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CLASSIFICHE/Diffusione della ricerca: Palermo al 14° posto in Italia

6-apr-2009

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L’Università di Palermo è al quattordicesimo posto per diffusione on line delle sue ricerche scientifiche tra gli 87 Atenei, statali e non statali, di tutta Italia. È seconda nel Sud dopo Napoli, che la precede all’undicesimo posto. La classifica è quella del “Ranking web of world Universities”, stilata dal CSIC, il maggiore centro nazionale di ricerca spagnolo (equivalente del nostro Cnr), che si occupa di valutare l’impatto sul web di tutti gli Atenei del pianeta a partire da parametri ricavati da Internet: 5000 le Università sottoposte a valutazione. Al vertice mondiale c’è il Mit di Boston. Prima delle italiane Bologna, che nel mondo è novantatreesima, unica del Paese tra le top 100. Palermo occupa nel mondo la posizione numero 521.
“Sono fortemente convinto che l’Università di Palermo – dice il rettore Roberto Lagalla – rappresenti un potente motore di progettualità e di innovazione grazie alla qualità della sua ricerca che ci impegneremo a diffondere sempre di più. Mettere a frutto le proprie  proprie intuizioni scientifiche significa contribuire allo sviluppo del Paese. Ho grande fiducia nelle capacità dell’Ateneo di Palermo di crescere ancora mettendo a frutto capacità e competenze”.
La classifica è redatta in base alla combinazione di una serie di indicatori che prendono in considerazione la quantità del materiale pubblicato nel web e la visibilità e l’impatto delle pubblicazioni on-line tenendo conto dei collegamenti presenti in altri siti Internet e dei contatti esterni alle pagine che ospitano il materiale. La classifica è basata sul WIF, Web Impact Factor (si ricava dal numero dei contatti che un documento pubblicato sul web riceve moltiplicato per il numero delle pagine). Dal punto di vista quantitativo, a essere presi in considerazione sono stati quattro parametri: il numero delle pagine recuperate dai quattro principali motori di ricerca (Google, Yahoo, Live Search, Exalead); il numero dei contatti esclusivamente esterni, definiti inlink, ricevuti dal sito istituzionale delle Università; la quantità di documenti inerenti le attività accademiche e le pubblicazioni valutate anche attraverso il loro volume di uso; la quantità di pubblicazioni rintracciate attraverso Google Scholar.