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GABRIELLA MARCATAJO

Il danno da inumana detenzione : rimedio nuovo o risarcimento?

Abstract

L’autore critica il ragionamento della Corte che nega il decorso della prescrizione sulla base di una configurazione del rimedio in termini innovativi. Muovendo da una originale ricostruzione del danno da inumana detenzione in termini di danno ambientale esistenziale, il rimedio di cui all’art. 3-ter viene ricondotto alle categorie tradizionali del risarcimento per equivalente e, significativa- mente, del risarcimento in forma specifica, riconoscendo una coerente continuità con quelle che si rivelano le funzioni tipiche del risarcimento in ambito non patrimoniale e, in particolare, in tema di danno ambientale esistenziale.