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Obiettivi Formativi

11-ott-2013

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INFORMAZIONI GENERALI

Il Dottorato in Medicina Molecolare e Biotecnologie associa l’esperienza didattica e formativa dei docenti dell’Università degli Studi di Palermo con la competenza di una rete interdisciplinare di gruppi di ricerca direttamente impegnati nelle attività del dottorato che operano nel settore della ricerca biomedica e nel settore biotecnologico, come documentato dalle loro pubblicazioni  che attestano una ricerca di livello internazionale e che collaborano con numerose Università, Enti e Imprese nazionali ed internazionali.

I dottorandi, oltre ad affrontare l’attività didattica interdisciplinare prevista nel progetto formativo, svolgeranno prevalentemente attività di ricerca, finalizzata all’acquisizione delle competenze necessarie per esercitare attività di ricerca di alta qualificazione sia di base che applicata, come membri attivi dei gruppi nei quali saranno inseriti, partecipando quindi alle ricerche in corso nei Dpt di afferenza. Inoltre, i dottorandi saranno incoraggiati a svolgere parte del lavoro di ricerca all’estero, inserendosi soprattutto nei laboratori impegnati in collaborazioni con il gruppo locale di ricerca al quale afferiscono.

Il corso di Dottorato è triennale e le attività di formazione comprendono:

Corsi: temi di base e specialistici e elementi di gestione della ricerca (400 ore)

Seminari e/o workshop: argomenti avanzati presentati da ricercatori italiani e stranieri (almeno 50 ore)

Ricerca: i dottorandi lavorano attivamente come ricercatori (almeno 3800 ore)

Il corso di dottorato prevede che i report semestrali, sull’attività di ricerca svolta, e la tesi finale di dottorato siano svolti in lingua inglese.

 

PROGRAMMA E TEMI DELLA RICERCA

Il programma del dottorato di ricerca in Medicina Molecolare e Biotecnologie si articola in tre differenti curricula e i temi di ricerca comprendono:

 

Curriculum in : Biopatologia

La dizione BIOPATOLOGIA  valorizza l’interdisciplinarietà del Curriculum, includente discipline biomediche di base e cliniche.  Con il termine di Biopatologia ci si intende riferire, infatti, all'interdisciplinarietà del Curriculum a cui afferiscono docenti delle materie biologiche, mediche e cliniche in grado di poter contribuire ad una formazione scientifica dei dottorandi la più completa possibile nel campo delle scienze biomediche.  Il curriculum Biopatologia si basa,infatti, sul concetto di Medicina Traslazionale: la capacità di trasferire nuove conoscenze dalla scienza di base a quella biomedica, in modo da generare applicazioni diagnostiche e terapeutiche avanzate, offrendo nel contempo nuovi strumenti d'indagine,  con la formazione di nuovi profili professionali in campo biomedico.

L’approccio allo studio delle patologie croniche infiammatorie, degenerative e neoplastiche, il cui numero è in crescita grazie anche all’invecchiamento della popolazione,  è radicalmente cambiato negli anni recenti con l’avvento di nuove metodologie di analisi (dalla biologia molecolare alla proteomica, dall’analisi funzionale classica agli studi su singola cellula) e dalle evidenze sempre crescenti del coinvolgimento dei compartimenti staminali e delle cellule del microambiente nella patogenesi di queste malattie. Data la multidisciplinarietà di tale approccio, si rende necessario un corso in grado non solo di preparare persone capaci di utilizzare le diverse metodiche, ma soprattutto di conferire loro una visione unificante dei processi patologici e dei meccanismi sottostanti alla differenziazione ed alla specializzazione funzionale delle cellule e dei tessuti coinvolti in questi processi. La presenza di docenti di diversa estrazione e la confluenza d diverse discipline medico/biologiche contribuirà a fornire ai dottorandi i mezzi per affrontare da vari punti di vista le problematiche legate alla patologia umana. Grazie infatti all’apporto delle competenze dei docenti appartenenti a  differenti SSD saranno sviluppati temi inerenti varie tecniche della biomedicina sperimentale, utilizzando differenti approcci metodologici.

Le attività di ricerca in atto possono essere così brevemente riassunte:

EPATOLOGIA SPERIMENTALE

Questa tematica è classicamente traslazionale, in quanto si applicano metodologie sperimentali in progetti di ricerca mirati alla risoluzione di problemi eziopatogenetici, diagnostici e terapeutici in campo epatologico, integrando le metodologie e le competenze di morfologia avanzata, biologia cellulare e molecolare, clinica e terapia in campo epatologico. Viene così sviluppata  un'adeguata ed aggiornata conoscenza delle basi cellulari e molecolari che determinano lo sviluppo e la progressione delle malattie epatiche con particolare riguardo ai meccanismi che determinano il danno delle cellule del fegato (necrosi, apoptosi), la riparazione al danno (rigenerazione, proliferazione, fibrosi) e l'adattamento del microcircolo epatico, utilizzando  metodologie bio-molecolari, istomorfologiche, istocitochimiche, immunoistochimiche, ultrastrutturali per lo studio del danno epatico, della sua riparazione e della fisiopatologia del microcircolo epatico e splancnico del territorio portale e ciò allo scopo di individuare nuove strategie terapeutiche mirate a migliorare la prognosi ed a rallentare la progressione delle malattie epatiche croniche con l’identificazione  di  marcatori istologici, immunoistochimici e molecolari che abbiano valore prognostico nelle malattie epatiche e nei tumori del fegato, o che abbiano valore predittivo nella risposta clinica ad una determinata terapia.

IMMUNOSENESCENZA

La componente del sistema immune principalmente studiata durante il processo di invecchiamento è stata la branca T cellulare. E’ noto che la stimolazione cronica del sistema immunitario causa una contrazione del repertorio dei linfociti T; ciò è stato correlato a infezioni da virus erpetici come CMV, a loro volta responsabili della produzione di citochine pro-infiammatorie che contribuiscono in parte allo stato pro-infiammatorio dell’invecchiamento. Anche il compartimento B è interessato dall’invecchiamento: nell’anziano il numero ridotto dei linfociti B, le alterazioni del repertorio e la frequenza di mutazioni somatiche, incidono sulla qualità della risposta anticorpale. Inoltre la riduzione della diversità delle cellule B in età avanzata è correlata con un cattivo stato di salute ed una ridotta risposta alle vaccinazioni con quello che ne deriva in aumento della morbilità e mortalità dell’anziano per infezioni anche banali. Data la premessa, uno degli scopi della presente tematica è quello di studiare alcuni aspetti dell’immunità dei linfociti B durante l’invecchiamento e la sua interazione con la tipica infiammazione sistemica dell’anziano, dal momento che i linfociti B esprimono vari TLR e possono produrre differenti citochine e chemochine. Ad ogni modo, il ruolo dell’infiammazione nel processo di invecchiamento è ben documentato. Inoltre, il milieu infiammatorio, interagendo con il background genetico, gioca un ruolo nello sviluppo delle malattie età-correlate come la malattia di Alzheimer (MA). Sono studiati  i differenti aspetti di questa risposte immuno-infiammatorie, prendendo in esame gli individui che rappresentano l’invecchiamento con successo (centenari), e senza successo (anziani disabili) confrontandoli con soggetti giovani e anziani. E’ studiato inoltre il ruolo dell’immunogenetica (HLA, KIR, and TLRs) nell’invecchiamento con e senza successo, prendendo in considerazione il loro ruolo nella risposta immuno-infiammatoria.

FISIOPATOLOGIA DELLA LA MALATTIA DI ALZHEIMER

Il Diabete di tipo 2 (DMT2) e la Malattia di Alzheimer costituiscono un problema mondiale, specialmente per le società occidentali, a causa della comorbidità vascolare, degli stili di vita (dieta, esercizio fisico, fumo, alcol) e dell'incremento dell’età media della popolazione e di conseguenza dell'aumento delle stime di prevalenza della demenza nei prossimi decenni. Considerando l’aumento dei dati che si sono recentemente registrati relativamente all’associazione tra MA e DMT2, si può ipotizzare che la MA sia una "forma" di diabete di tipo 3. Quindi, nuove conoscenze nel campo della biochimica, della biologia molecolare, della genetica e dell’epigenetica legate alla potenziale interazione fra MA e DMT2 rappresentano un topic di ricerca con notevoli implicazioni clinico-terapeutiche. Infatti, l'identificazione di nuovi geni e proteine coinvolte in questi pathway , potrebbe risultare cruciale per l'evidenziazione di meccanismi fisiopatologici alla base della MA. Ciò potrebbe condurre all'identificazione di nuove proteine target per lo sviluppo e la validazione di profili di rischio molecolare per la diagnosi e la prevenzione della malattia, per la pianificazione di interventi terapeutici precoci, nonchè per la programmazione sanitaria nazionale. La nostra ipotesi di lavoro parte dall’assunto che il diabete e l’insulino resistenza possono essere eventi propedeutici nello sviluppo della MA, rappresentando un fattore predittivo nella conversione da declino cognitivo lieve (MCI) a MA conclamata. Obiettivo finale dello studio è quello di comprendere il ruolo dell’alterato metabolismo glucidico e dell’insulino-resistenza nel processo di neurodegenerazione, attraverso l’acquisizione di informazioni biochimiche, genetiche, epigenetiche, molecolari e cliniche con studi ex vivo, con l’ausilio di sistemi modello e di linee cellulari in vitro che dovranno mimare le condizioni e le interazioni esistenti in vivo. Una volta che verranno acquisiti risultati sui modelli, potranno essere integrati dai dati ex vivo che sono raccolti nelle coorti in studio.

MEDICINA PERSONALIZZATA

I dati più recenti della ricerca sembrano dimostrare che le differenze interindividuali nella suscettibilità all’insorgenza di patologie croniche come  le patologie autoimmuni, il diabete, l’aterosclerosi e la demenza di Alzheimer, o le patologie neoplastiche o anche le patologie infettive, possono essere legate a varianti polimorfiche di geni che codificano per molecole importanti nella regolazione di pathway centrali per la regolazione della risposta agli stressori ambientali ed in particolar modo ai patogeni. Grazie all’avanzamento delle tecnologie biomolecolari oggi è diventato relativamente semplice studiare queste influenze genetiche. Infatti è stato possibile identificare associazioni fra varianti geniche relativamente comuni ed il complesso di un gran numero di patologie multifattoriali per le quali la possibilità di insorgenza e la maggiore o minore gravità dei quadri clinici dipende dalle complesse interazioni fra fattori ambientali, in genere modificabili, e fattori individuali fra i quali spicca il background genetico individuale. Partendo da queste basi scopo di questa tematica di ricerca è quello di  costruire profili di rischio multiparametrici da validare e poi inserire nei percorsi diagnostici di queste patologie Lo sviluppo  di programmi innovativi che attraverso l’identificazione di marcatori “complessi” di suscettibilità o di maggiore possibilità di evoluzioni più gravi dei quadri clinici delle patologie croniche potranno infatti permettere di meglio indirizzare le risorse terapeutiche verso i soggetti che appariranno a maggior rischio e promuovere strategie di prevenzione e di miglioramento delle “tailored therapy” necessarie, vista la limitatezza delle risorse disponibili per  ottimizzare percorsi efficaci di politica sanitaria.

EFFETTI NUTRACEUTICI DELL’OLIO DI OLIVA

Nutraceutica: la nutraceutica è una scienza che studia le proprietà dei nutraceutici, cioè di quei composti bioattivi,di derivazione naturale, che si trovano negli alimenti e nei supplementi dietetici. Essi hanno proprietà medicinali e il loro effetto consiste nel promuovere la salute e prevenire le malattie.

L’infiammazione cronica è una condizione critica nella patogenesi delle malattie infiammatorie associate all’età, quali malattie cardiovascolari, cancro, diabete e malattie neurodegenerative. Sebbene non si conoscano a fondo le cause di questo stato cronico, è ben noto che le abitudini alimentari possano attenuare o accentuare la risposta infiammatoria. Studi scientifici hanno dimostrato che un regime dietetico di tipo Mediterraneo, abbia effetti protettivi nei confronti delle malattie età-correlate. I suoi benefici salutari sono largamente attribuiti alle proprietà nutraceutiche dell’olio extra vergine di oliva, il quale essendo ricco di acidi grassi monoinsaturi, omega-3 e vari composti polifenolici, è un alimento funzionale che può essere utilizzato come antiossidante e antinfiammatorio naturale. In particolare, è stato dimostrato che il polifenolo oleocantale, ha proprietà anti-infiammatorie simili a quelle dell’ibuprofene.

Questa tematica prevede l’effettuazione di  studi caso-controllo al fine di identificare gli effetti dell’assunzione di olio con differente contenuti di polifenoli su alcuni parametri biochimici, infiammatori ed ematici e di valutare il suo ruolo nella modulazione dell’espressione di geni coinvolti nei pathway in esame, analizzandone gli effetti ex vivo in coorti di anziani e giovani ed in vitro sulle cellule mononucleate di sangue periferico.

 

Curriculum in: Biotecnologie applicate alla ricerca biomedica

Il crescente impatto delle biotecnologie e lo sviluppo di nuove discipline, come la genomica, la proteomica, la bioinformatica nella ricerca biomedica richiede un’apertura degli orizzonti culturali tipici dei singoli settori scientifici o aree disciplinari che porti alla capacità di una programmazione plurisettoriale della ricerca. L’indirizzo vuole essere una risposta a queste nuove esigenze fornendo ai dottorandi gli strumenti conoscitivi, metodologici e tecnici che ne permettano la formazione come ricercatori e per sviluppare nuovi profili professionali altamente qualificati che possono inserirsi nel mondo della ricerca traslazionale e della ricerca clinica di domani. L’indirizzo pone al centro del suo piano formativo lo studio dei geni e delle proteine da loro prodotte, in specifiche patologie oncologiche, metaboliche e malattie genetiche, attraverso l’integrazione di informazioni, conoscenze ed esperienze provenienti da ambiti disciplinari tipici della ricerca di base, come la biochimica, la biologia cellulare, la genetica e la citologia molecolare, con quelle provenienti da settori clinici come, l’endocrinologia, la medicina interna e la pneumologia. Le competenze metodologiche e tecniche nel campo della genomica, della proteomica e della biologia cellulare e molecolare dei docenti del collegio, oltre a essere disponibili per i dottorandi dell’indirizzo, rappresentano una risorsa per gli studenti degli altri indirizzi del dottorato.

Le attività di ricerca in atto possono essere così brevemente riassunte:

Genomica funzionale, proteomica e biologia cellulare per lo studio di tumori. Le tematiche di quest’area riguardano la definizione delle connessioni tra la genomica funzionale, proteomica e biologia cellulare per lo studio di tumori mammari e della tiroide; Caratterizzazione e identificazione di profili genomici e proteomici peculiari del tessuto tumorale mammario e della tiroide in stadi diversi della malattia neoplastica e con diversa responsività ai trattamenti rispetto al tessuto sano; Fattori coinvolti nell’iniziazione, progressione e invasività del carcinoma papillare della tiroide e della mammella. Tutti gli studi sono finalizzati all’identificazione di target terapeutici specifici e biomarcatori diagnostici e prognostici.

Patogenesi molecolare dei tumori. le tematiche in quest’area riguardano ricerche di base con possibili risvolti traslazionali nella diagnosi e terapia dei tumori e includono: l’identificazione dei meccanismi di tolleranza all’aneuploidia da parte di cellule tumorali; Analisi dell’organizzazione del dominio cromatinico del locus Myc in cellule normali e tumorali.  Identificazione del ruolo di proteine coinvolte nella progessione e invasività di sottotipi di tumore mammario

Cellule staminali e memoria epigenetica. Le tematiche in quest’area riguardano: la caratterizzazione biochimica e genomica dei meccanismi biologici alla base della memoria epigenetica; il ruolo di rimodellatori della cromatina nel mantenimento e identità delle cellule staminali; studi sui cambiamenti della memoria epigenetica associati alla rigenerazione tissutale; l’identificazione e caratterizzazione di cellule staminali per l’impiego nella terapia antitumorale e di malattie endocrino-metaboliche.

Dislipidemie familiari e ricerca di nuovi biomarkers di malattie cronico-degenerative. Le tematiche di quest’area riguardano: Epidemiologia genetica delle dislipidemie familiari; Identificazioni di nuovi geni responsabili di fenotipi dislipidemici orfani; Studio dei pathways di signaling, di sintesi e secrezione in modelli cellulari per la caratterizzazione fisiopatologica delle malattie rare del trasporto lipidico; Studio degli aspetti biologici dell’esercizio muscolare, con particolare riferimento al danno cellulare e all’apoptosi delle cellule delle vie aeree, ai meccanismi cellulari della reattività bronchiale e alla modulazione dei progenitori midollari circolanti.

Medicina rigenerativa.Le tematiche di quest’area riguardano: validazione e funzionalizzazione di scaffold polimerici ed idrogeli per sostituzione e rigenerazione di diversi tessuti: osseo, cartilagineo, vascolare, derma, cute, etc.

 

Curriculum: Biofisica Molecolare e Bio-Imaging

Processi di aggregazione di proteine: I processi di aggregazione di proteine coinvolgono differenti meccanismi, quali cambiamenti conformazionali e strutturali a livello di singola proteina, processi di nucleazione e interazioni proteina-proteina, con conseguente formazione di nuovi legami intermolecolari. Questi meccanismi agiscono su differenti scale spaziali e temporali e possono evolvere in diverse fasi tra loro interconnesse. L’interesse nasce dalla considerazione che la formazione di specifici aggregati sopramolecolari, noti come fibrille amiloidi, sembra essere un evento fondamentale nella eziologia delle diverse patologie (amiloidosi), come ad esempio il morbo di Parkinson, l'Alzheimer e il morbo di Creutzfeldt-Jacob. Inoltre questi studi sono alla base di un nuovo interesse applicativo poiché fondamentali per il design di nano materiali biocompatibili innovativi le cui strutture e proprietà possono essere modulate selezionando opportune condizioni di crescita.

Correlazioni struttura-funzione-dinamica di proteine: Questa linea di ricerca si basa sullo studio delle proprietà dinamiche delle proteine, sia dal punto di vista delle fluttuazioni di equilibrio che dal punto di vista dei rilassamenti strutturali conseguenti ad eccitazione (ad esempio foto-indotta). Data la forte dipendenza delle proprietà delle proteine da quelle della loro acqua di idratazione, questi studi coinvolgono anche l’analisi delle proprietà strutturali e dinamiche dell’acqua. In particolare, viene studiato, sia da un punto di vista sperimentale che computazionale, il confinamento di proteine, tramite l’intrappolamento in gel di silice o in matrici vetrose di zuccheri. Il confinamento di proteine permette la stabilizzazione di stati intermedi altrimenti difficilmente osservabili, la cui caratterizzazione strutturale e dinamica può essere un passo essenziale per la caratterizzazione del “protein folding”. Dal punto di vista della ricerca applicata, l’intrappolamento di proteine in gel di silice potrebbe essere un promettente passo iniziale per la realizzazione di biosensori.

Biologia computazionale, Bioinformatica e “Systems Biology”: La complessità intrinseca dei sistemi biologici richiede che i dati osservazionali e sperimentali generati a diversi livelli di analisi possano essere adeguatamente archiviati, analizzati, integrati e interpretati. In questi studi, un ulteriore livello di complessità è dato dalla imponente mole di dati generati dall’uso delle nuove  tecnologie “high throughput” di cui fanno uso le varie scienze omiche. È in questo contesto di “systems biology” che le metodologie e le risorse della biologia computazionale e della bioninformatica sono utilizzate per lo studio di patologie del sistema nervoso, dei meccanismi molecolari e cellulari che regolano il neurosviluppo, della dinamica demografica delle popolazioni umane, in una prospettiva archeogenetica.

Dosimetria di differenti fasci di radiazione per applicazioni in campo clinico: Questa linea di ricerca mira allo sviluppo di sistemi dosimetrici, basati sulla risonanza di spin elettronico (ESR), sulla termoluminescenza (TL) e sulla risonanza magnetica nucleare (NMR). In particolare, si tende alla caratterizzazione della risposta di dosimetri per fasci di radiazione convenzionali (fotoni ed elettroni) e fasci utilizzati per adroterapia (quali protoni, ioni carbonio e neutroni). Sono condotte analisi della distribuzione spaziale di radicali liberi radioindotti all'interno di composti organici irradiati con differenti fasci di radiazione. Le tecniche ESR e TL vengono anche utilizzate per il controllo di alimenti irradiati.

Bioimaging: dalle basi molecolari alle modalita' terapeutiche:Le tematiche del curriculum vertono sulle possibilità attuali della diagnostica per immagini nell’ambito delle più recenti acquisizioni dell’imaging preclinico e molecolare. Il dottorando sarà guidato all’apprendimento mirato del funzionamento e delle possibilità applicative precliniche delle nuove apparecchiature di imaging: la microTC, la microRM e la microPET-TC. Il percorso formativo del curriculum è orientato ad esplorare le opzioni diagnostiche e terapeutiche mediante sperimentazione ex-vivo ed in-vivo su modelli animali ed umani. Sarà, peraltro, garantito ampio spazio alla ricerca sperimentale con finalità traslazionali applicative e cliniche mediante l’ausilio di apparecchiature di ultima generazione di Tomografia Computerizzata nel campo della cardioradiologia e di Risonanza Magnetica nel campo della neuroradiologia. Infine, il dottorando potrà indagare nel corso di studio le potenzialità terapeutiche e curative e le applicazioni di tipo interventistico non invasivo della RM-FUS, una metodica che prevede l’utilizzo di ultrasuoni focalizzati ad alta intensità su guida RM per ablare specificatamente tessuti patologici (neoplasie e fibromi uterini). Gli ambiti di ricerca del curriculum saranno, pertanto, orientati su tematiche di interesse neurologico, cardiaco, vascolare ed oncologico esplorando, a partire dalle basi molecolari, gli aspetti di imaging morfologico e funzionale nonché le possibili opzioni terapeutiche.

 

Come si evince dalle tematiche brevemente illustrate, esse, oltre ad essere in parte integrate tra di loro, rientrano tutte nel Settore ERC LS e si integrano con gli obiettivi di Horizon 2020.

 

PROGRAMMA FORMATIVO

A fianco dell’attività di ricerca, che resta centrale nella formazione dei dottorandi, è prevista l’organizzazione di attività didattica disciplinare e interdisciplinare, con la frequenza di corsi e seminari, organizzati dal collegio dei docenti del dottorato o mutuati da corsi di laurea magistrali attivi presso l’Università di Palermo.

Il Programma formativo è unico per tutti e tre i curricula del dottorato e prevede la frequenza, con esame finale, di corsi disciplinari ed interdisciplinari per tutti i dottorandi per un totale di 400 ore. La frequenza di questi corsi è prevista prevalentemente nell’arco del I semestre del I e II anno di dottorato ed è organizzata in corsi interdisciplinari obbligatori per tutti i dottorati (per un totale di 200 ore) e corsi disciplinari a scelta del dottorando (per un totale di 200 ore).

Corsi interdisciplinari obbligatori:

-      Biofisica Applicata

-      Patologia generale

-      Biostatistica

-      Citologia Molecolare

-      Genomica Funzionale

-      Microscopia di fluorescenza avanzata

Corsi disciplinari a scelta:

-      Tecniche di spettroscopia e analisi dati

-      Tecniche di indagine strutturale per lo studio di macromolecole

-      Modeling computazionale di macromolecole biologiche

-      Medicina genomica

-      Genomica computazionale

-      Genetica molecolare e epigenetica

-      Risonanze magnetiche in medicina

-      Immunopatologia ed Immunogenetica

L’attività didattica sarà affiancata da seminari e workshop, che sarà svolta da docenti italiani e stranieri e da rappresentanti del mondo dell’impresa (per almeno 50 ore).Inoltre i dottorandi saranno stimolati a discutere in appositi incontri i propri dati e quelli della letteratura (Journal Club)

All’inizio di ogni anno del ciclo i dottorandi saranno informati sulla programmazione didattica del dottorato ed il calendario delle lezioni e dei seminari.

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LEARNING OUTCOMES

  1. Fare proprie le competenze metodologiche teoriche e pratiche necessarie per la ricerca, acquisendole sia nei corsi di formazione teorico-pratica previsti nel progetto formativo del dottorato sia nel confronto continuo in laboratorio con il proprio tutor.
  2. Sapersi inserire attivamente all'interno di un gruppo di ricerca con una ben definita linea, partecipando, in prima persona, in maniera graduale, all’avanzamento della suddetta linea di ricerca ed alla progettazione della ricerca futura.
  3. Acquisire le conoscenze sui progressi più rilevanti nei campi della ricerca propri del Dottorato attraverso la partecipazione a: Journal Club, Seminari scientifici organizzati ad hoc dal Dottorato; Conferenze, Congressi, Meeting e Workshop non necessariamente, però, strettamente correlati alle tematiche del Dottorato.
  4. Acquisizione di una capacità critica nella valutazione della letteratura scientifica, discutendo in meeting interni al dottorato il contenuto di articoli apparsi in letteratura.
  5. Acquisizione della capacità a presentare i propri dati sperimentali in pubblico, in lingua inglese, comunicando dapprima i risultati acquisiti nel proprio campo di ricerca, durante la prova semestrale in itinere e l’esame di fine anno e successivamente a meeting nazionali ed internazionali.
  6. Instaurare rapporti di collaborazione scientifica con soggetti nazionali ed internazioni (meeting e soggiorni nei laboratori).

 

PROGRAMMA FORMATIVO


Il PROGAMMA FORMATIVO E’ UNICO PER TUTTI I CURRICULA

Attività didattica disciplinare e interdisciplinare

Insegnamenti ad hoc previsti nell'iter formativo

SI

n.ro insegnamenti 6

Di cui è previstaverifica finale (ABC)

Insegnamenti mutuati da corsi di laurea magistrale

SI

n. ro 3

Di cui è prevista verifica finale (ABC)

Cicli seminariali

SI

 

almeno 50 ore

 

Soggiorni di ricerca

(opzioni selezionabili anche congiuntamente: ITALIA- al di fuori delle istituzioni coinvolte; ESTERO nell’ambito delle istituzioni coinvolte; ESTERO - al di fuori delle istituzioni coinvolte )

SI

E’ previsto che i dottorandi svolgano 12 mesi di attività di ricerca in ITALIA o all’ESTERO in istituzioni al di fuori delle istituzioni coinvolte