Una politica malata, connotata dalla sua continua oscillazione, instabilità strisciante, dove progettualità autentica, opportunismo, precarietà morale sconfinano continuamente l’una nell’altra, è quella che emerge nel libro di Nicolò Benfante, dal titolo “Tecnocrazia o Politocrazia?”
Il rimedio secondo l’autore per ridare vitalità alla politica, senza farla mai scadere nella voracità fine a se stessa, per recuperare autonomia esistenziale, di linguaggio, di pensiero è quello di riscoprire la temperanza greca, insegnarla, diffonderla, non avendo timore alcuno di impugnarla come modalità di vita alternativa a quella cannibalistica, mai sazia delle cose, oggi imperante.
Il libro sarà presentato a Bagheria, mercoledì 7 ottobre 2015, alle ore 17,30, presso la sala Congressi, di Palazzo Villarosa, in Via Flavio Gioia, 2.
Presente l’autore, interverranno, Massimo Cocchi, vicepresidente della Società Italiana di Biologia Sperimentale e accademico dei Georgofili, Antonio Purpura, docente di Economia Applicata, presso l’Università degli Studi di Palermo e assessore dei Beni Culturali e all’Identità Siciliana, della Regione Siciliana, Fabio Gabrielli, preside della Facoltà di Scienze Umane e docente di Antropologia filosofica dell’Università L.U.de.S. di Lugano, Alfredo De Filippo, docente presso il Dipartimento delle Scienze Giuridiche e Sociali dell’Università L.U.de.S.  di Lugano, Fabrizio Escher, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Palermo, Dario Misuraca, commercialista e revisore Legale, Giovanni Lucchese, senior Manager, Banca Mediolanum.