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ALDO SCHIAVELLO

Recensione di FRANCESCA PIAZZA, La parola e la spada. Violenza e linguaggio attraverso l’Iliade, Il Mulino, Bologna, 2019, pp. 232

Abstract

Piazza riflette sui rapporti tra violenza e linguaggio usando come ambito di indagine l’Iliade. La scelta – azzeccata – è supportata da tre ragioni. Innanzitutto l’Iliade è «[…] il racconto di una guerra che ha acquistato nei secoli […] il sapore di una guerra archetipica e ha svolto il ruolo di fonte inesauribile del nostro immaginario, non solo poetico» (p. 41). Inoltre, la società narrata nei poemi omerici è caratterizzata dalla competitività e dalla ricerca della vittoria, da ottenersi sia attraverso la forza fisica sia attraverso la capacità argomentativa. Infine, quest’opera non è letteratura in senso moderno ma un “documento antropologico”: «[…] un testo nel quale sono depositate le conoscenze, i costumi, i valori – in una parola la cultura – di una certa comunità» (ibidem).