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HARALABOS TSOLAKIS

Effetti tossici dell'ossido di carlina e dell'estratto purificato di Acmella oleracea (Asteraceae) su Aculops lycopersici (Acari: Eriophyidae) e Typhlodromus exhilaratus (Acari: Phytoseiidae) in prove di laboratorio

  • Autori: Thomas Giordano; Ernesto Ragusa; Ilaria Marotta; Mauro Conte; Giuliano Cerasa; Simona Tortorici; Gabriella Lo Verde; Filippo Maggi; Marta Ferrati; Eleonora Spinozzi; Luigi Botta; Roberto Rizzo; Haralabos Tsolakis
  • Anno di pubblicazione: 2025
  • Tipologia: Abstract in atti di convegno pubblicato in volume
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/683784

Abstract

L'acaro rugginoso del pomodoro, Aculops lycopersici (Tryon, 1917) è considerato uno dei più importanti, fitofagi della coltura a livello globale. La principale strategia di controllo è la lotta chimica con l’utilizzo di acaricidi di sintesi. Tuttavia, l’uso eccessivo di questi prodotti di sintesi sviluppa nei fitofagi condizioni di resistenza agli stessi ed elevati rischi ecologici nei confronti dei nemici naturali. In questo contesto, i biopesticidi potrebbero rappresentare un’alternativa valida e sostenibile per il controllo dell’eriofide. Per tali ragioni, nel presente lavoro, sono stati valutati gli effetti tossici di un estratto purificato ottenuto da Acmella oleracea (L.) R.K. Jansen e dell’ossido di carlina, principale componente bioattivo di Carlina acaulis L. (Asteraceae), su A. lycopersici, e i loro effetti secondari sul predatore Typhlodromus exhilaratus Ragusa in condizioni di laboratorio. Sono state testate, per ciascun composto, 5 concentrazioni nei confronti degli adulti di A. lycopersici (312,5, 625, 1250, 2500 e 5000 μL/L). Invece, nei confronti delle uova e delle femmine del fitoseide T. exhilaratus è stata valutata solo la concentrazione di 1280 μL/L, poiché ha causato una mortalità del 95% nei confronti del fitofago. Entrambi i composti, alle concentrazioni più elevate, hanno mostrato un’elevata tossicità (100%) nei confronti di A. lycopersici. L’analisi dei probit ha individuato valori di LC₅₀ pari a 205,32 μL/L per ossido di carlina e 253,79 μL/L per A. oleracea. In riferimento, agli effetti secondari su T. exhilaratus, l’ossido di carlina ha mostrato un effetto ovicida sulle uova di T. exhilaratus (50% di schiusura) e ha causato una mortalità del 44% nelle femmine, mentre l’estratto di A. oleracea è risultato meno tossico, con un tasso di schiusura registrato dell’88% e una mortalità delle femmine pari al 22%. In conclusione, l’ossido di carlina e l’estratto di A. oleracea hanno dimostrato un’elevata tossicità su A. lycopersici, con un ridotto effetto sul fitoseide. Questi risultati evidenziano il potenziale di questi estratti come mezzi sostenibili per la gestione dell’acaro rugginoso del pomodoro.