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Dottorato in Migrazioni, Differenze, Giustizia Sociale (MI.DI.GI.)

24-lug-2023

Descrizione del progetto

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Il Corso di Dottorato fa parte della Scuola di Dottorato dell’Università di Palermo, che promuove e coordina attività trasversali mirate a potenziare le competenze dottorali, favorendone la crescita personale e professionale all’interno di un contesto interdisciplinare e internazionale. Nello specifico, il dottorato “Migrazioni, Differenze, Giustizia Sociale” (MI.DI.GI) è uno dei 35 Corsi della Scuola e individua il proprio specifico ambito a partire dalle forme diverse di mobilità e di migrazione che pervadono e trasformano le società di oggi, con una maggiore incidenza e visibilità rispetto al passato. Le migrazioni interessano tutti gli aspetti della società e in particolare la struttura e le dinamiche della popolazione, le forme economiche, i sistemi educativi e culturali, i processi e i modelli politici, i sistemi giuridici e sanitari, i contesti urbani e territoriali, le dinamiche geopolitiche. MI.DI.GI. raccoglie questa sfida promuovendo ricerche interdisciplinari sulle migrazioni e studi critici dei processi sociali connessi alla mobilità, culturalmente consapevoli e metodologicamente fondati. In questa direzione saranno fondamentali ricerche di carattere comparativo in senso diacronico e sincronico svolte nelle aree di partenza dei migranti, nei luoghi di transito e nei contesti di arrivo e che siano in grado di documentare punti di vista, esperienze, progetti individuali e collettivi, per contribuire al cambiamento delle politiche nazionali e internazionali sulle migrazioni e intervenire nelle relazioni tra nuovi cittadini e pubblica amministrazione.

L’esplorazione delle migrazioni e delle trasformazioni sociali che esse comportano si baserà su metodi sia quantitativi che qualitativi, con particolare attenzione alle seguenti aree tematiche:

  1. Modelli narrativi e educativi: differenze, alterità, costruzione delle soggettività; rappresentazione nel discorso pubblico e nei sistemi educativi; memorie della migrazione.
  2. Vulnerabilità: disuguaglianze sanitarie globali, dinamiche di esclusione socio-spaziale, effetti dei cambiamenti climatici e forme di autosostentamento alimentare.
  3. Culture della migrazione: modelli socioculturali della mobilità legati ai contesti di origine; interazioni tra ambienti “naturali” e sociali; diritti e restrizioni legati alla migrazione; quadri politici e impatti socioeconomici della mobilità e dell'immobilità;
  4. Dinamiche di popolazione: modelli demografici nei contesti migratori, prospettive generazionali, strutture di parentela, familiari e unità domestiche transfrontaliere; conseguenze demografiche degli sfollamenti forzati e dei flussi di rifugiati.

Il dottorato promuove progetti di ricerca, collaborazioni scientifiche e scambi con centri di ricerca internazionali, in particolare quelli con sede nel Sud del mondo, nonché con organizzazioni, attivisti e artisti nazionali e internazionali. Queste collaborazioni contribuiscono attivamente allo sviluppo di nuove narrazioni e prospettive che arricchiscono la comprensione e interpretazione dell’esperienza migratoria.

L’offerta dell’a.a. 2025/26 nasce dal confronto con esperti italiani e internazionali di università, enti di ricerca, istituzioni culturali e sociali, imprese e con i/le dottorandi/e dei cicli precedenti. Questi soggetti partecipano a seminari e workshop organizzati dalla Scuola di Dottorato, dal Corso di Dottorato e dal Centro di Ateneo Migrare. L’interdisciplinarietà formativa è garantita dalla tipologia di attività formative proposte dalla Scuola di Dottorato dell’Ateneo, da altri corsi di dottorato e da stakeholder esterni al mondo accademico. Con questi ultimi si terrà inoltre un momento di confronto in occasione del Career day, organizzato annualmente dall’Ateneo e dalla Scuola di Dottorato, che coinvolge i/le dottorandi/e che presentano i risultati delle loro ricerche e le eventuali ricadute applicative. Il corso di dottorato registrerà e terrà conto, come momento di monitoraggio, della frequenza di partecipazione all’evento da parte dei/delle dottorandi/e.

L’offerta formativa (cfr. punto 4) prevede: 1) quattro momenti formativi intensivi (Autumn, Winter, Spring e Summer School); 2) percorsi di approfondimento e seminari disciplinari e interdisciplinari differenziati in relazione all’anno di corso, parte dei quali progettati dai/dalle dottorandi/e. Le lezioni frontali sono destinate al primo e secondo anno. Per il terzo anno, l’acquisizione dei CFU previsti sarà lasciata alle scelte individuali per consentire di approfondire aspetti inerenti le specifiche ricerche individuali, con seminari di approfondimento erogati dalla Scuola dottorale di Unipa e da altre sedi, nazionali e internazionali. I dottorandi durante tutto il corso dell’anno costruiranno la comunicazione del Dottorato, anche in relazione con altri programmi dottorali, attraverso strumenti diversi e su diverse piattaforme sociale.

Il Dottorato MI.DI.GI. è aperto alla partecipazione a studenti italiani e stranieri di ogni background accademico.


Obiettivi del corso

Il programma di dottorato ha l’obiettivo di formare esperti in materia di migrazione in diverse aree di ricerca (letteraria, linguistica, antropologica, geografica, sociologica, demografica, giuridica, medica, storica, ambientale). L’intervento in una realtà così complessa, come le migrazioni e le forme di mobilità del presente e del passato, necessita di programmi interdisciplinari integrati e sviluppati da un corpo accademico con approcci differenziati e con una estensione transnazionale, ma capace anche di dialogare col territorio e di costruire modelli di ricerca e di intervento adeguati e sfaccettati. L’obiettivo è formare professionisti forniti di una visione globale dei processi migratori sia nazionali che transnazionali, che abbiano capacità di collegare saperi diversi, di raccogliere etnograficamente esperienze e dati di prima mano, che sappiano riflettere sui temi della diseguaglianza e della violenza sociale. Dottorande e dottorandi dovranno dunque possedere una profonda comprensione dei processi sociali, politici e culturali che le migrazioni generano e da cui sono generate. Particolare attenzione è data alle problematiche legate alla disuguaglianza e alla violenza sociale, tra cui la discriminazione intersezionale basata su “razza”, genere, lingua, religione, alle forme emergenti di esclusione. A seconda delle linee di ricerca, tali riflessioni si contestualizzano nei luoghi di arrivo, di transito, di origine e nelle reti geografiche/sociali che collegano questi contesti prima e dopo l’evento migratorio. Esamineranno criticamente il modo in cui queste problematiche vengono rappresentate nel discorso pubblico.

Figure professionali che, nel rispetto dei diritti sociali e politici, sappiano relazionarsi in maniera costruttiva con le molteplici richieste che possono pervenire dalle istituzioni preposte all'elaborazione e alla definizione delle diverse politiche migratorie nei diversi campi interessati, dotate di competenze interdisciplinari approfondite e capaci di analisi multidimensionali dei fenomeni migratori, che sappiano utilizzare approccio etnografico, metodi quantitativi e qualitativi concentrando la loro attenzione sui cambiamenti in atto e sul punto di vista dei protagonisti e delle protagoniste dei fenomeni migratori. Nell’ambito dell’approccio qualitativo, si privilegeranno metodologie di lavoro sul campo di medio-lunga durata, immersive e capaci di coinvolgere in modo attivo soggetti e attori sociali su cui la ricerca è concentrata. Nell'ambito dell'approccio quantitativo, particolare attenzione sarà rivolta alle tecniche di studio della popolazione e della demografia, nonché ai metodi geografici, inclusi i Sistemi Informativi Geografici (GIS), essenziali per la mappatura e la comprensione dei modelli migratori e delle dinamiche spaziali.

L'obiettivo, pertanto, è formare professionisti capaci sia di utilizzare teorie, concetti e metodologie per la ricerca accademica sia di lavorare in un'ampia gamma di contesti diversi in rapporto anche alle domande che provengono da istituzioni e/o associazioni impegnate a vario titolo in strutture e servizi interessati dal fenomeno migratorio, negli ambiti della salute, dei quadri giuridici, dell'istruzione, dell'assistenza sociale, della comunicazione, delle relazioni interculturali e della mediazione linguistica. Inoltre, il/la professionista sarà capace di utilizzare in maniera efficace strumenti adeguati (italiano ed altra lingua) per comunicare ed intervenire (in forma scritta e orale) laddove sia richiesta capacità progettuale e competenza per l'individuazione di soluzioni coerenti con i processi di emancipazione dei soggetti implicati nell'esperienza migratoria. Saper riflettere analiticamente sui fenomeni, discutere criticamente i posizionamenti dei diversi attori e delle diverse attrici nell'arena pubblica, comunicare con diverse professionalità, con non specialisti e con coloro che hanno fatto o stanno facendo esperienza di migrazione sono tra gli obiettivi che il dottorato si prefigge di conseguire. Inoltre, un dottore di ricerca in MI.DI.GI. avrà acquisito le competenze che gli/le consentiranno di lavorare in modo indipendente e collaborativo, nonché di pianificare, gestire e amministrare progetti legati alla migrazione.

Il Dottorato MI.DI.GI. è aperto alla partecipazione a studenti italiani e stranieri di ogni background accademico.

 

Sbocchi occupazionali e professionali previsti

Le figure formate dal dottorato saranno capaci di intervenire laddove sia richiesta capacità progettuale e competenza per l'individuazione di soluzioni coerenti con i processi di emancipazione dei soggetti implicati nell'esperienza migratoria. Sapranno comunicare con diverse professionalità, avranno acquisito le competenze per lavorare in modo indipendente e collaborativo, sapranno pianificare, gestire e amministrare progetti legati alla migrazione.

La formazione dottorale in MI.DI.GI è finalizzata all'acquisizione di competenze per lavorare presso istituzioni di ricerca pubbliche e private e presso istituzioni e organizzazioni che si occupano di migrazione e di politiche migratorie a livello locale, nazionale e transnazionale, istituzioni artistiche e culturali, ONG, organizzazioni private che si occupano di progettazione o di valutazione di progetti in campo migratorio. I dottori di ricerca potranno inoltre spendere le competenze acquisite nell’ambito delle azioni delle agenzie impegnate nella costruzione e valutazione delle politiche di accoglienza e nello sviluppo di strategie di intervento per contrastare e mitigare gli effetti dei fenomeni di ingiustizia socio-spaziale.

È prevista altresì la formazione di figure professionali con competenze avanzate sui temi del cambiamento climatico con particolare attenzione alla conservazione del suolo e dell’acqua. Un ambito professionale nel quale la formazione e le competenze acquisite in questo dottorato potranno trovare una collocazione significativa è inoltre quello dell'educazione e dell'insegnamento. Rispetto alle convenzioni tradizionalmente nazionali o eurocentriche, l'adozione di modelli epistemologici plurali e integrati offrirà un contributo decisivo alla formazione di docenti e di ricercatori capaci di operare nel proprio ambito disciplinare e nel proprio orizzonte lavorativo valorizzando temi, strumenti e approcci della prospettiva della migrazione e della circolazione di individui e di esperienze non come aspetti trascurabili della propria preparazione ma come chiave di lettura e di intervento strutturale nella realtà sociale.