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LINEE DI RICERCA A ITASTRA

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La nostra attività di ricerca si concentra sui modelli di didattica per studenti e formatori e, in generale, coinvolge tutti i docenti di ItaStra, che attuano continue sperimentazioni di materiali e modelli nei corsi di lingua e nei percorsi di formazione, in primo luogo il Master in “Teoria, progettazione e didattica dell’italiano lingua seconda e straniera”.

Sono inoltre attive linee di ricerca mirate che intersecano, oltre alla didattica, anche diversi progetti nazionali e internazionali: 

 

Autobiografia linguistica e valorizzazione del plurilinguismo

Questo progetto interessa sia i corsi di italiano di ItaStra, sia i corsi di Linguistica italiana del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Ateneo di Palermo. La valorizzazione del plurilinguismo come ricchezza individuale e collettiva è una delle linee guida del lavoro di ItaStra e l’autobiografia linguistica viene utilizzata in forme diverse sia nei percorsi con i migranti, anche analfabeti, sia nei percorsi con studenti cinesi, sia nei percorsi di formazione dei formatori. Negli anni la ricerca sull’utilizzo dell’autobiografia in ambito didattico è stata affiancata da diversi lavori di taglio sociolinguistico e accompagnata sempre da una riflessione di tipo metodologico sui processi di costruzione dei dati.

 

I processi migratori fra acquisizione, repertori complessi, modelli interazionali e didattica

Lo studio delle dinamiche linguistiche che caratterizzano i nuovi processi migratori che hanno anche la Sicilia come protagonista segue varie linee di indagine collegate in modo diverso alla ricerca e alla sperimentazione in ambito didattico.

 

Nuovi migranti, nuove dinamiche linguistiche

L’analisi sociolinguistica quantitativa e qualitativa relativa ad adulti, bambini, adolescenti, e in particolare minori stranieri non accompagnati, ha permesso di ricostruire il complesso repertorio linguistico di parecchie centinaia di apprendenti. Sono oggetto di attenzione le forme di multilinguismo e multigrafismo che tali nuove migrazioni rivelano, in rapporto anche alle competenze alfabetiche. Vengono inoltre indagate le forme e le pratiche della segregazione (cioè della separazione dal contesto territoriale e sociale) e i legami e contatti virtuali e in presenza con altre realtà spaziali e sociali.

 

La narrazione come processo interazionale

Oltre alle attività narrative di carattere artistico, il gruppo ItaStra ha raccolto una serie di narrazioni, sia attraverso interviste sia attraverso il metodo dell’autobiografia linguistica. Tutte queste attività vedono la narrazione come un processo interazionale che si costruisce in uno specifico contesto comunicativo che include i partecipanti, la relazione fra di essi e l’evento comunicativo stesso, nel corso del quale i partecipanti negoziano i singoli significati e che modella i processi sociali essendone modellato a sua volta. Da questo punto di vista le narrazioni non sono semplici testi ma il prodotto di una cooperazione fra narratore e ascoltatore. Si tratta di un punto teorico essenziale, sul quale da molto tempo riflette l’Analisi della Conversazione. Nel caso dei minori non accompagnati e dei soggetti richiedenti asilo, il contesto comprende il tipo di relazione che si instaura fra docenti e studenti, il peso che la presenza dei minori non accompagnati ha in una regione come la Sicilia, e il tipo di discorso sulle migrazioni che si è costruito in questi anni in Italia. La narrazione mostra in questo modo tutta la sua natura di pratica discorsiva interazionalmente situata, contribuendo ad arricchire tutto quanto il progetto di inclusione dei migranti.

 

Literacy Education and Second Language Learners for Adults (LESLLA)

Per quanto attiene a questa area ci si è concentrati sui profili di apprendenti dei giovani e degli adulti a bassa e bassissima scolarizzazione, sulle specificità acquisizionali e sui modelli didattici da utilizzare per superare i ritardi nell’apprendimento e le forme di fossilizzazione. Relativamente alle caratteristiche acquisizionali un primo settore di indagine esplora la possibilità di tracciare specificità, quantitative e qualitative, nel processo di acquisizione della morfologia del nome e del verbo nell’italiano L2 di apprendenti analfabeti, rispetto al generale progredire delle varietà di apprendimento. Un secondo settore sposta l’asse dalle forme della lingua ai processi cognitivi, in particolare quelli che intervengono nell’acquisizione linguistica: la memoria fonologica e la consapevolezza metalinguistica. Utilizzando test ampiamente diffusi nella letteratura accademica tradizionale si sta procedendo ad analizzare il possibile ruolo della variabile ‘plurilinguismo vs. monolinguismo’ dei singoli parlanti. L’analisi dei risultati ottenuti dopo un percorso didattico di 100 ore ha permesso inoltre di indagare, attraverso l’uso di un test metacognitivo, il livello di consapevolezza metalinguistica raggiunto.

La ricerca in ambito strettamente didattico ha preceduto e segue la realizzazione della serie di corsi multimediali Ponti di Parole. Percorso integrato multimediale di lingua italiana per apprendenti adulti dai più bassi livelli di scolarità (www.pontidiparole.com) percorrendo due diverse linee. La prima muove dall’analisi della situazione cognitiva e linguistica di persone che non hanno appreso a leggere e scrivere in età precoce o hanno un rapporto assai tenue con la lingua scritta; la seconda, dal concetto di alfabetizzazione come formazione di competenze comunicative e sociali, di cui la padronanza della lettoscrittura è solo un aspetto. Alla convergenza fra queste due linee, si situa il lavoro di costruzione, sperimentazione e riflessione su dispositivi didattici che si fondano sulle competenze di cui gli studenti dispongono già ed orientano all’approccio simultaneo a tutti i livelli della lingua. La ricerca si snoda quindi su percorsi che mirano alla valorizzazione delle lingue madri e della competenza linguistica orale come punto di partenza verso i processi di astrazione e di consapevolezza metacognitiva e metalinguistica specifici della lingua scritta, e sullo sviluppo di competenze strategiche di apprendimento. D’altra parte si spingono al massimo le potenzialità dell’approccio comunicativo attraverso ipotesi di uso precoce di testi anche complessi fin dai primi livelli di apprendimento. La padronanza pragmatica dei testi permette infatti agli apprendenti di usare la lingua come strumento di azione sociale, supplendo, attraverso i meccanismi di anticipazione testuale, alla competenza ancora parziale di decifrazione della lingua scritta.