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FULVIA SCADUTO

Sguardi su Palermo. Il resoconto di viaggio di un gentiluomo francese (1589)

Abstract

Nel 1589 un anonimo viaggiatore francese, nel corso del viaggio che compie in Italia e in Sicilia, visita Palermo insieme ad altri due gentiluomini, lasciando un resoconto manoscritto (Discours viatiques de Paris à Rome et de Rome à Naples et Sicile recentemente pubblicato) che offre della città e dei suoi dintorni un ritratto inedito e originale, molto distante dagli stereotipi che saranno fissati nel corso del Sette e Ottocento. La città e l'architettura (lo spazio urbano, i monumenti selezionati) sono visti e commentati con uno sguardo filtrato attraverso precedenti letture ma scevro da condizionamenti e pregiudizi, per così dire “disinteressato”, e tutt’altro che sprovveduto o neutrale. L’ignoto diarista cita la celebre Descrittione di tutta Italia di Leandro Alberti (contenente la descrizione della Sicilia) e sull’architettura dimostra di avere conoscenze ben precise. Se le fabbriche di età normanna attirano la sua attenzione, è soprattutto l’immagine più recente, quella della città contemporanea, a suscitare il suo interesse, in particolare le grandi opere e gli interventi vicereali, sono invece esclusi i complessi religiosi e i palazzi pubblici e privati (ma le "esclusioni" valgono tanto quanto le "inclusioni"). Questa descrizione, accompagnata da considerazioni sul costume e la vita politica cittadina, in cui l’attenzione per la città, il suo nuovo assetto urbano, è dettata da interessi e curiosità personali e dove apprezzamenti, critiche e giudizi sono spiegabili con il gusto, le inclinazioni personali e il background culturale e geografico, acquista un valore come fonte indiretta per la conoscenza storica della città offrendo uno spaccato da esaminare in sé o da mettere a confronto con altre descrizioni.