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EVENTO/Allo Steri si accendono le luci di Chanukkah

26-nov-2013

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Dopo 550 anni dalla cacciata degli ebrei in Sicilia e in un luogo come l’ex carcere dei Penitenziati dello Steri, dove per anni in passato la fiamma della vita di molti ebrei siciliani è stata spenta, torna ad accendersi la fiamma della Menorah, il candelabro a sette braccia con la celebrazione della Chanukkah, una festività ebraica, conosciuta anche con il nome di festa delle Luci o festa dei lumi. L’accensione del primo lume avverrà mercoledì 27 novembre 2013 alle ore 17, e proseguirà nei successivi giorni, sino al 3 dicembre 2013, sempre alle ore 17. Per l’accensione del 28 novembre, oltre alle numerose autorità accademiche e politiche, saranno presenti il rettore Roberto Lagalla e il rabbino capo di Napoli Shalom Bahbout. L’iniziativa è organizzata dall’Officina di studi Medievali, dall’Unione Comunità Ebraiche italiane, da Shavel Istrael, dalla Comunità ebraica di Napoli e dall’Istituto Siciliano studi Ebraici di Palermo. La festa di Chanukkah ricorda la fine del conflitto che, nella terra d'Israele di circa ventidue secoli fa, vide gli ebrei opposti ai greci, o meglio agli ellenisti e al loro re Antioco Epifane di Siria. Antioco voleva che gli ebrei abolissero completamente l'osservanza della Torah e seguissero la religione e la cultura greca. Gli ebrei, seppure male armati e in minor numero, ebbero la meglio. Guidati dai fratelli Maccabei, ripresero possesso di Gerusalemme e inaugurarono nuovamente il Santuario che i greci avevano profanato con i loro idoli e le loro statue. Chanukkah, letteralmente, significa, appunto, "inaugurazione". Chanukkah è la storia quindi dell'antica vittoriosa difesa degli ebrei dall'ellenizzazione forzata, è la storia di una lotta per potere tornare alle proprie leggi e alle proprie usanze. Non è tanto quindi una lotta a sfondo nazionale; non è l'indipendenza politica che gli ebrei cercavano, quanto piuttosto la libertà di osservare le proprie tradizioni, la libertà di essere ebrei La tradizione talmudica racconta che quando gli ebrei entrarono nel Santuario di Gerusalemme per purificarlo e per riaccendere il candelabro a sette braccia (menorah), trovarono solo una piccola ampolla di olio puro, sufficiente per l'accensione dei lumi per un solo giorno. Per miracolo, dice il Talmud, quell'olio durò invece per otto giorni, giusto il tempo necessario per produrre nuovo olio puro. In ricordo di quel miracolo, i Saggi del Talmud istituirono una festa di lode e di ringraziamento al Signore che dura otto giorni. Il debito che il mondo e le religioni devono ai Maccabei è enorme, scrive il grande filosofo è matematico Bertrand Russel, che se non fosse stato per la resistenza opposta dai Maccabei non ci sarebbero stati, né Cristianesimo né l’islamismo. La tradizione vuole che la prima sera al primo calare della sera, quando c'è ancora gente per strada, fuori della porta o vicino alla finestra che si affaccia sulla strada si accende un lume, la seconda due lumi e così via. L'ottava sera si accendono otto lumi: lo scopo è di rendere pubblico il miracolo che avvenne a quel tempo.