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GIOVANNI POLIZZI

Il balaneion dell'agora di Solunto. Un esempio di gestione delle acque pubbliche

Abstract

Nel mese di agosto del 2017 è stato realizzato lo studio dell'edificio soluntino noto in bibliografia come "grandi terme". Esso è posto nell'area dell'agora e fu scavato da Ettore Gabrici nei primi anni '20 del secolo scorso. Si tratta di un complesso ampio circa 26 m e articolato in 5 ambienti disposti in successione da Sud a Nord decorati con un pavimento in tessellato bianco. Lo studio dell'edificio ha permesso di riconoscere tre fasi d'uso principali che vanno dalla metà del II secolo a. C. alla prima metà del I secolo d. C. La funzione del complesso come bagno pubblico sembrerebbe certa e la contiguità con il ginnasio suggerirebbe che i due edifici fossero funzionali all'educazione dei giovani cittadini, comprendente l'esercizio fisico e la cura del corpo. Si tratta di uno schema diffuso nelle città di cultura greca e adottato anche nei centri anellenici come, ad esempio, Pompei (complesso "palestra sannitica/terme repubblicane"). Anche se costruito quando la Sicilia era già provincia romana, questo edificio, così come gli altri dell'area pubblica, rappresenta il riflesso di una cultura che non ha ancora pienamente recepito le abitudini romane; del resto è noto che le città siciliane, dopo l'istituzione della provincia, mantennero una certa autonomia, la quale, a sua volta, poteva anche riflettersi nell'edilizia.