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ETTORE SESSA

La parabola della nuova cultura dell’abitare a Palermo in periodo modernista: arredi e architettura degli interni dal Villino Florio a Villa Deliella

Abstract

Dal 1900 al 1905, in soli cinque anni, Ernesto Basile compie a Palermo una parabola dav- vero significativa nell’ambito della cultura del progetto del modernismo italiano. È un arco temporale compreso fra la definizione progettuale, anche per gli arredi, di due prestigiose dimore: il Villino Florio (1899-1902), primo esempio maturo e coerente del Liberty in Italia, e la Villa Deliella (1905-1909), prima manifestazione siciliana di una revisione accademica del modernismo. Entrambe le dimore, i cui committenti appartengono alla componente più dinamica e culturalmente internazionalista della classe egemone palermitana, sono espressioni paradigmatiche di due fasi dicotomiche della derivazione siciliana del principio modernista della “progettazione integrale”. Queste due architetture, esemplari dei due diversi orientamenti di “politica dell’immagine” dei facoltosi proprietari, sono espressione di un elevato livello di elaborazione di una “via siciliana” alla moderna riforma della cultura dell’abitare della tarda Belle Époque. La rispondenza fra le logiche compositive delle fabbriche e le rispettive relazioni spaziali degli ambienti e configurazioni degli arredi era, in realtà, il punto di arrivo di una consolidata cultura architettonica endogena, forte di un rimarchevole humus scientifico-culturale e che risaliva al periodo neoclassico. Essa, ora, stava per esaurire il suo mandato di interprete della componente più colta, ma pur sempre elitaria, della società siciliana del XIX secolo; una società che, nonostante le contraddizioni endemiche, aveva conosciuto importanti tensioni sociali e considerevoli slanci propositivi, sia imprenditoriali che culturali, ma che ora volgeva ad un lento declino. Il Villino Florio e la Villa Deliella, non ultimo per la diversa concezione degli arredi, possono rappresentare, dunque, gli estremi di quell’arco temporale che coincide con l’apogeo di questo formidabile periodo della storia siciliana d’Età Contemporanea.