell’entomologia sugli insetti vettori, che di solito appartengono a specie che si nutrono di linfa. In questo caso, invece, la trasmissione meccanica da parte di Tuta absoluta dell'inoculo primario di ToBRFV potrebbe essere spiegata dall’azione di adulti infetti, probabilmente dovuta a piccole lesioni provocate dagli stessi sulla superficie fogliare del pomodoro, oppure attraverso ferite prodotte dalle larve durante la loro penetrazione o durante l'attività di alimentazione all'interno delle foglie. Inoltre, il virus in questione ha la capacità, tramite contatto, di trasferirsi da una generazione all’altra.
L’elevata mobilità di Tuta absoluta, insieme alle diverse modalità di trasmissione del virus suggeriscono che questo insetto potrebbe essere responsabile della sua diffusione nelle colture e della sua persistenza in campo tra un ciclo produttivo e il successivo.
Questo studio – concludono i ricercatori – apre anche la strada per nuove ricerche nel campo dell’epidemiologia e della trasmissione di agenti patogeni, sia per gli organismi vegetale che per gli organismi animali, uomo compreso.