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Presentazione e obiettivi formativi

18-ott-2022

Descrizione del progetto

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Il Dottorato di ricerca in Studi classici per la contemporaneità si riallaccia da un lato a una secolare ed eccellente tradizione di studi, dall'altro guarda alla contemporaneità anche attraverso l'impiego di metodologie e tecnologie innovative. Il suo Collegio raccoglie docenti di questo Ateneo nell'ambito delle discipline di Scienze dell'antichità, di Filologia medio-latina e di Neogreco (assicurando così la filiera cronologica), nonché docenti di altri Atenei italiani.

Senza rinunciare ad un alto livello di specializzazione nel campo di ricerca di ciascuna tesi di dottorato, il dottorato incoraggia una visione culturale larga e le esperienze interdisciplinari. La ricerca sul mondo antico, ripensata in modo da far riflettere sugli elementi di continuità e, soprattutto, di discontinuità tra le strutture linguistiche, testuali, storico-sociali, politiche e antropologiche del passato e quelle odierne, favorisce, attraverso la comparazione e l'indagine dei diversi modi di ‘costruzione' dell'Antico nel corso della storia, una messa a distanza del presente e quella consapevolezza metacognitiva che è alla base delle esigenze critiche e autocritiche della società odierna in tutti i suoi ambiti. Inoltre, nella sfida posta alla ricerca scientifica e accademica dalla contemporaneità, lo studio dei classici offre uno sguardo lucidamente critico sul presente, essendo chiamato a confrontarsi con un oggetto di studio visto decisamente in un'ottica di differenza e distanziamento, più che di somiglianza e prossimità.

La proposta formativa del dottorato costituisce, in tal modo, un valido antidoto al presentismo sempre più diffuso che rischia di non fare percepire più differenze e alterità. Perciò, le discipline ricomprese nell'ambito antichistico possono in prospettiva contribuire attivamente alla transizione ambientale (il rapporto uomo-ambiente), digitale (la diffusione delle nuove tecnologie nell'ambito della ricerca antichistica e l'apporto del trattamento dei Big Data), economica e sociale. La complessità del mondo antico contribuisce infatti alla costruzione di una società più inclusiva, democratica e consapevole.

  

Obiettivi del corso

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Il Dottorato di ricerca in Studi classici per la contemporaneità intende formare dottori capaci di affrontare tematiche originali con adeguati e innovativi strumenti teorici e pratici per lo studio del passato, la memoria e la conseguente valorizzazione della tradizione culturale.

L'attività didattica triennale si articola in corsi e seminari. I dottorandi presenteranno annualmente, in accordo con il Coordinatore del Corso e con il Collegio, un piano di attività didattiche e di ricerca. L'attività di ricerca è accompagnata dall'organizzazione di seminari e di convegni, anche con la partecipazione di studiosi stranieri; i dottorandi sono incoraggiati a suggerire i temi da discutere, a partecipare alla fase preparatoria, a presentare i loro contributi originali.

Il dottorato, inoltre, intende valorizzare la dimensione internazionale con il coinvolgimento di docenti dall'estero, l'apertura a studenti stranieri, la partecipazione a progetti di ricerca internazionali, il soggiorno all'estero dei dottorandi, la cotutela delle tesi con università straniere (anche per il conseguimento del titolo di Doctor Europaeus). Gli studenti trascorreranno in sedi estere un periodo di formazione pari a 12 mesi nell'arco del triennio, usufruendo della maggiorazione della borsa prevista a tal fine.

È anche previsto che i dottorandi possano svolgere attività di tutorato, di didattica integrativa e di terza missione, nella misura e nelle forme che saranno stabilite e autorizzate dal Collegio dei docenti.

Al termine di ciascun anno di corso, con l'esclusione dell'ultimo, gli allievi sosterranno di fronte al Collegio e ai supervisori delle tesi un colloquio di verifica delle attività di studio e di ricerca svolte durante l'anno. Il superamento di tale colloquio consentirà l'ammissione all'anno successivo. Ai fini della verifica il dottorando presenterà una relazione scritta riguardante l'attività didattica e di ricerca svolta e i risultati conseguiti, le eventuali partecipazioni a seminari e convegni e ad altre iniziative scientifiche, unitamente alle eventuali pubblicazioni prodotte. Per l'ammissione all'ultimo anno tale relazione comprenderà una descrizione dello stato di avanzamento del progetto di ricerca. Il supervisore e i co-supervisori sono tenuti a revisionare la tesi di dottorato entro il terzo anno di corso e comunque prima della valutazione dei referees anonimi

La tesi dottorale resta l'obiettivo principale, ma il Collegio stimola i dottorandi a elaborare parallelamente ricerche destinate a essere pubblicate su riviste specialistiche di alto livello o in opere collettive. La formazione degli allievi si realizzerà intrecciando molteplici prospettive:

  1. fornire le necessarie competenze filologiche, linguistiche, retoriche, epigrafiche, papirologiche, paleografiche e di storia culturale e geografia storica per la costituzione critica, l'interpretazione dei testi greci e latini, la ricostruzione delle tradizioni in cui essi si collocano e delle connessioni con la storia della tradizione antica, tardo-antica, medievale e moderna dei testi (anche in relazione allo sviluppo di professionalità attinenti all'editoria e alla gestione dei beni culturali, delle biblioteche e degli archivi);
  2. rivolgere particolare attenzione alla visione storica e comparativa del mondo antico e alla valorizzazione del punto di vista interno proprio delle culture studiate (cioè il modo in cui gli antichi pensavano la loro cultura, evitando di proiettare le nostre categorie moderne), sempre nella prospettiva di una ricerca filologicamente fondata e storicamente articolata;
  3. individuare obiettivi tematici in sinergia con le altre iniziative di ricerca avviate a livello comunitario europeo, secondo le indicazioni della European Reasearch Area (ERA Vision 2020).
  

Sbocchi occupazionali e professionali previsti

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Il Dottorato di ricerca in Studi classici per la contemporaneità intende quindi formare non solo studiose e studiosi con una preparazione altamente qualificata, indirizzati al mondo della ricerca, ma anche figure professionali - sia nel settore pubblico, sia in quello privato - dotate delle competenze necessarie per sbocchi lavorativi anche in istituti di ricerca non accademici:

  • negli Istituti di cultura e nelle fondazioni culturali,
  • nell'insegnamento nella scuola media inferiore e superiore,
  • nei musei e nelle sovrintendenze,
  • nelle strutture di tutela,
  • nelle biblioteche,
  • nell'editoria,
  • nella comunicazione (attraverso, ad esempio, collaborazione con case editrici specializzate nei settori di competenza del dottorato),
  • nell'industria culturale, con particolare riferimento all'alta divulgazione e alle Digital Humanities (con riflessi nell'economia digitale),
  • nella progettazione e gestione di percorsi didattici di alta formazione, di eventi scientifici e di attività di ricerca in ambito nazionale e internazionale su bandi competitivi.