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PAOLA MAGGIO

I poteri istruttori del giudice penale tra interpretazioni consolidate e nuovi limiti dettati dal principio della “parità delle armi

Abstract

Gli ampi poteri probatori riconosciuti al giudice dall’art. 507 c.p.p. costituiscono l’esito di un’opera interpretativa di bilanciamento, nel segno della ragionevolezza, tra il principio dispositivo, il fine dell’accertamento della verità e l’obbligo dell’imparzialità del giudice. Oltre al “diritto alla prova contraria”, quale strumento utile a ricondurre a equità il processo, si segnala fra i correttivi più recenti l’utilizzo del principio della “parità delle armi”, destinato a fungere da valido antidoto sistematico verso eventuali “abusi” del potere istruttorio finalizzati a eludere il regime dell’utilizzabilità degli atti processuali.