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Centro di sostenibilità e transizione ecologica di Ateneo

Evento “Impronta Ambientale, Piccole e Medie Imprese e Settore Agroalimentare: il Progetto AGROPEF"

9-mag-2025

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Venerdì 9 maggio 2025, dalle ore 08:30 alle 17:00, presso l’Aula 109 del Polo Territoriale Universitario di Trapani, si è svolto l’evento organizzato dal Centro di Sostenibilità e Transizione Ecologica (CSTE) dell’Università degli Studi di Palermo, dal titolo "Impronta Ambientale, Piccole e Medie Imprese e Settore Agroalimentare: il Progetto AGROPEF".

L’iniziativa ha avuto come obiettivo la presentazione del progetto AGROPEF e la promozione di un dialogo attivo con gli stakeholder su buone pratiche territoriali orientate alla sostenibilità, ritenute strategiche per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). La condivisione di esperienze e approcci virtuosi si è posta come leva per lo sviluppo del territorio e per il rafforzamento del tessuto imprenditoriale green.

L’evento è stato coordinato dal Prof. Maurizio Cellura, Direttore del CSTE, e dal Prof. Carmine Bianchi, Referente SDG 17 del CSTE. Dopo i saluti istituzionali del Prof. Cellura, del Prof. Giuseppe Ciraolo, Delegato del Direttore al supporto alle attività relative ai programmi di cooperazione transfrontaliera, in raccordo funzionale con il Delegato alla Ricerca per la cooperazione transfrontaliera, della Dott.ssa Anna Maria Parrinello, Direttrice del Museo Regionale "Agostino Pepoli" di Trapani, e del Dott. Salvatore Ingrasciotta, Assessore del Comune di Castelvetrano, la giornata è entrata nel vivo con una sessione mattutina ricca di interventi qualificati.

Sessione Plenaria – Mattina

La Prof.ssa Maria Concetta Messina, Ordinario di Produzioni Ittiche del Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare e Direttrice dell’Istituto di Biologia Marina del Consorzio Universitario della Provincia di Trapani, ha aperto i lavori presentando esempi di coinvolgimento multistakeholder nelle filiere ittiche locali, evidenziando l'importanza della cooperazione tra ricerca e territorio per promuovere pratiche sostenibili.

A seguire, il Dott. Francesco Cagnola, Policy Officer del Milan Urban Food Policy Pact (MUFPP), ha illustrato il ruolo delle politiche pubbliche nei sistemi alimentari urbani, portando come esempio una buona pratica sviluppata nella città di Milano.

Il Prof. Maurizio Cellura, il Prof. Carmine Bianchi e la Prof.ssa Sonia Longo, Referente SDG 12 del CSTE, hanno quindi introdotto il progetto AGROPEF, finanziato con risorse del MUR (Fondo per i Poli Universitari Tecnico-Scientifici del Mezzogiorno), presentando gli strumenti ideati per la valutazione dell’impronta ambientale nei prodotti agroalimentari e per il supporto alle PMI nel processo di transizione ecologica.

In tale contesto, sono state illustrate le esperienze delle aziende pilota coinvolte nel progetto: la Dott.ssa Marta Bonura, borsista del CSTE, ha raccontato il caso del Pastificio Gallo, mentre l’Ing. Vincenzo Mollura, che si occupa di produzione e certificazioni di sostenibilità, ha presentato l’esperienza dell’azienda Donnafugata.

Una sezione dell’evento è stata dedicata alla valorizzazione di alcune esperienze imprenditoriali sostenibili:

  • La Dott.ssa Gabriella Di Gregorio, Quality Manager di Manfredi Barbera & F.lli S.p.A., ha condiviso il percorso dell’azienda verso una produzione olearia certificata e sostenibile, raccontando le sfide affrontate nel conseguire la certificazione Made Green in Italy.
  • La Dott.ssa Enrica Arena, CEO di Orange Fiber S.r.l., ha mostrato come l’azienda, attiva nel settore tessile, produca tessuti innovativi a partire da scarti agrumicoli, creando un connubio virtuoso tra economia circolare e moda sostenibile.

  • Il Prof. Giacomo D’Alì Staiti, Presidente del CdA di SOSALT S.p.A., ha illustrato l’impegno dell’azienda nella produzione di sale marino a basso impatto, evidenziando il legame tra attività produttive e tutela della biodiversità locale.

A seguire, il Prof. Giorgio Maria Micale, Referente SDG 6 del CSTE, ha presentato il progetto europeo Life MareMAG, coordinato dal CSTE e sviluppato in collaborazione con gruppi di ricerca dell’Ateneo e partner industriali, tra cui SOSALT. Il progetto, della durata di 4,5 anni, mira a trasferire sul mercato un modello innovativo di economia circolare per la produzione di minerali di magnesio, in grado di generare impatti positivi sull’ambiente e sulla salute umana.

Il Prof. Maurizio Cellura ha presentato il Dottorato in Transizione Ecologica, sottolineando il valore strategico della formazione interdisciplinare nel promuovere una cultura della sostenibilità e nel creare competenze scientifiche trasversali, utili sia nel mondo accademico che in quello produttivo.

Infine, Il Prof. Nicola Francesca, Referente SDG 9 del CSTE, ha illustrato il ruolo dei contratti di filiera per le PMI, evidenziando come ricerca, innovazione e sostenibilità ambientale rappresentino strumenti chiave per accedere a finanziamenti pubblici nel comparto agroalimentare e vitivinicolo.

Sessione Pomeridiana – Focus Group

Nel pomeriggio, i lavori sono proseguiti con un Focus Group moderato dal Prof. Carmine Bianchi e supportato dalle Dott.sse Marta Bonura e Noemi Grippi, borsiste del CSTE a valere sul progetto AGROPEF. Il confronto ha coinvolto partecipanti provenienti da diversi ambiti – impresa, ricerca, pubblica amministrazione – per discutere i fattori abilitanti e ostativi all’adozione della PEF (Product Environmental Footprint) da parte delle PMI del Mezzogiorno. L’attività ha favorito un dialogo costruttivo su come valorizzare le risorse locali e costruire una filiera agroalimentare più sostenibile e resiliente, capace di integrare innovazione, economia circolare e crescita territoriale.

Nel corso del Focus Group è emerso chiaramente come il ricambio generazionale all’interno delle imprese possa rappresentare un fattore chiave nel favorire l’adozione di pratiche sostenibili. Le nuove generazioni, spesso più sensibili alle tematiche ambientali e maggiormente formate su strumenti e modelli innovativi, contribuiscono a stimolare una trasformazione culturale orientata alla sostenibilità.

Tuttavia, il confronto tra i partecipanti ha anche messo in luce la necessità di accompagnare questo cambiamento con competenze tecniche specifiche e una profonda conoscenza del contesto territoriale, considerato un elemento cruciale per l’efficacia delle strategie di transizione ecologica.

Per le piccole e medie imprese, in particolare, il percorso verso una maggiore sostenibilità si rivela spesso complesso, soprattutto per la scarsità di risorse e la difficoltà di accedere a strumenti di supporto. Proprio in questi contesti, il radicamento nel territorio e il rafforzamento della cultura aziendale sulla sostenibilità diventano fondamentali per trasformare l’innovazione in pratica diffusa, con benefici concreti non solo per le imprese stesse, ma per l’intero sistema socioeconomico locale.

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