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RAFFAELE MARTORANA

Le tecniche geofisiche per lo studio degli acquiferi costieri soggetti ad intrusione marina: l’acquifero di Petrosino (TP)

  • Autori: Martorana, R
  • Anno di pubblicazione: 2011
  • Tipologia: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
  • Parole Chiave: intrusione marina, TDEM, tomografia elettrica, time-lapse
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/60721

Abstract

Un’indagine geofisica è stata condotta nella zona costiera di Petrosino, situata in Sicilia Sud-Occidentale tra i paesi di Marsala e di Mazara del Vallo, per uno studio dell’evoluzione temporale del fenomeno dell’intrusione di acqua marina nella falda costiera, accentuato presumibilmente dalle attività antropiche. L’eccessivo sfruttamento della falda acquifera dovuto a un intensivo uso agricolo ha modificato significativamente il naturale assetto idro-geochimico del bacino, accentuando il fenomeno intrusivo già di per sé critico nella zona. Lo studio è stato basato sull’elaborazione integrata di dati idrogeologici, geochimici e geofisici (sondaggi elettromagnetici TDEM), disponibili grazie a lavori precedenti nella zona, con nuove misure geofisiche eseguite tra il 2009 e il 2010. In particolare in questi due anni sono state eseguite tomografie di resistività elettrica (ERT) a cadenza stagionale, nuovi sondaggi TDEM, e sondaggi sismici con onde di superficie (MASW). L’elaborazione e l’interpretazione integrata dei dati geofisici hanno permesso di elaborare un modello tridimensionale della resistività elettrica dell’acquifero, finalizzato a definire l’estensione e la geometria dell’intrusione di acqua marina. Inoltre il confronto e la correlazione tra i dati geofisici e dati geochimici, geologici ed idrogeologici hanno permesso di discriminare gli effetti della concentrazione salina dell’acqua di falda, della porosità e del grado di saturazione della roccia, sulla variazione della resistività elettrica misurata e di stimare la porosità media delle rocce costituenti il reservoir. Infine l’esecuzione di una serie di tomografie elettriche timelapse di dettaglio ha permesso di monitorare l’evoluzione stagionale dell’intrusione in una zona costiera particolarmente critica.