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PAOLA MAGGIO

Nuove ipotesi d’inammissibilità dell’impugnazione

Abstract

La manovra correttiva sull’inammissibilità dei motivi di appello viene collocata nel contesto delle prioritarie esigenze di efficienza e celerità che animano la “Riforma Cartabia”. Dalle direttive di delega della l. n. 134/2021 emerge la volontà di comprimere i tempi dell’appello e si percepisce l’onda lunga derivante dalle indicazioni contenute nella sentenza delle “Sezioni Unite Galtelli”, non recepite a pieno dalla “Riforma Orlando”. Nel confermare la forza orientativa della giurisprudenza-fonte, capace di modulare gli istituti processuali e di sospingere i percorsi legislativi, l’intervento sembra alterare ulteriormente i tratti caratteristici della sanzione processuale, piegandola sempre più verso funzioni di contenimento degli abusi processuali e di assicurazione della ragionevole durata, con inevitabili pregiudizi del favor impugnationis e dell’effetto devolutivo. Della rilevanza centrale di questi due princìpi, così come dei recenti suggerimenti antiformalistici provenienti dalla CEDU, si dovrà tenere conto in sede di attuazione della delega.