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Le carte ritrovate di Gesualdo Bufalino. Per un’archeologia della cultura italiana 1945-1946

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Domani, venerdì 10 marzo, alle 16.00, nella Sala delle Capriate del Complesso Monumentale dello Steri (piazza Marina, 61) si terrà la presentazione del volume “Le carte ritrovate di Gesualdo Bufalino. Per un’archeologia della cultura italiana 1945-1946 a cura di Ambra Carta.

Ai saluti del Rettore, Massimo Midiri, e della Direttrice del Dipartimento di Scienze Umanistiche, Francesca Piazza, seguiranno gli interventi dell’archeologo Salvatore Settisgià Direttore della Scuola Normale di Pisa, degli italianisti Clotilde Bertoni e Stefano Jossa, e del Delegato del Rettore all'Archivio Storico di AteneoMario Varvaro.
Modererà l’incontro la curatrice del libro, Ambra Carta.

L’evento, organizzato dall’Università degli Studi di Palermo con la collaborazione dell’Archivio Storico di Ateneo e del Dipartimento di Scienze Umanistiche, sarà trasmesso in diretta streaming.

 

Il volume, nato a seguito del ritrovamento della tesi di laurea di Bufalino, raccoglie e porta a maturazione il confronto tra sguardi convergenti di ricercatori e studiosi che hanno scavato nella “preistoria” letteraria ed esistenziale dello scrittore: dal cantiere dei primi lavori ad una rilettura critica e “stratigrafica” dell’intera opera, confermando ipotesi consolidate e avviandone di nuove.

Durante i recenti lavori di trasferimento del materiale custodito nell’Archivio Storico di Ateneo dell’Università di Palermo nei nuovi locali del convento seicentesco di Sant’Antonino è stata ritrovata la tesi di laurea di Gesualdo Bufalino (Comiso 1920-Vittoria 1996), che reca sul frontespizio il titolo “Gli studi di archeologia e la formazione del gusto neoclassico in Europa (1738 – 1829)”, Anno Accademico 1945-1946, relatore prof. Silvio Ferri (Lucca 1890-Pisa 1978) professore di archeologia e di storia dell’arte classica a Pisa e noto antifascista, che dal 1° dicembre del 1940 insegnava archeologia nell’Ateneo palermitano.
L’Università di Palermo ha avviato un processo di valorizzazione del fortunato rinvenimento organizzando il 14 maggio 2021 una Giornata di studio alla quale hanno preso parte studiosi di varie discipline, dall’Archeologia alla Filologia classica e, naturalmente, alla Italianistica. Il volume, che ne ha ripreso spunti e riflessioni, è stato presentato all’attenzione della comunità scientifica nazionale a Lucca all’Accademia lucchese Scienze Lettere e Arti il 20 gennaio 2023 come evento inaugurale delle “Silvio Ferri’s Lectures”.

Il libro raccoglie le ricerche avviate intorno alla Tesi di Laurea dello scrittore, incentrata sugli studi di archeologia e sulla formazione del gusto neoclassico in Europa. Dalla ricostruzione del profilo scientifico e professionale del prof. Silvio Ferri, autorevole personalità nell’ambito degli studi archeologici e figura di altissimo spessore morale (Mandruzzato), alla ricostruzione del fascicolo dello studente dai documenti di Archivio (Varvaro) fino allo scandaglio filologico e letterario nell’officina della scrittura di Gesualdo Bufalino (Cacciatore, Carmina, Carta, Di Legami, Losacco), e non trascurando uno sguardo al canone scolastico (Bertino). Questi contributi offrono l’occasione non solo di gettare nuova luce sui fortunosi destini privati di tanta parte dell'intellighenzia italiana nel disastro del secondo conflitto mondiale, ma anche per riflettere sul valore inestimabile della ricerca dell’Archivio storico di Ateneo.

 

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